Il giorno 9 novembre 2008 sono stati convocati i comizi elettorali per l'elezione del…
Nulla di fatto, venerdì sera, per l’adozione definitiva della sesta variante al Piano regolatore generale.
Era l’argomento più importante della seduta consiliare, ma, dopo un lunghissimo e spesso polemico dibattito, su richiesta delle minoranze e dello stesso presidente Leandro Morandini, alla fine condivisa anche dalla maggioranza, si è deciso di rinviare la delibera alla prossima riunione.
La ragione di fondo sta nella presenza di una serie di errori contenuti nella documentazione allegata alla variante, predisposta dal progettista architetto Sergio Facchin di Cavalese.
Da registrare per altro una precisazione di fondo, fatta dal sindaco Maria Bosin: gli errori vanno corretti, ma nel merito del provvedimento non ci saranno modifiche. Il che significa che le valutazioni critiche fatte da alcuni consiglieri di minoranza non saranno più discusse. Il dibattito è stato aperto dall’assessore Chiara Bosin che ha subito sottolineato come non fosse cambiato nulla di sostanziale rispetto alla prima adozione, se non il recepimento di alcune modifiche formali richieste dalla Provincia.
«In chiave generale» ha precisato l’assessora «abbiamo risolto i problemi del piano precedente, dopo la trasformazione delle «Sur» (superfici utili residenziali) in «Sun» (superfici utili nette), che hanno consentito di porre un freno alle precedenti esplosioni volumetriche». Nel dibattito, è intervenuto per primo Andrea Giacomelli, perplesso «sulla non applicabilità dei bonus volumetrici per la riqualificazione energetica degli edifici». Proponendo un emendamento che sarà valutato in vista della stesura definitiva della variante. Particolarmente critico Igor Gilmozzi, che ha parlato subito di «errori presenti anche nell’ultima documentazione» e di «scarsa attenzione da parte della giunta». Ancora più critico Costantino Di Cocco. In un lungo documento, accanto ad una serie di precisazione tecniche su diversi aspetti del provvedimento urbanistico, ha espresso la convinzione che «la sostituzione della Sur con la Sun in realtà permette di realizzare una maggiore superficie residenziale e pertanto edifici più grandi e volumetrie maggiori. In prima adozione» ha poi precisato «alcuni consiglieri, convinti del contrario, non hanno dichiarato la propria incompatibilità», invitando il consiglio «a ritirare in autotutela la prima delibera e a non votare l’attuale seconda adozione, prima della verifica delle posizioni individuali di ciascuno. Se ciò non accadrà» ha concluso «il sottoscritto non parteciperà alla votazione ed invierà il tutto agli uffici competenti per una loro valutazione anche sotto il profilo penale». «Sconcertato dalla documentazione presentata» si è dichiarato il presidente Morandini, che ha a sua volta proposto di rinviare il tutto al tecnico per le dovute correzioni. Sulla stessa lunghezza d’onda Marco Felicetti: «Confermo» ha dichiarato, contestando il ritardo di 17 mesi con cui è stata presentato in seconda adozione il provvedimento «che questa variante è urgente, rispetto ad una deprecabile situazione precedente, ma è sbagliato procedere con strumenti di calcolo differenti e con questi errori formali».
«Abbiamo risolto il problema delle esplosioni volumetriche in paese» la conclusione del sindaco «e siamo molto soddisfatti di questa variante. Il fatto di non aver apportato modifiche sostanziali significa che non erano necessarie. È facile dire di no, non altrettanto facile lavorare. Mi scuso per gli errori contenuti nella relazione, che devono essere corretti, ma nel merito non sono più disposta ad entrare». Unanime alla fine il voto di sospensione del punto. Se ne riparlerà comunque molto presto.
Mario Felicetti
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