Ci sarà anche Karl Unterkircher al prossimo Film festival di Trento. Il compianto alpinista altoatesino,…
Narrazioni oltre le vette: arriva il Filmfestival della Montagna
Il 57° TrentoFilmFestival è stato presentato ieri a Milano dal direttore artistico Maurizio Nichetti con Augusto Golin, responsabile della programmazione cinematografica, il presidente dal Cai Annibale Salsa, il presidente del FilmFestival, Egidio Bonapace. Animerà Trento dal 21 aprile al 3 maggio, in un ordinato turbinio di iniziative.
Il concorso cinematografico, cui partecipano quarantatre opere, si aprirà sabato 25 aprile, con la musicazione di un film muto del 1919, «Blind Husbands», il capolavoro di Erich Von Stroheim, accompagnato dal vivo da I Filarmonici di Trento.
La giuria sarà presieduta da Giuliano Montaldo. Marco Preti, alpinista e regista italiano, sarà presidente di un gruppo di giurati, con la documentarista tedesca Sibylle Tiedemann, la catalana Montserrat Guiu, produttrice e direttrice del festival Picurt, e il regista marocchino Ivan Boccara, Genziana d’argento 2006.
Assai importante nell’edizione di quest’anno la presenza femminile: nella regia – saranno proiettati 24 film di registe, fra cui 14 in concorso – come nei contenuti.
«Hymalaia terre des femmes», di Marianne Claude, illustra la vita a 4000 metri, in un villaggio dove donne di tre generazioni fanno tutto, mentre gli uomini cacciano.
In «Before Tomorrow», di Madeleine Piujuq e Marie Helene Cousineau, è un’anziana donna la protagonista della sopravvivenza artica.
Ancora Himalaya nella storia di una piccola comunità nel film «Dolma du bout du monde» di Anne, Véronique ed Erik Lapied, mentre la regista Xuan Jiang si ispira nel suo «Ba yue shi wu» a una storia vera di violenza sessuale.
Sarà emozionante rivedere Unterkircher, precipitato l’agosto scorso sul Nanga Parbat, in «Karl», di Valeria Allievi, e inattesa la storia della pastora della val di Rabbi, nel documentario «Cheyenne, trent’anni» di Michele Trentini: un modo di vivere la montagna totale, come quello, pur diversissimo, di «Lightning Strike – Arwa Towe», che narra due cordate, di cui una femminile.
Grande assente il film «Northwall», già proiettato a Locarno, per l’interferenza di italici distributori, illuminati nell’averlo comprato, ma alle prese con le difficoltà di un mercato che ne rimanda all’infinito l’uscita ufficiale.
Sarebbe stato meglio, ha detto il direttore Nichetti, avessero usato il Filmfestival come lancio, il migliore e il più naturale per i film di montagna.
Molti i riconoscimenti accanto alla Genziana d’oro del Gran premio Città di Trento per il miglior film, come il premio del Cai (miglior film di montagna e alpinismo) e il «Città di Bolzano» (esplorazione e avventura). Per il Pitching forum, dedicato dalla scuola di documentario Zelig ai giovani registi, si presenteranno dieci progetti, al pubblico e agli operatori del mercato, il 1° maggio.
Vi saranno incontri con Patrick Edlinger, Chris Sharma, Riccardo Cassin , e quelli che hanno scritto la storia delle pareti della Valle del Sarca.
Una serata sarà dedicata alla storia articolata delle sfide al Cerro Torre, dal 1953: solo e tutti i fatti, senza polemiche.
Torna MontagnaLibri, dal 21 aprile, che ospiterà MontagniLandia, per i più giovani, e la Libreria della Montagna, fino a concludersi, il 1° e il 2 maggio, con la 14° mostra-mercato delle librerie antiquarie di montagna.
Da questa edizione, la trentottesima, del Premio Itas del libro di montagna, sarà dedicato a Mario Rigoni Stern il Cardo d’oro.
Nella trama del Filmfestival sarà tutta Trento ad animarsi: reading musicali, tavole rotonde, appuntamenti serali di «Emozioni tra le pagine». Palazzo Roccabruna, Palazzo Calepini, Palazzo Lodron, il Sass.
Al parco dei mestieri e al multisala Modena – dove si proietterà una selezione dei filmati – si proporrà un progetto didattico che avvicini i ragazzi fra i 9 e i 12 anni alle tematiche del FilmFestival, mentre agli studenti delle scuole medie e superiori sarà offerta l’anteprima del concerto dell’Orchestra Haydn e del coro della Sat.
Fra gli eventi collaterali, un convegno di medicina di montagna e la coppa del mondo di velocità, oltre a tante mostre. Vola su tutto l’Aquila rossa, nuovo elemento nel logo del Filmfestival, che, come l’aquila, apre dall’alto l’ampia visione dei monti, calando fino a vederne i minuti particolari.
di Federica Formando da L’Adige del 25 marzo 2009
web TV Festival della Montagna
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