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Nello scorso mese di maggio, la classe 4ª del Liceo delle scienze sociali dell’Istituto «La Rosa Bianca» di Cavalese ha partecipato ad un viaggio di istruzione a Vienna, presso la sede dell’Onu, e ad Auschwitz, accompagnata dal dirigente Lorenzo Biasiori
CAVALESE – Il viaggio stato il momento conclusivo di un progetto europeistico al quale ha finanziariamente contribuito la Regione e che la stessa classe ha curato durante tutto l’anno, anche attraverso incontri con testimoni. Il 13 maggio, la prima tappa è stata la sede Onu di Vienna, con lezioni sulle origini, l’attività, l’organizzazione e gli obiettivi delle Nazioni Unite e sull’Aiea, l’agenzia che si occupa di energia atomica, impegnata a far si che sia davvero al servizio dell’uomo. Il funzionario G. Bellini ha ricordato la nascita dell’Aiea nel 1957, i lunghi negoziati verso il primo trattato di non proliferazione nucleare del 1968, le questioni ancora aperte con Iran, Iraq, India, Israele, Corea, tra l’altro riesplose proprio negli ultimi giorni. «Di disarmo purtroppo si parla sempre meno» ha sottolineato il funzionario, con la speranza che «possano riprendere i negoziati per la riduzione degli armamenti nucleari». La seconda tappa, giovedì 14, è stata la visita al lager nazista di Auschwitz/Birkenau. Sei ore di pellegrinaggio, a contatto con i luoghi dell’orrore. Guidati con sapienza dallo storico Swiebocki, i ragazzi hanno visitato il Museo, preso visione dei forni e delle camere e gas, visto le immagini e le prove di quell’umanità crocifissa, per ribadire la speranza che quanto è accaduto non abbia a ripetersi mai più. Qui, nello spazio curato dall’Associazione italiana ex deportati, è stata posta una piccola targa con il testo di due articoli fondamentali della Costituzione, l’articolo 3 con il principio di uguaglianza e l’articolo 11 con il principio del ripudio della guerra. Vicino alle parole di Primo Levi che tanto qui ha sofferto e tanto ha fatto per farci sapere e capire: «Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita. Da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Oswiecim valgono di ammonimento. Fa che il frutto orrendo dell’odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, né domani né mai». Nei giorni successivi, il gruppo di studenti ha visitato la casa natale di Giovanni Paolo II a Katowice e le città di Cracovia e di Dresda. Un viaggio di formazione ed educazione alla pace, ai diritti umani ed agli ideali europeistici sul campo, vissuto con impegno e sensibilità da tutti i partecipanti.
Mario Felicetti
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