C’è qualcosa di più umiliante per una donna di commercializzare la maternità? Esiste qualcosa di più triste…
Aperta in Albania un’inchiesta su un presunto traffico di minori, sottoposti anche a trapianti illegali. Si indaga sulla scomparsa di circa duemila bambini, trasferiti illegalmente in Grecia e in Italia, per essere sottoposti a trapianti. Ma sarebbero milioni i bambini in vendita, ridotti in schiavitu’ o usati per il traffico illegale di organi in tutto il mondo, secondo i dati riportati nel gennaio scorso dal dossier Fides, l’agenzia vaticana per l’evangelizzazione dei popoli, che ha dato il via al troncone italiano dell’inchiesta, seguita dal pubblico ministero romano, Adelchi D’Ippolito. Numeri molto preoccupanti, soprattutto per quanto riguarda la vendita dei minori ed il traffico illegale di organi. Tra le pagine del dossier si scopre infatti una sorta di ‘listino prezzi’ che prevede fino a 50.000 euro per l’acquisto di un neonato maschio e 30.000 euro come costo di un fegato. In generale, il giro d’affari del traffico illegale di bambini ammonterebbe ad 1,2 miliardi di dollari annui Situazioni limite che si verificano soprattutto nelle zone del sud del mondo, dove 13 milioni di bambini minori di 5 anni muoiono per fame o malnutrizione mentre si calcola che, ogni sera, almeno 200 milioni di piccoli rimangono a stomaco totalmente vuoto. 121 milioni di bambini vengono privati dell’istruzione base, perche’ nei loro paesi la scuola non e’ ancora obbligatoria, gratutita ed accessibile a tutti. Bisogna poi contare anche i ”piccoli soldati”, impegnati nei tanti conflitti bellici del mondo: 300.000 sono minori di 18 anni. La maggiornaza di questi ”militari” ha tra i 15 ed i 18 anni, ma esistono anche reclute di 10 anni o piccoli cacciatori di mine che, come in Birmania, sono mandati a correre lungo zone a rischio di esplosione. Il risultato: negli ultimi 10 anni, sono morti in guerra oltre due milioni di bambini e piu’ di 6 milioni sono rimasti invalidi. Sono invece 211 i milioni di bambini-lavoratori in stato di schiavitu’. Da sottolineare, poi, il giro di prostituzione, soprattutto con minorenni, che in paesi orientali come la Thailandia ha coperto il 10-14% del Pil, negli anni tra il 1993 al 1995. Paolo Manzo SosInfanzia
Sembra che i vicoli e le strade di Nampula stiano inghiottendo orfani e piccoli mendicanti della strada. E’ naturale in Africa vedere creature che nelle ore del giorno camminano soli. Decine, forse centinaia di bambini scomparsi nel nulla. Questa è la triste realtà che sta vivendo una delle maggiori città del Mozambico. Nampula si trova a nord della regione, a duemila chilometri dalla capitale Maputo, e da circa tre anni sta subendo l’orrore dei rapimenti di minori. I bambini più indifesi, deboli e affamati, più facilmente avvicinabili, sono nella lista di un traffico clandestino. Un traffico di organi. Corpi di minori trovati nei campi o abbandonati ai margini delle strade o sotterrati, privati di reni, fegato, pancreas, cuore, occhi, organi sessuali. Sembra quasi un film dell’orrore ma è l’inquietante scenario di una storia che ha portato sotto i riflettori il Mozambico, uno dei paesi più poveri dell’Africa. Traffico di organi o “oggetti” di stregoneria? “Non c’è alcun dubbio c’è un traffico di minori per poter utilizzare i loro organi per trapianti e per rituali tribali nel Sud-Africa” afferma Alice Mabota, presidente della ”Lega dei Diritti Umani” del Mozambico”. La polizia locale non sta facendo nulla. Non presta alcuna attenzione alle denunce fatte. Per la gente di Nampula ed i familiari dei bimbi scomparsi, il punto di riferimento sono le Monache Serve di Maria. Suore spagnole che diventano le confidenti di queste persone, ormai stanche di tante denunce di scomparsa alla polizia e di non essere ascoltate e protette. Suor Juliana, 62 anni di Zaragoza, è la madre superiora del convento-orfanatrofio Mater Dei. Ci racconta “Abbiamo trovato a 300 metri dal nostro monastero, il corpo di una giovane donna interrato e con gli organi asportati. Abbiamo denunciato vari casi riferiteci dalle madri delle vittime”. Le denunce sarebbero confermate anche da alcune immagini di cadaveri privi di organi. Video e fotografiche sono in possesso di una suora laica brasiliana, Elida Dos Santos, che come le altre religiose manda avanti il triste appello ( proprio in questi giorni la suora è dovuta rientrare in Brasile per le troppe minacce di morte ). Nel 2003 le monache del Mater Dei sono state addirittura minacciate da