I riccioli d'oro e il riso ignaro di un bimbo che va a morire. Ci…
Un nostro lettore lancia una proposta al Comune di Predazzo, rendere omaggio al finanziere Tullo Centurioni, come “cittadino onorario”.
Fra pochi giorni si celebrerà in tutta Italia il Giorno della Memoria, istituito dalla Legge 20 luglio 2000, n.211 allo scopo di “ricordare la Shoha (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati” (art. 1).
In molti Comuni si organizzano iniziative per ricordare che il 27 gennaio 1945 furono abbattuti i cancelli di Auschwitz e il mondo ebbe modo di conoscere gli orrori dei lager con lo sterminio degli ebrei perseguitati in tutta Europa, vittime di discriminazione anche in Italia in seguito all’emanazione delle famigerate Leggi razziali, a partire dal Regio decreto-legge 5 settembre 1938-XVI, n. 1390 (Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista) e il successivo Regio decreto-legge 17 novembre 1938-XVII, n. 1728 (Provvedimenti per la difesa della razza italiana); precedentemente, il 7 ottobre 1938 era stata approvata dal Gran Consiglio del Fascismo la “Dichiarazione sulla Razza” riguardante i criteri per definire l’appartenenza o meno alla razza ebraica.
Sono passati, quindi, ottant’anni dalla promulgazione di queste leggi liberticide che hanno provocato l’emarginazione degli ebrei dalla società italiana, a cominciare dalle scuole; poi, in seguito agli avvenimenti confusi verificatisi dopo l’8 settembre del 1943 tutti gli ebrei viventi nell’Italia settentrionale, con il governo del Duce nel territorio della Repubblica Sociale Italiana con capitale Salò e l’occupazione nazista, furono privati della cittadinanza italiana e dichiarati d’autorità appartenenti a stato nemico. La polizia li cercava per arrestarli: chi poteva si rendeva irreperibile, ma la maggior parte degli ebrei furono catturati e concentrati prima in campi provinciali, e da qui poi avviati verso i tristemente noti campi di concentramento, di lavoro e di sterminio. Chi riuscì a sfuggire a questo tragico destino lo deve alla generosità e altruismo di tante persone che, a rischio della vita, offrirono ospitalità e nascondiglio oppure diedero un aiuto decisivo per la loro fuga verso la Svizzera.
In questo quadro, si inserisce la mostra sulle Leggi razziali e lo Sterminio degli ebrei organizzata dal Comune di Padova, con una serie di pannelli che illustrano il clima di discriminazione nei confronti degli ebrei, che fa da preludio alla persecuzione e allo sterminio dalla locale comunità ebraica.
Fra coloro che si adoperarono per aiutare ebrei e perseguitati politici ad espatriare verso la Svizzera e salvarsi dalla persecuzione, viene ricordata la figura di un finanziere, Tullo Centurioni, cui è dedicato un pannello della mostra: dopo aver completato il corso presso la Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo, egli prese servizio a Porto Ceresio sul Lago di Lugano al confine con la Svizzera e qui non esitò a mettere a rischio la vita pur di aiutare ebrei e altri perseguitati a cercare rifugio sicuro in Svizzera, finché non venne scoperto e avviato verso il campo di raccolta di Bolzano e poi deportato a Mauthausen, da dove non fece più ritorno.
Su questo finanziere, originario di Dolcé (VR), è stato pubblicato un articolo anche sul n. 3 Dicembre 2011 della rivista Predazzo Notizie (pag. 35); inoltre egli ha avuto l’onore, insieme a tanti altri personaggi (per es. Gino Bartali, Carlo Angela padre di Piero Angela, Giorgio Perlasca), di essere ricordato nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova con una stele e una pianta.
Sarebbe auspicabile che anche il Comune di Predazzo trovasse il modo di rendergli omaggio come “cittadino onorario”.
A proposito di finanzieri della Scuola Alpina di Predazzo, secondo me sarebbe più che giusto e doveroso ricordare con una cerimonia ufficiale, promossa dal Comune in collaborazione con la GdF, anche coloro che, in conseguenza dell’8 settembre 1943, non essendo riusciti a scappare o non accettando di collaborare con i nazifascisti, subirono la deportazione e finirono tragicamente i loro giorni nei lager in Germania (come accennato a pag. 15 nel libro di memorie scritto dal nostro don Pierino Dellantonio).
Michelangelo Boninsegna Volpin (PD)
Ricerche storiche e biografia realizzate dal Maggiore Gerardo Severino
Il Finanziere Tullo CENTURIONI nacque a Dolcè (Verona) il 9 aprile 1912 da Giuseppe e da Oliva Marcotto.
Dopo aver prestato servizio di leva nel Regio Esercito, dal 18 ottobre 1932 al 18 ottobre 1934, congedandosi con il grado di Sergente del 4° Reggimento Alpini, il CENTURIONI si arruolò nella Regia Guardia di Finanza l’8 aprile 1936.
Al termine del corso d’istruzione presso la Scuola Alpina di Predazzo (TN) fu destinato alla Legione di Milano, assegnato alla Brigata di frontiera di Ponte Valtellina, in provincia di Sondrio. Il 1° gennaio 1937 fu trasferito alla Brigata di Melegnano, mentre il successivo 1° settembre 1939 raggiunse il Circolo di Varese, destinato inizialmente alla Brigata di Monte Casolo.
