Invisibili, di e con Mohamed Ba al Teatro Comunale di Predazzo

Da PredazzoBlog.it il 18 dicembre 2013

GIOVEDI’ 19 DICEMBRE alle ore 21.00 presso il Teatro/Cinema Comunale di Predazzo - La biblioteca comunale di Predazzo in collaborazione con l’Istituto Comprensivo organizza uno spettacolo teatrale in occasione dell’inizio di un percorso didattico sull’educazione alla mondialità per le classi della scuola media.

“È notte, due africani parlano su una spiaggia deserta. Sono due «invisibili», come tanti altri loro compagni, dimenticati e abbandonati nelle metropoli occidentali. Come Samb Modou e Diop Mor, i due ambulanti del Senegal uccisi a sangue freddo da un killer di Firenze o come i molti che sono sbarcati a Lampedusa”.

Mohamed Ba, scampato ad un accoltellamento mentre aspettava il bus a Milano, racconta, aiutato da musiche, video e racconti, la storia di chi afferma la propria umanità a prescindere dal colore della pelle e dal credo religioso. Arriverà a Predazzo dopo un tour italiano che lo sta portando a presentare il video/documento “Va Pensiero storie ambulanti” in onore dei due cittadini senegalesi uccisi a Firenze, in cui lui è attore protagonista.

Lo spettacolo verrà presentato per la cittadinanza della Valle di Fiemme e per i genitori dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo

GIOVEDI’ 19 DICEMBRE alle ore 21.00 presso il Teatro/Cinema Comunale di Predazzo

L’esibizione verrà poi replicata in modo più interattivo per i ragazzi di prima, seconda e terza media della scuola secondaria di primo grado di Predazzo

VENERDI’ 20 DICEMBRE alle ore 11 presso il Teatro/Cinema Comunale di Predazzo

Sarà l’occasione per gli insegnanti di proseguire un percorso di cittadinanza attiva orientata all’accoglienza, alla solidarietà e alla valorizzazione delle differenze viste come risorsa arricchente.

Per i genitori sarà uno stimolo a confrontarsi con i figli sui temi forti del razzismo e della xenofobia e per tutti sarà l’input per riflettere sulle motivazioni che portano tanti ad intraprendere un viaggio molto pericoloso per approdare in un Paese, l’Italia, che fatica ad accettarli e ancora di più ad accoglierli.