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Prosegue sempre più determinata la battaglia a difesa dell’ospedale di Cavalese per impedire la chiusura del suo reparto di ostetricia e ginecologia. La struttura ospedaliera, è un presidio indispensabile per il territorio delle valli di Fiemme e Fassa e la chiusura del reparto comporterebbe inevitabilmente forti disagi alle donne prossime al parto ma non solo.
Lo sa bene Alessandro Arici (semplice cittadino che si è preso a cuore il problema) che ieri, alle ore 18 al cinema-teatro di Predazzo, ha presentato il suo progetto “Parto per Fiemme”, un’iniziativa promossa in collaborazione con l’Apt locale, la Cassa Rurale di Fiemme e le amministrazioni locali, che si fa portavoce di chiunque voglia salvaguardare il reparto maternità.
La base su cui poggia tutto il progetto è data dalla volontà di far aumentare il numero delle nascite nell’ospedale di Cavalese e quindi sensibilizzare le famiglie delle valli, in modo che non si rechino in altri ospedali al momento del parto, ed incentivare le famiglie provenienti da fuori valle o fuori regione. Martedì scorso si è iscritta la prima partoriente risiedente a Lases, una signora che già ha partorito a Cavalese e che è rimasta piacevolmente soddisfatta dalla qualità del servizio.
«Parto per Fiemme consentirà alle famiglie (per un massimo di 4 persone) che sceglieranno l’ospedale di Cavalese di soggiornare gratuitamente in una delle strutture alberghiere aderenti. Stiamo già raccogliendo quote di sostegno, che prevedono un contributo di 30 euro l’anno per 4 anni in modo da finanziare i soggiorni nelle strutture alberghiere che partecipano al progetto» spiega Arici.
Il numero dei nati a Cavalese nel 2013 si aggira intorno ai 270 contro uno standard di 500 parti l’anno richiesto dal Ministero della Salute, ed è proprio questo il traguardo che si vuole provare a raggiungere con questa iniziativa.
Il cinema-teatro di Predazzo ieri sera ha accolto tantissime persone interessate all’argomento; tra gli altri erano presenti la presidentessa dell’Associazione “La voce delle donne”, il sindaco di Predazzo Maria Bosin, Paride Gianmoena sindaco di Varena ed il sindaco di Cavalese Silvano Welponer che ha annunciato che sottoporrà all’attenzione dell’assessora Borgonovo Re questa iniziativa.
Erano presenti inoltre alcune ostetriche dell’ospedale di Cavalese che hanno spiegato le modalità con le quali verranno accolte le future madri che vorranno affidarsi alle loro cure e hanno ricordato le molte eccellenze del loro reparto maternità. Fatto non irrilevante è la spesa che la Provincia di Trento dovrà affrontare se le future madri della valle vorranno partorire presso la struttura ospedaliera di Bolzano: si parla di una cifra che oscilla tra i 1.590 e i 3.000 euro, a fronte del costo zero nel caso volessero partorire in Trentino. Margherita Chiriacò da Il Trentino
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