uomini armati entrati di notte nel loro monastero. Ci spiega madre Juliana: “Alcuni dei bambini che sono riusciti a scappare dopo il sequestro ci hanno raccontato di essere stati portati in celle buie dove stavano altri bambini tra i 10-15 anni e tenuti come polli all’ingrasso. Danno loro da mangiare 4 volte al giorno, cosa che per un bambino africano è molto rara. Quando uno dei loro compagni di sventura veniva fatto uscire con la scusa di essere portato ad una festa, non faceva più ritorno”.Tanti agghiaccianti particolari arrivano da Nampula. Differenti gli approcci di avvicinamento alle piccole vittime. Uno degli ultimi bimbi che sono riusciti a scappare, rapito nel gennaio 2004, è Marcellino di 13 anni. Fu avvicinato da un giovane africano, in pieno giorno, mentre si lavava nel rio con altri amichetti. Quest’uomo, ci dice il bambino, lo accompagnò lungo la strada del ritorno a casa, poi con una banale scusa gli fece di poco deviare il suo cammino ed incontrare due uomini bianchi promettendogli dei soldi 30.000, circa 3 euro. Fu caricato in macchina imbavagliato e i polsi legati. Il bimbo riuscito a levarsi l’adesivo dalla bocca ha gridato a squarciagola. La macchina con dentro Marcellino ancora era in città e le sue urla furono sentite dai passanti che seguirono la macchina. Il bimbo fu trovato poi in un magazzino con altri cinque bambini ma dei sequestratori nessuna traccia. Non fu a lieto fine la storia si Sarima, 12 anni, rapita nel 2001. Dopo la scuola andava a vendere le banane nella periferia di Nampula. Fu avvicinata da un uomo il quale le disse che conosceva qualcuno che le avrebbe comprato tutte le banane. La bimba lo segui ingenuamente e fu fatta salire in macchina. Così racconta Amizinha, la zia di Sarima di appena 13 anni. Vendeva con lei nel suo banchetto di banane. Sarima non ha fatto più ritorno a casa. Le religiose spagnole, italiane e brasiliane, indirizzano i loro sospetti su due persone ben precise. Gli animatori del traffico, secondo loro, sarebbero un uomo ed una donna bianchi, arrivati di recente sul territorio vicinissimo al monastero delle Mater Dei dove appunto Suor Juliana è la madre superiora. Le accuse si concentrano su l’uomo dal passato ed il presente oscuro, Gary O’Connor, sudaficano ma con origini irlandesi. Trasferitosi dal Sud Africa allo Zimbawe, dove poi fu espulso, si è insediato nel nord del Mozambico, prima ad Angosce poi a Nampula dove vive con la moglie Tania Skytte, danese. Hanno un allevamento di polii, cosi loro sostengono, ma fino a pochi giorni fa non vi era traccia di nessun pollaio. Più di 300 ettari di terreno circondano la fattoria della copia. Buona parte della tenuta confina con il convento Mater Dei, e , fatto molto curioso, con una pista di atterraggio militare ormai in disuso ma praticabile. Non si capisce che cosa succeda ma una cosa è certa, spesso la notte si sente un via vai di aerei ultra leggeri che atterrano e decollano in questa pista.C’e’ da dire che la situazione non è affatto tranquilla per i quaranta orfanelli che vivono dalle suore. Il cammino che conduce al monastero si è fatto pericoloso. Una incantevole stradina di campagna costeggiata da canne di bambù, platani, e giganti alberi, è diventata la via
dell’orrore. E’ sul ciglio di questa via che fu trovato uno dei corpi privato degli organi. Ora tutti i giorni le monache accompagnano e riprendono da scuola la “crianza”, le loro bambine e bambini. L’ultimo turno è alle 18, escono le ragazzine più grandi, e in Nampula è gia buio.Si sospetta che i servizi pubblici della regione siano coinvolti in una quadriglia mafiosa per la vendita degli organi. Dichiara ancora Alica Mobota. “La lentezza e la indifferenza dei fatti del governo e della polizia del distretto di Nampula, è una prova chiara della potenza dell’organizzazione che gestisce il traffico e degli interessi che collegano questo a persone infiltrate nel Governo regionale”. Fra Benito Fusco, del segretariato delle Missini,Giustizia e Pace, lancia un appello a tutte le persone e la associazioni impegnate nella difesa dei diritti dell’infanzia, a finchè si realizzi una rete solidale per riaffermare i diritti dei minori in Mozambico. Anche il vescovo, mons. Tomè si è dimostrato molto preoccupato, suggerendo di coinvolgere organismi internazionale (Onu, Unicef, Interpol).Le madri del Mater Dei chiedono di sensibilizzare l’opinione pubblica cosi che si abbatta il muro dell’omertà e della paura. Alida Vanni
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