La crisi colpisce anche il legno e il materiale lavorato ingombra i piazzali. Così la…
CAVALESE – Estremamente qualificati i relatori, introdotti dallo scario Raffaele Zancanella e che, accanto ad una solida preparazione professionale, hanno evidenziato anche una straordinaria passione per il proprio mestiere. In apertura, Marcello Mazzucchi , direttore dell’Ufficio forestale distrettuale, ha proposto una prima panoramica sui boschi della valle, «un patrimonio importante» ha ribadito «orgoglio della Comunità che ha saputo conservarlo nei secoli». Poi le cifre: 30.000 ettari di territorio, su 50.000, sono coperti da foreste, un ettaro e mezzo e 3000 alberi per ciascun residente, mentre bastano 20 piante per dare ossigeno e far respirare una persona. Quindi un ambiente di qualità, nel quale si vive bene. In Fiemme ci sono 8 milioni di metri cubi di legname, con una crescita annua pari a 150.000 metri cubi, dei quali soltanto 100.000 vengono utilizzati. «Ogni minuto» ha precisato Mazzucchi «il bosco cresce di 2 metri quadrati ed ogni tre minuti c’è un metro cubo di legname in più. In un anno, si può calcolare un valore economico aggiunto di cinque/sei milioni di euro. Risorse che rimangono in valle, confermando come l’industria del legno sia la seconda per importanza, dopo il turismo». Ma il bosco, ha aggiunto Mazzucchi, non è solo legno, è anche, natura, ambiente, emozioni. Sugli aspetti gestionali soprattutto riferiti alla Comunità, si è quindi soffermato Stefano Cattoi , dirigente dell’Ufficio tecnico dell’ente valligiano. Anche da lui una raffica di dati: il territorio comunitario interessa circa 20.000 ettari, 11.000 dei quali coperti da bosco, con 4 milioni di metri cubi di legname, gestiti da dieci piani di assestamento, che impongono ogni anno revisioni e controlli, all’interno di una equilibrata politica gestionale che punta ad avere utilizzazioni costanti. Cattoi ha anche parlato della raccolta dei funghi (12.320 permessi d’ospite rilasciati nel 2008, con un introito di 215.000 euro) e delle altre attività che interessano la Magnifica: recupero di scarti, produzione di cippato (15.000 metri steri raccolti l’anno scorso e destinati agli impianti di teleriscaldamento, con importanti effetti anche dl punto di vista energetico ed ambientale), manutenzione delle strade, rimboschimenti. Maurizio Poi , referente faunistico dell’Ufficio distrettuale delle foreste, ha poi inquadrato la situazione della fauna selvatica di Fiemme e Fassa, relativa ai dati del 2008: 2.700 caprioli censiti (223 abbattuti), 1.600 cervi (296 abbattuti), 3.800 camosci (318 abbattuti, senza dimenticare gli effetti disastrosi della rogna sarcoptica, che ha colpito soprattutto la valle di Fassa ed il cui fronte si è fermato nella zona di Predazzo), 450 mufloni, tutti in val di Fassa (92 abbattuti), 185 stambecchi (anch’essi sensibili al contagio della rogna), oltre ad un notevole numero di tetraonidi (gallo cedrone, gallo forcello, coturnici, pernice bianca, germani reali, aironi e qualche sporadico cormorano). Infine, Andrea Bertagnolli , tecnico forestale della Comunità, ha illustrato il Sito di interesse comunitario del Monte Cornon, tra Tesero e Panchià, oggetto di studi ed approfondimenti, la cui prima fase si è conclusa in dicembre e che saranno oggetto di appositi incontri con tutte le componenti locali.
Mario Felicetti
Questo articolo è già stato letto 4511 volte!