Predazzo, energie alternative, consumi ecocompatibili e “casa passiva” per salvare l’ambiente.

Da il 11 dicembre 2009

casapass Predazzo, energie alternative, consumi ecocompatibili e “casa passiva” per salvare l’ambiente.PREDAZZO – Alternative energetiche ai combustibili fossili, tra l’altro destinati all’esaurimento, ne esistono moltissime. Metterle a frutto dipende solo da noi. È peraltro necessario un deciso cambio marcia, con un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. È il concetto di fondo emerso mercoledì sera a Predazzo, nel corso della serata promossa dall’amministrazione comunale, su proposta di Laura Piazzi e Mario Dagostin , e dal Laboratorio ambientale di Fiemme dell’Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente), alla quale, nell’aula magna del municipio, hanno partecipato una quarantina di persone. Protagonista dell’incontro il manager per l’energia Luciano Brunelli , ex direttore tecnico dell’Enea di Faenza (in pensione dal gennaio 2008), che ha elaborato un progetto sulle energie alternative ecocompatibili e sulla loro applicazione in un’abitazione, denominata «La casa passiva». Lo ha presentato il sindaco Silvano Longo , che ha richiamato, nel suo intervento, il concetto di sviluppo sostenibile, unica strada in grado di garantire le generazioni future, sottolineando in particolare due principi basilari, attorno ai quali lo stesso concetto ruota. «La velocità del prelievo – ha precisato – dovrebbe essere pari alla velocità della rigenerazione e la velocità di produzione e conferimento dei rifiuti dovrebbe essere assolutamente non superiore alla capacità naturale di assorbimento degli stessi da parte degli ecosistemi». Longo ha rimarcato inoltre «l’importanza di orientarsi verso una utilizzazione delle risorse di energia rinnovabile fruibile e reperibile in loco» e la necessità «di diffondere e favorire comportamenti virtuosi di risparmio energetico, evitando gli sprechi ed ottimizzando l’uso delle risorse disponibili, nella piena osservanza delle leggi della natura, in armonia con il proprio territorio e in aderenza ai principi etici di equità e giustizia sociale». Dopo il breve intervento di Anna Brugnara del Laboratorio ambientale di Fiemme, che ha chiarito il significato e gli obiettivi di una presenza importante, orientata soprattutto al mondo della scuola, ma anche ad una efficace collaborazione con gli enti locali, Luciano Brunelli è entrato nel merito della «casa passiva», presentata attraverso una sua pubblicazione ed un video (un modello è stato anche esposto in sala) e destinata a diventare, almeno nelle speranze dell’ideatore, un vero e proprio laboratorio scolastico per le giovani generazioni di oggi. Alla base di tutto, di fronte a quello che ha definito «l’attuale casino ecologico nel mondo», l’utilizzo, in modo sostenibile, delle risorse ambientali e lo sfruttamento dell’energia solare, termica ed elettrica (da fotovoltaico), oltre che dell’energia eolica e geotermica. Brunelli ha parlato inoltre della domotica degli impianti elettrici (è la scienza che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita), del recupero dell’acqua piovana, da destinare agli usi più diversi, del recupero dei rifiuti, che possono diventare a loro volta fonte di energia, del recupero di calore dalle biomasse, dello sfruttamento delle fonti energetiche all’interno della casa, di isolamenti termici, di infissi, dell’energia solare utilizzata anche per far viaggiare le automobili. Facendo degli esempi concreti, all’esterno e all’interno dell’abitazione, per confermare la bontà di scelte ormai quasi obbligate, di fronte alla complessità delle questioni energetiche globali. Ma tutto questo quanto costa?, si è chiesto qualcuno. Sono tutte soluzioni vantaggiose – è stata la risposta – visto che le spese si ammortizzano nel giro di pochi anni (da quattro a otto, in base alle soluzioni prescelte), dopodiché è tutto risparmio. Interessante il dibattito, a conferma che il tema delle energie ecocompatibili e della loro applicazione è ormai entrato davvero nell’interesse dei cittadini.

 MARIO FELICETTI

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