Tra pochi giorni Benedetto XVI sarà presente su Twitter, uno dei social-network più utilizzati al…
Tra i 115 Cardinali che siederanno dentro la Cappella Sistina si possono già tracciare i futuri pontefici. Si tratta di venti nomi che per esperienze o per importanza di diocesi potrebbero prendere il posto di Benedetto XVI (Papa Emerito).
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IL PIU’ ANZIANO KASPER, IL PIU’ GIOVANE THOTTUNKAL. Il tedesco Walter Kasper ha compiuto 80 anni il 5 marzo, prima dell’inizio del conclave ma dopo l’inizio della Sede Vacante, lo spartiacque per stabilire se un cardinale puo’ essere elettore o no. Compiono 80 anni, sempre questo mese di marzo, anche Severino Poletto e Juan Sandoval Iniguez. Il piu’ giovane e’ l’indiano Baselio Cleemis Thottunkal, 54 anni a giugno. Compie gli anni a giugno, ma nel suo caso 56, anche il filippino Luis Antonio Tagle. Sotto i 60 anni ci sono altri tre cardinali, due tedeschi e un olandese.
OLTRE LA META’ EUROPEI. Il vecchio continente e’ rappresentato da 60 elettori. Segue l’America latina con 19, l’America settentrionale con 14 (dunque 33 in tutto), l’Africa con 11, l’Asia con 10. Dall’Oceania ne arriva uno, l’australiano George Pell.
Il conclave è il luogo simbolico ma significa letteralmente “cum clave”, cioè chiusi a chiave. Indica l’operazione effettuata dall’ultimo cardinale diacono che lascia la Cappella Sistina, il luogo fisico dove i Cardinali eleggono il Papa. I cardinali sono stati sistemati nell’Ospizio di Santa Marta, il luogo stabilito per ospitare i cardinali durante l’elezione del Papa e di solito usato da ecclesiastici e funzionari dello Stato vaticano. I porporati devono vivere completamente isolati nei loro piccoli appartamenti e distanti da ogni contatto che possa influenzare loro. Chi apre ufficialmente il conclave è il Cardinale Camerlengo, la persona addetta nel periodo di sede apostolica vacante a gestire gli affari ordinari della Chiesa. A farlo sarà quindi Tarcisio Bertone, nominato nel 2007 da da Benedetto XVI Segretario di Stato, uomo al centro delle polemiche per la lotte di potere in Vaticano.
I CARDINALI AL VOTO E L’ELEZIONE
Chi elegge il Papa sono tutti i cardinali che non hanno compiuto l’ottantesimo anno di età. Gli ultraottantenni partecipano solo alla fase preliminare del conclave e hanno una funzione spirituale. Chi può essere eletto Papa è qualsiasi fedele adulto, battezzato e non sposato, purché non sia impedito dal diritto divino ed ecclesiastico. Da secoli chi viene eletto papa è di solito un cardinale. Per costituzione non possono eleggere il Papa più di 120 cardinali elettori.
Il loro numero attualmente è di 116. Il gruppo più cospicuo è costituito dai cardinali italiani, che sono 28. I prelati che provengono dal resto d’Europa sono 33; 19 dell’America Latina e 14 sono dell’America Settentrionale; 11 vengono dall’Africa, 10 dall’Asia e 1 dall’Oceania. Sono previste due votazioni al giorno: una la mattina e una il pomeriggio. Per eleggere il Papa c’è bisogno della maggioranza dei due terzi dei presenti. Dal 34esimo scrutinio, si continuano a votare gli ultimi due cardinali che hanno ricevuto più voti nell’ultimo scrutinio. Nel ballottaggio i due cardinali non possono partecipare al voto.
Nel momento in cui si dovesse raggiungere il numero dei due terzi, il Cardinale Decano - l’arcivescovo Angelo Sodano - si rivolge all’eletto chiedendogli se intende accettare, e a risposta affermativa gli chiede quale nome pontificale ha scelto. Per la prima volta nella storia, sia per la fumata nera che per la bianca, verranno introdotti nella stufa dei candelotti colorati. Finora sono stati usati dei legni o cartoni bagnati.
Appena eletto, il nuovo Pontefice viene accompagnato nella stanza delle lacrime e aiutato a indossare i paramenti papali. Chi annuncia al mondo con la famosa frase “Annuntio vobis, gaudium magnum: Habemus Papam! ”, è il cardinale francese Jean-Louis Pierre Tauran.
Con un monito importante però nella storia della Chiesa: “Chi entra Papa nel conclave, ne esce cardinale”.
ANGELO SCOLA - Arcivescovo di Milano, 71 anni. Grande esperienza pastorale: con Milano e prima ancora Venezia, viene da due diocesi che nell’ultimo secolo hanno dato cinque Papi. Uomo dalla solida dottrina, stimatissimo da Ratzinger (che lo ebbe con sé nella rivista teologica ‘Communio’), ma dallo sguardo aperto sulla modernità. Impegnato nel dialogo interreligioso con la Fondazione Oasis. Un passato in Comunione e Liberazione, ma molto restio a farsi etichettare.
ODILO PEDRO SCHERER - Arcivescovo di San Paolo, 63 anni. Guida la diocesi più grande del mondo. Portabandiera dell’ episcopato brasiliano, e latino-americano in genere, che rivendica un ruolo centrale nel governo della Chiesa. Conosce bene la Curia, dove ha lavorato per anni alla Congregazione dei vescovi. E’ anche nella commissione di vigilanza dello Ior.