Da lì, il 1° gennaio 1941, fu trasferito alla Brigata di frontiera di Porto Ceresio, ove il giorno 25 dello stesso mese contrasse matrimonio con la Sig.na Rosa Caminada.
Oltre ad un Encomio Semplice concesso dal Comandante della Legione di Milano per aver concorso, il 15 aprile 1940, allo spegnimento di un vasto incendio in una zona boscosa, nel dopoguerra gli sono state riconosciute anche le Campagne di Guerra 1944 e 1945.
Dopo l’8 settembre 1943, i reparti della Tenenza di Porto Ceresio e, in particolare, le Brigate di Porto Ceresio, Monte Casolo, Casamoro e Cà del Monte, si prodigarono in favore di quanti cercavano rifugio in Svizzera, favorendo gli espatri di soldati sbandati, ebrei e ricercati per motivi politici, consentendo anche l’attraversamento del lago di Lugano tramite le imbarcazioni in dotazione al Corpo.
Alla data dell’armistizio, quindi, anche il finanziere CENTURIONI, anziché darsi alla macchia, entrò a far parte di un’organizzazione umanitaria operante nella zona di Porto Ceresio, particolarmente attiva in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati.
In tale ambito il CENTURIONI, rischiando in prima persona la vita, si prodigò con tutte le proprie forze, offrendo disinteressatamente aiuti umanitari nei riguardi di centinaia di cittadini di religione ebraica e non che desideravano espatriare clandestinamente in Svizzera per sfuggire alla caccia dei nazifascisti. Non solo, ma si adoperò anche nel settore logistico, cercando in qualunque modo di favorire l’inoltro della corrispondenza e dei valori che le organizzazioni assistenziali ebraiche, ovvero lo stesso Comitato di Liberazione Nazionale, indirizzavano ai rifugiati in Svizzera.
L’attività umanitaria di cui si resero quotidianamente protagonisti i finanzieri fu notata dalla Polizia tedesca, in primo luogo dal Commissariato di frontiera germanico di Porto Ceresio, al quale era demandata la direzione del servizio di vigilanza politico-militare in quel tratto di confine, in sostituzione delle autorità italiane. La Polizia di frontiera da tempo, infatti, era al corrente: “che si faceva contrabbando di uomini verso la Svizzera attraverso il lago di Lugano, con l’aiuto di alcuni finanzieri”, come ricorda Antonio De Bortoli nel suo libro “A fronte alta”.
A tal fine, il citato Commissariato predispose un servizio di pedinamento-appostamento, al quale furono sottoposti tutti i militari della Guardia di Finanza in servizio fra Casamoro e Porto Ceresio.
Il 17 febbraio 1944 venivano così colti sul fatto ed arrestati sia l’Appuntato Domenico AMATO, appartenente alla Brigata di frontiera di Casamoro, sia altri civili corresponsabili di numerosi espatri.
Il 21 marzo 1944, quasi un mese dopo la cattura dell’AMATO, i tedeschi riuscirono ad arrestare anche il finanziere Tullo CENTURIONI, il quale si trovava in quel momento in servizio presso il valico di frontiera di Porto Ceresio.
L’imputazione è alquanto scarna: «Arrestato dalle autorità tedesche mentre era in servizio ad un varco di frontiera per traffico di corrispondenza epistolare da e per la Svizzera».
Nei registri matricolari del Carcere di Varese, ove il militare fu associato, nell’indicare il reato fu riportata la sigla “M.P.S.”, che verosimilmente potrebbe indicare la dicitura “Motivi Pubblica Sicurezza”.
Il successivo 25 marzo il finanziere fu consegnato al Comando tedesco, probabilmente per essere trasferito al carcere milanese di San Vittore. Il 20 settembre 1944 il CENTURIONI risulta, quindi, trasferito presso il campo di concentramento di Bolzano, ove rimase fino al successivo 20 novembre, data dello spostamento a quello di Mauthausen (Austria).
Inizialmente dichiarato disperso, come da verbale di irreperibilità in data 16 luglio 1946, il finanziere CENTURIONI fu uno dei tanti italiani che non fece più ritorno in Patria, come attesta una “Dichiarazione Integrativa” a firma del Comandante della Legione di Como.
Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, con proprio decreto in data 18 giugno 2008, ha conferito la Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” del finanziere Tullo CENTURIONI, con la seguente motivazione: «Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale si prodigava, con eccezionale coraggio ed encomiabile abnegazione, in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati politici, aiutandoli ad espatriare clandestinamente e ad inoltrare la corrispondenza e i valori che le organizzazioni ebraiche indirizzavano ai rifugiati nella vicina Svizzera. Arrestato dalle autorità tedesche veniva infine trasferito in Austria, e successivamente dichiarato disperso. Mirabile esempio di altissima dignità morale e di generoso spirito di sacrificio ed umana solidarietà. 1943/1944 – Mauthausen (Austria)».
A cura del Museo Storico della Guardia di Finanza
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