La Polizia Stradale di Cavalese trasferirà nei prossimi giorni la propria sede a Predazzo dopo…
Alle sigle cui siamo abituati - WhatsApp, Line, Viber, WeChat, Skype - c’è dunque da aggiungere anche Telegram, che allo scorso ottobre vantava appena 100mila utenti attivi su base quotidiana. Un salto incredibile frutto di un insieme di fattori, alcuni casuali, ma anche dell’offerta particolare. L’app è infatti blindata: i messaggi sono criptati e possono essere programmati, un po’ come su Snapchat, in modo che si autodistruggano dopo un certo lasso di tempo dalla lettura.
Roba per far chiacchierare Edward Snowden e Julian Assange fra Londra e la Russia. Non finisce qui. I server dell’app sono distribuiti nel mondo: questo significa più velocità, quindi tempi di consegna dei messaggi minimi, e massima sicurezza. Non bastassero queste rassicurazioni sotto il profilo della tutela della privacy, ci sono altre caratteristiche che rendono il programmino piuttosto appetibile. Per esempio l’organizzazione “cloud based” dei contenuti, cioè la possibilità di accedervi da qualsiasi dispositivo, anche da Pc.
E il fatto di essere open source: le Api, cioè le interfacce di programmazione, e il protocollo sono liberi. Intorno alla creatura dei fratelli Durov possono quindi fioccare altre applicazioni. In effetti già ne esistono di non ufficiali per Windows, Windows Phone, Mac e Linux. Dulcis in fundo, l’app è gratuita e dà la possibilità di inviare contenuti di qualsiasi dimensione a chat di gruppo, anche segrete, fino a 200 contatti.
Download app telegram https://telegram.org/apps
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