Al via, l'attività estiva organizzata dal Museo Geologico delle Dolomiti a Predazzo che - in…
Il nuovo minerale chiamato Fiemmeite sarà presentato pubblicamente al museo Geologico di Predazzo il 16 novembre alle ore 17.30.
Dopo settimane in cui il Trentino è balzato alle cronache per le disastrose conseguenze del maltempo, tra morti e migliaia di ettari di boschi andati perduti, finalmente dalla Val di Fiemme arriva una buona notizia. I ricercatori del MUSE di Trento hanno infatti scoperto un minerale finora sconosciuto, ribattezzato fiemmeite.
“Fino a oggi, i minerali noti alla scienza sono poco più di 5.000” – spiega Paolo Ferretti, geologo del MUSE e parte del team di ricerca – “non molti se paragonati alle specie viventi, che sembrano essere alcuni milioni. Trovare una specie mineralogica nuova è un evento molto più raro.”
Un ritrovamento eccezionale se consideriamo che da ben due secoli (1815 – Scoperta della gehlenite presso il lago delle Selle in Val di Fassa) non venivano identificati nuovi minerali sulle Dolomiti.
“Ad aggiungere eccezionalità a questo ritrovamento è il fatto che la fiemmeite proviene da un territorio, come quello dolomitico, in assoluto tra i più studiati al mondo” – prosegue Ferretti.
Effettivamente le dolomiti sono oggetto di attenzione da parte dei geologi fin dal 1700. Precisamente fu nel 1792 che queste vette assunsero il loro nome attuale, come conseguenza della scoperta della dolomite, il cui nome è ispirato a sua volta a quello del geologo transalpino Deodoat de Dolomieu.
Un paradiso naturale con peculiarità geologiche, paleontologiche, geomorfologiche e paesaggistiche tali da avergli fatto guadagnare il riconoscimento come Patrimonio mondiale dell’umanità, che oggi grazie a questo nuovo minerale identificato nella miniera di San Lugano (Carano) acquisisce ancora più valore.
Il minerale appartiene al gruppo degli ossalati, nello specifico si tratta di un ossalato di rame idrato con formula chimica Cu2(C2O4)(OH)2•2H2O che cristallizza nel sistema monoclino. Senza addentrarci in descrizioni troppo tecniche e complesse, all’aspetto mostra minutissime lamelle di colore azzurro ed è stato rinvenuto, in piccolissime quantità all’interno dei tronchi carbonificati che abbondano nella parte basale dell’Arenaria di Val Gardena, una formazione sedimentaria che si è originata in un ambiente fluviale circa 260 milioni di anni fa, nel Permiano superiore.
La fiemmeite è stata ufficialmente riconosciuta come un nuovo minerale dall’Ima (International Mineralogical Association), ovvero l’ente che presiede alla nomenclatura e alla classificazione delle nuove specie mineralogiche (Commission on New Minerals, Nomenclature and Classification).
Il team di ricerca, costituito da due ricercatori del MUSE di Trento, Paolo Ferretti e Ivano Rocchetti e due esperti dell’Università di Milano, Francesco Demartin e Italo Campostrini, non è stato guidato come si potrebbe facilmente immaginare da uno scienziato ma da un appassionato cercatore di minerali del Trentino, Stefano Dallabona, membro delGruppo Mineralogico Fassa e Fiemme.
Una grande squadra che presenterà pubblicamente la fiemmeite al museo Geologico di Predazzo il 16 novembre alle ore 17.30.
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