MARC OUELLET - Prefetto della Congregazione dei vescovi, 68 anni. Ex arcivescovo di Quebec, il canadese Ouellet ha una lunga esperienza in Sudamerica, in particolare in Colombia, e guida anche la Pontificia Commissione per l’America Latina. Appartiene all’ordine dei Sulpiziani. Anch’egli sulla linea teologica di Ratzinger (c’é il lavoro per ‘Communio’ nel suo curriculum), è stato uno degli uomini di Curia più apprezzati dal Pontefice.
PETER ERDO - Arcivescovo di Esztergom-Budapest, 60 anni. L’ungherese Erdo è anche, da tre mandati, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (Ccee), il cui vice presidente è Angelo Bagnasco. Rappresentante di una Chiesa di frontiera, ha anch’egli nel suo passato la collaborazione a ‘Communio’. Molto impegnato sul ruolo del cattolicesimo nel Vecchio Continente e nei Paesi di antica cristianità, con particolare riferimento alla difesa dei valori etici.
CHRISTOPH SCHOENBORN - Arcivescovo di Vienna, 68 anni. Appartenente all’ordine dei Frati Predicatori (Domenicani), proviene da una delle famiglie austriache di più antica nobiltà. Ex allievo di Ratzinger a Ratisbona, ha animato a lungo il seminario estivo degli allievi del Papa emerito a Castel Gandolfo, il “Ratzinger Schuelerkreis”. E portatore di una visione avanzata, aperta a fronti di discussione anche “scomodi” per le gerarchie come quello sul celibato dei preti.
TIMOTHY DOLAN - Arcivescovo di New York, 63 anni. Personaggio carismatico, dalla grande carica umana, imbattibile nelle pubbliche relazioni. E’ a capo della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, tribuna dalla quale non ha mancato di imbastire dure polemiche con l’amministrazione Obama contro le leggi sulla sanità che avrebbero obbligato anche gli ospedali cattolici alle pratiche abortive, lanciando ripetuti allarmi contro gli attacchi alla libertà religiosa.
SEAN O’MALLEY - Arcivescovo di Boston, 68 anni. Frate cappuccino, ama vestire il saio e indossare i sandali. E’ stato anche missionario sull’Isola di Pasqua. Ha affrontato la piaga della pedofilia nella sua diocesi con pugno di ferro. Ha un’immagine “pauperista”, allergico ai lussi, avendo scelto di non vivere nel ricco palazzo della Curia di Boston.
PETER TURKSON - Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, 64 anni. E’ arcivescovo emerito di Cape Coast. E’ considerato il vero regista delle porpore africane, con cui ha legami consolidati. Impegnato nel campo della pace, della riduzione delle disuguaglianze economiche e sociali, specie tra Paesi del Nord e del Sud del mondo. E’ incorso in qualche gaffe, come quella di proiettare al recente Sinodo dei vescovi un filmato allarmante sull’invasione islamica in Europa.
GIANFRANCO RAVASI - Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, 70 anni. Biblista di fama, personaggio mediatico con le sue partecipazioni e trasmissioni tv e le sue collaborazioni ai giornali. Con il “Cortile dei gentili”, spazio di dialogo con i non credenti, ha messo in atto una delle iniziative che più stavano a cuore a Ratzinger. Uomo di grande cultura e dagli interessi trasversali, alla recente plenaria del dicastero ha dedicato l’apertura all’esibizione di un gruppo rock.
GIUSEPPE BETORI - Arcivescovo di Firenze, 66 anni. L’umbro Betori, scampato anche ai colpi di pistola di un malintenzionato a Firenze, è il più giovane cardinale italiano. E’ considerato un “ruiniano” essendo stato segretario generale della Cei ai tempi della presidenza di Camillo Ruini.
LUIS ANTONIO TAGLE - Arcivescovo di Manila, 55 anni. Il filippino Tagle è il secondo cardinale più giovane del Sacro Collegio. Uomo di grande spiritualità, è considerato un trascinatore di folle. Amatissimo dai suoi connazionali, è l’astro nascente dell’episcopato asiatico, con in più la particolarità di essere figlio di una cinese.
FRANCISCO ROBLES ORTEGA – Arcivescovo di Guadalajara (Messico), 64 anni. E’ stato tra i vescovi che hanno accolto Benedetto XVI nel trionfale viaggio in Messico. Considerato un outsider, ha interpretato il coraggio della Chiesa nel contrasto alla criminalità in uno dei Paesi più violenti al mondo.
JOHN ONAIYEKAN - Arcivescovo di Abuja, 69 anni. Se davvero fosse la volta del “Papa nero”, più di altri potrebbe essere il nigeriano Onaiyekan a spuntarla. Presule di grande carità, attivissimo verso i poveri e i diseredati, è stato attentissimo a non esacerbare le lotte religiose nel suo Paese tra islamici e cristiani, classificandole come “contrasti etnici”.
la Cappella Paolina, è il luogo dove il nuovo Pontificato vivrà uno dei suoi momenti iniziali. Lo racconta in questo servizio Alessandro De Carolis:
Vedi anche:
Santa Messa “Pro eligendo Pontefice” dalla Basilica di San Pietro diretta TV in streaming online
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valter
12 marzo 2013 at 21:28
il nuovo papa sarà Cardinale Giuseppe Betori verrà proclamato domenica 17/03/2013 e si darà il nome di Benedetto XVll
matteo
13 marzo 2013 at 20:35
Ci hai azzeccato