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È consigliabile non bere l’acqua dell’acquedotto di Predazzo, almeno fino a quando, oggi, il sindaco Silvano Longo non potrà revocare ufficialmente l’ordinanza firmata ieri mattina, dopo il violento nubifragio di lunedì in tarda serata. È successo che il temporale ha scaricata un enorme quantitativo d’acqua lungo l’intero versante del monte Feudo, provocando lo smottamento di alcuni tratti di strade forestali di proprietà della Regola Feudale (ieri ci sono stati i sopralluoghi del regolano Giacomo Boninsegna e del custode forestale Piergiorgio Felicetti), interessando a monte anche i lavori di realizzazione della nuova pista di sci «Torre di Pisa», riempiendo di fanghiglia l’intero corso del rio Gardonè ed andando a colpire anche la zona della sorgente del «Fontanon», che rifornisce i vasconi comunali e quindi consente di alimentare il paese. Le conseguenze sono state una specie di «ribollita», che ha determinato l’introduzione di terriccio nella sorgente e, di conseguenza, l’inquinamento della stessa, che inevitabilmente è andato ad interessare i vasconi. Il tutto mentre il corso del rio Gardonè, solitamente tranquiillo, si è ingrossato oltre misura, portando a valle un grande quantitativo di acqua e limo, al punto che, verso la mezzanotte di lunedì, hanno dovuto intervenire anche i vigili del fuoco per tenere a bada il corso d’acqua che scorreva minaccioso, vicino alle abitazioni della frazione del «Fol» ed aveva invaso la adiacente pescicoltura, mettendo a rischio la fauna ittica. Tutto è rientrato poi nella mattinata di ieri, quando, dal punto di vista meteorologico, la situazione è ritornata normale, tra l’altro con una bella giornta di sole, ma, nel frattempo, i tecnici del Comune hanno verificato l’intorbidimento dell’acqua potabile, che ha costretto il sindaco ad emettere l’ordinanza. Tra l’altro, l’acqua non potabile ha creato grossi problemi per il Pastificio Felicetti, il quale notoriamente è in piena attività ventiquattro ore su ventiquattro e che, per continuare la produzione, ha dovuto chiedere l’intervento di una grossa autobotte dei vigili del fuoco di Trento, con acqua potabile portata da fuori paese. Ancora nella mattinata di ieri, l’assessore ai lavori pubblici Costantino Di Cocco si è recato a Trento, presso l’Ufficio Sanitario della Provincia, con un campione d’acqua da controllare, mentre a Predazzo, tecnici ed operai del Comune erano al lavoro per svuotare completamente il vascone principale, provvedere alla sua completa pulizia e rifornirlo di acqua pulita. L’operazione, ieri sera, era stata completata, con l’acqua che era tornata nuovamente limpida e bevibile, anche se previa bollitura, in attesa, come si diceva, che questa mattina un nuovo campione di liquido venga analizzato in sede provinciale, per poter ridare il via libera al consumo normale. Ma intanto, in via cautelativa, abitanti ed ospiti sono stati invitati a consumarla con le precauzioni indicate. La speranza è che oggi la situazione ritorni davvero alla normalità, visto che tra l’altro siamo nella settimana di Ferragosto, quindi con tantissimi ospiti in paese a trascorrere le loro vacanze. «Abbiamo fatto tutto il possibile per risolvere al più presto il problema», ci ha confermato lo stesso assessore Di Cocco. «Oggi l’ordinanza dovrebbe essere revocata».
Mario Felicetti
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