Ancora poche settimane e due canali televisivi, RaiDue e Rete4, passeranno sul digitale terrestre. Una rivoluzione…
RAI2 E RETE4 Ecco quali sono i 79 comuni trentini interessati dal passaggio al digitale terrestre del 15 febbraio: Albiano, Aldeno, Baselga di Piné, Bedollo, Besenello, Brentonico, Brez, Cagnò, Calavino, Campodenno, Castelfondo, Castello-Molina di Fiemme, Cavareno, Cavedine, Cimone, Civezzano, Cles, Cloz, Coredo, Cunevo, Dambel, Denno, Dro, Faedo, Fai della Paganella, Flavon, Folgaria, Fondo, Frassilongo, Garniga Terme, Giovo, Isera, Lasino, Lavis, Lisignago, Lona-Lases, Malosco, Mezzocorona, Mori, Nanno, Nave San Rocco, Nogaredo, Nomi, Padergnone, Pergine Valsugana, Pomarolo, Revò, Riva del Garda, Romallo, Romeno, Ronzone, Roveré della Luna, Rovereto, Rumo, San Michele all’Adige, Sanzeno, Sarnonico, Segonzano, Sfruz, Smarano, Sover, Sporminore, Taio, Tassullo, Tenna, Terlago, Terres, Ton, Trambileno, Trento, Tres, Tuenno, Vallarsa, Vervò, Vezzano, Vignola-Falesina, Villa Lagarina, Volano, Zambana. Fuori provincia:Aldino, Senale San Felice e Malcesine. SOLO RETE4 Sono 24 i comuni trentini che il 15 febbraio saranno interessati soltanto dal passaggio di Rete4. Arco, Bosentino, Calceranica al Lago, Caldonazzo, Calliano, Carano, Cavalese, Cembra, Daiano, Drena, Faver, Fierozzo, Fornace, Lavarone, Levico Terme, Luserna, Mezzolombardo, Novaledo, Sant’Orsola Terme, Terragnolo, Valda, Varena, Vattaro, Vigolo Vattaro. Fuori provincia: Anterivo, Cortaccia, Cortina all’Adige, Egna, Magrè, Montagna, Termeno, Lastebasse, Pedemonte e Valdastico. SOLO RAI2 A Valfloriana lo switch over riguarderà soltanto Rai2. Fuori provincia: Proves e Brenzone.
L’unico atto richiesto oggi al teleutente, a partire dalle 2 della notte trascorsa, che vorrà sintonizzarsi su Rai2 e su Rete4 avendo già comperato il decoder, o un televisore con decoder integrato, sarà quello di schiacciare il bottone della ricerca canale. Su altri decoder è scritto risintonia, ricerca canali o anche aggiornamento canali. Naturalmente solo se si tratta di utente di una delle zone in cui è prevista l’attuale sperimentale del passaggio al digitale terrestre per le due reti (vedere i municipi elencati sotto). Anche le televisioni locali, Tca ed Rttr, potranno essere viste col digitale terrestre ma in una zona molto più ristretta, sostanzialmente le città di Trento e Rovereto mentre «La7» funzionerà più o meno sullo stesso territorio in cui in digitale si vedrà Rai2 e reti minori (Antenna 3, Canale Italia e altre) si vedranno in zone limitate e distribuite a pelle di leopardo sul territorio provinciale. Se l’utente ha preso il decoder e lo ha installato e, pur schiacciando il bottone della «risintonia» non riuscirà a vedere, nelle zone indicate, i canali passati al digitale, non gli resterà che chiamare il numero verde del ministero delle telecomunicazioni, 800-022-000. Ma a detta dei tecnici tutto oggi funzionerà. Perché? Perché il passaggio al digitale terrestre su tutto il territorio provinciale ci sarà ad ottobre e Mediaset, Rai e gli altri minori hanno portato qui per la prova di oggi molto personale e hanno investito il massimo. Per evitare una figuraccia che potrebbe costare molto tra pochi mesi. Ad ottobre cambierà tutto. Nel senso che un’altra volta sarà richiesto agli utenti, stavolta dell’intero Trentino, di schiacciare quel bottone e risintonizzare i canali. A quel punto tutti i canali analogici spariranno e si riceveranno tutti i canali col digitale terrestre. Quale sarà la differenza per chi oggi vedrà, diciamo, Rai2, rispetto alla qualità di visione di ieri dello stesso canale? Giovanni Holzer (consulente per la Provincia da parte di Create Net, istituto di ricerca tecnologica, un ramo della Fondazione Kessler) non ha dubbi: «Una qualità di immagine molto migliore. Il digitale è come uno specchio, come un Dvd. Chi si accorgerà di più del passaggio saranno le valli laterali, a ottobre: niente più bisce, sabbia, interferenze o immagini doppie. E soprattutto, anche le valli più lontane dalla Paganella, vedranno la tivù come a Trento». Altro avvertimento per i teleutenti: Rai2 e Rete4 avranno una copertura sul territorio un poco diversa, leggermente superiore l’area servita oggi da Mediaset rispetto alla Rai (Bassa Atesina, quasi tutta la Valle di Cembra, Valsugana sino a Levico, val dei Mocheni, Lavarone). Per le televisioni locali ecco: a Trento si vedranno col digitale Tca ed Rttr e a Rovereto solo Tca. In ottobre tutte e due le reti si vedranno in digitale su tutto il territorio, così come le altre reti Rai e Mediaset e non servirà più, quindi, saltare tra analogico e digitale. Solo per questi otto mesi. Sicuri che oggi tutto funzionerà? Sentiamo il tecnico: «Gli impianti sono presidiati, i macchinari usati dai network sono per l’occasione doppi. Al massimo si può temere qualche piccolo guasto e di brevissima durata. Le grandi televisioni non possono fallire». E chi vedrà la sabbiolina al posto di Rai2 e Rete4? «È perché non ha installato il decoder». Quanta gente ha lavorato a questa sperimentazione? «In tutto 25 persone: 10 della Rai per 40 impianti e 10 di Mediaset per 16 impianti, più tecnici veneti per i due network. Un mese e mezzo di lavoro. Oggi sul territorio la Rai ha portato squadre dal Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto e Alto Adige, automezzi attrezzati che girano per le valli a controllare che tutto funzioni. In più c’è l’automezzo dell’Ispettorato delle telecomunicazioni di Trento. Un paio saranno i mezzi di Mediaset». Due chiarimenti ancora. L’antenna? «Non va toccata. Solo i grandi impianti con centinaia di utenti (grandi alberghi, condomini, case di riposo) potranno avere la necessità, ma solo ad ottobre, di mettere mano al centralino per risintonizzare gli amplificatori di canale». Chi avesse comperato una patacca di decoder? «I decoder li trovi a vari prezzi ma la qualità video in uscita è sostanzialmente eguale. Le differenze riguardano gli accessori. Il decoder che costa meno ti permette di vedere i programmi, altri ti danno di più e gli ultimi modelli sono multimediali e interattivi. Qualche problema potrebbe averlo solo chi ha comperato il decoder attorno al 2003: 1 su 100 di quelli in ottobre potrebbe non funzionare, quando la canalizzazione WHF che è standard italiano passerà a standard europeo». Naturalmente, pane et circenses, i costi dell’operazione per le televisioni saranno altissimi. Si parla di 2,5 milioni di euro per un solo canale e per il solo Trentino. Per le tivù locali da 1,5 a 2 milioni di euro. A ottobre, quindi, altri 5 milioni per Rai e 5 per Mediaset. Che, certamente, da qualche parte verranno recuperati.
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