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PREDAZZO – È calato il sipario, ieri alle 18, sulla tragedia che ha così duramente colpito l’intera comunità di Predazzo. Fiorenzo Gabrielli “Lopez” è stato salutato da una enorme folla prima che la salma, al termine della cerimonia funebre, partisse per la cremazione. Gremita la parrocchiale, a ricordare con commozione un personaggio che ha lasciato un vuoto enorme e che sarà impossibile dimenticare. Tra gli intervenuti, anche il presidente della Provincia Lorenzo Dellai, il consigliere provinciale Pino Morandini, dirigenti, funzionari e agenti del Corpo forestale, i compagni di lavoro, i vigili del fuoco, gli ex pompieri fuori servizio, le rappresentanze dell’Avis (proprio ieri Fiorenzo avrebbe dovuto donare il sangue), degli artiglieri, degli alpini e della Filodrammatica. «In un attimo» ha detto il parroco don Gigi all’omelia «può cambiare la vita di una famiglia. Chiediamo a Dio che accolga Fiorenzo nel suo regno e che asciughi le lacrime dei suoi familiari». «Sei uscito di scena troppo presto» ha commentato il presidente della Filodrammatica Marco Dellagiacoma. «Abbiamo pensato a uno sbaglio del regista, ma il regista sei tu Signore, che hai voluto portare Fiorenzo sul grande palcoscenico celeste». Particolarmente commovente, tra tanti messaggi dei fratelli e degli amici, la lettera delle figlie Federica e Monica, quest’ultima arrivata domenica dal Mozambico dove si è sposata di recente e che ha portato anche una lettera dello sposo Ibraìmo. Entrambe aspettano un figlio. «Sei stato un nonno meraviglioso» le loro parole. «Martin (tre anni, ndr) e i nipotini in arrivo avevano bisogno del nonno per crescere. Parleremo sempre di te. Dà alla mamma il coraggio di continuare». Poi l’epilogo, con il coro Negritella, che ha cantato, con un groppo in gola, «Signore delle cime». M. F.
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