VAL DI FIEMME. Da San Silvestro al primo aprile (non è uno scherzo) in valle…
Valle di Fiemme – Educazione al gusto, alimentazione, tutela del consumatore, trasparenza, difesa dei prodotti made in Italy, energie rinnovabili, attenzione all’ecologia, radicamento sul territorio, un nuovo concetto di qualità, con un appello forte alla collaborazione di tutti per un consumo alimentare più responsabile e meno globalizzato. Sono stati questi alcuni dei temi più importanti trattati ieri mattina a Cavalese, nel corso di un convegno promosso dalla condotta Slow Food di Fiemme e Fassa ed ospitato al Palacongressi. Una panoramica a 360 gradi sui tanti problemi e, soprattutto, sulle prospettive e sulle speranze che accompagnano il mondo dell’alimentazione, proposta sotto il titolo «Viaggio alle radici del cibo. Economie sostenibili a confronto». Dopo l’introduzione del coordinatore Walter Nicoletti ed il saluto della fiduciaria della condotta valligiana Paola Bruzzone e dell’assessore alla cultura ed al turismo di Cavalese Valentino Proietti , il governatore regionale Sergio Valentini ha aperto i lavori, parlando delle otto condotte sparse sul territorio e dei loro circa 700 soci, mentre subito dopo Luca Fabbri , consigliere di amministrazione della Fondazione Slow Food per la biodiversità della Toscana si è soffermato soprattutto sul valore di Terra Madre, la rete mondiale delle Comunità del cibo che non si rassegna al modello totalizzante di chi applica alla materia vivente le regole alienanti dell’industria. Nino Andena , presidente dell’Associazione Italiana Allevatori e vicepresidente nazionale di Coldiretti, ha analizzato le strategie da adottare per far fronte ad una speculazione mondiale che ha mandato in crisi tutti i settori e per costruire un modello culturale che tuteli il produttore ed il consumatore, mettendo quest’ultimo nella condizione di scegliere in maniera consapevole. Lo stesso Andena ha poi assistito alla firma, da parte di Ruggero Vanzetta , allevatore di capre e produttore locale di formaggi caprini, del primo contratto per il Trentino con l’associazione ItaliaAlleva. Una vera a propria lezione di educazione alimentare è stata poi tenuta da Silvio Barbero , segretario nazionale di Slow Food, ad una sessantina di alunni delle classi quarta e quinta delle scuole elementari di Cavalese (vera, significativa sorpresa della mattinata, anche in chiave promozionale) intervenuti al convegno, illustrando quindi i progetti «Orto in condotta» e «Pensa che mensa», quest’ultimo in particolare riguardante la ristorazione collettiva, spesso molto discutibile, adottata nelle scuole e negli ospedali. Altri contributi sono venuti da Michela Ferri , rappresentante della Comunità del Cibo ad energia rinnovabile della Toscana, e da Massimo Angelini , presidente del Consorzio della patata ligure «Quarantina». Interessantissima, e controcorrente, la sua illustrazione dell’attività, portata avanti in assoluta autonomia, senza contributi pubblici, fondata sul puro volontariato, evitando consulenti e certificatori e puntando su «un mondo di galantuomini che dicono quello che fanno, fanno quello che dicono ed operano per tenere in vita la montagna». Per ultimi sono intervenuti Alessandro Agethle , giovane allevatore di Malles Venosta, con la sua straordinaria esperienza personale di agronomo, allevatore e produttore di formaggi più volte premiati, e Christina Muller , direttrice dell’Associazione Allevatori Bovini di razza grigio alpina. In chiusura, è stata presentata ufficialmente la nuova Comunità del Cibo di Fiemme, nata nel 2008 e che, con i suoi dieci produttori, festeggia il primo compleanno.
MARIO FELICETTI
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