Molte visite e molti commenti ha suscitato l’articolo “A proposito di Alluvione” lanciato da PredazzoBlog il 6.11.11 riguardo all’invasione di piante negli alvei dei nostri torrenti. Anche il quotidiano l’Adige ha ripreso l’argomento grazie alle foto e all’articolo di Livio Morandini, che riportiamo qui sotto.
PredazzoBlog non si è limitato a lanciare e documentare questo argomento ma ha girato l’articolo con tutti i commenti ricevuti alle autorità competenti.
La risposta del Comune di Predazzo è stata velocissima, infatti l’assessore all’urbanistica Chiara Bosin ci ha risposto nel giro di pochi minuti con il sottostante messaggio. I Bacini Montani invece, fino a questo momento, non hanno ancora dato nessuna risposta in merito.
“Siamo tutti assai attenti allo stato dei torrenti e dei rivi di Predazzo e già dall’inizio del nostro mandato abbiamo inviato una relazione descrittiva e fotografica ai bacini montani (che sono competenti in materia) ed abbiamo fatto insieme a loro svariati sopralluoghi.
Ci garantiscono che la situazione è tranquilla e che le griglie di raccolta sono perfettamente efficenti…. Speriamo !
Comunque a primavera ci hanno garantito la pulizia della zona di Sottosassa, per la quale stiamo lavorando ad un progetto complessivo.
Buona giornata, Chiara Bosin”
L’interesse a questo argomento da parte della gente è crescente, ci sono state infatti inviate altre fotografie e commenti, addirittura si propone su facebook la formazione di un comitato spontaneo, commenti sono arrivati anche dalle zone alluvionate della Liguria. PredazzoBlog mette come sempre i suoi spazi a disposizione di chiunque voglia portare avanti questo o altri argomenti per promuovere il bene comune.
Articolo pubblicato su L’Adige il 12.11.11 di Livio Morandini e Mario Felicetti.
PREDAZZO – I recenti fatti alluvionali della Liguria, del Piemonte, della Toscana e della Puglia hanno invitato un po’ tutti a riflettere, anche in quelle zone dove determinati fenomeni non si sono verificati e che magari si ritengono sicure. Lo ha fatto a Predazzo Livio Morandini , già dipendente della diga di Fortebuso, oggi in pensione, appassionato da sempre di fotografia e chenon ha mai smesso di pensare al suo paese ed al suo territorio, da conservare e tutelare fino in fondo, come conferma tra l’altro la sua appartenenza al benemerito gruppo di volontari «Rico dal Fol».
Proprio in questi giorni, si è recato nella zona del «Col», alla periferia di Predazzo, in direzione di Bellamonte, laddove, immediatamente a monte della piscina, dell’ottagono comunale e del parco minigolf, scorre il torrente Travignolo, che poi, più a valle, va confluire nell’Avisio. E qui ha fatto una scoperta che forse pochi conoscono o prendono in considerazione, ma che potrebbe originare qualche preoccupazione, nel momento in cui, anche da noi (è successo nel 1966 ma anche in anni più recenti) dovessero verificarsi precipitazioni fuori della norma. In sostanza, Morandini ha documentato, anche fotograficamente, la presenza di una grossa briglia, con potrelle in ferro destinate a fermare eventuali piante, ramaglie, alberi o altro che il torrente dovesse portare con sé.
«L’occhio – commenta Morandini – a questo punto, a monte della briglia, si perde nella fitta boscaglia sovrastante, con alberi e cespugli di ogni genere, non piccoli arbusti, che sono disseminati all’interno dell’alveo del torrente e praticamente, in certi punti, lo fanno quasi scomparire alla vista.
Ora una domanda mi sorge spontanea: l’alveo dov’è? E’ nella boscaglia o è la boscaglia ad essere nell’alveo? E in caso di un evento alluvionale, che può capitare senza preavviso, tutte queste piante sono in grado di tenere l’evento o dove vanno a finire?
Sia chiaro – precisa – lungi da me fare dell’allarmismo e può darsi che l’alveo e gli argini del Travignolo siano assolutamente sicuri, ma qualcuno dei responsabili e degli addetti ai lavori, Bacini Montani o Provincia in genere che siano, può fornire delle spiegazioni, rassicurando la popolazione che non ci sono problemi? Un semplice chiarimento tecnico sarebbe davvero auspicabile, anche perché pensarci dopo risulterebbe, oltre che inutile, del tutto inaccettabile. In questi giorni – conclude Morandini – l’occhio e la mente si soffermano a considerare i fatti drammatici che accadono in casa altrui, ma sarebbe il caso di pensare un tantino anche a casa nostra».
Considerazioni effettivamente più che legittime, di fonte ad una situazione che non va presa sotto gamba o considerata in modo superficiale. Il torrente in effetti è invaso da piante ed arbusti di ogni genere, che, in caso di piena, sarebbero bloccati dalla briglia, creando una diga e quindi con la prospettiva di scaricare poi a valle una considerevole massa d’acqua. Livio Morandini chiede semplicemente garanzie sotto il profilo della sicurezza, affiancato dal pensiero anche di altri concittadini. L’augurio è che qualcuno le possa dare in tempi brevi. Magari anche con l’impegno di fare un po’ di pulizia.
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