Il Consiglio della Comunità Territoriale della Valle di Fiemme ha approvato nelle scorse settimane l’istituzione…
Domenica 26 marzo 2017 si è tenuta l’annuale Assemblea degli Apicoltori di Fiemme e Fassa i quel di Tesero presso la Sala Canal messa a disposizione dalla Cassa Rurale.
Nel corso dell’importante riunione dopo la messa in discussione del bilancio, è stato proiettato il documentario “Apicoltura e fiori in Val di Fiemme” attinente alla seminagione di piante mellifero – foraggere nei prati dei Comuni di Predazzo, Ziano, Panchià e Tesero.
La semente dei fiori era stata acquisita dalle Amministrazioni dei Comuni sopra citati per un importo complessivo di ca. ottocento euro, nel mentre otto Aziende Agricole s’erano rese disponibili a fornire terreno (tre ettari), attrezzature e mezzi meccanici, nonché forza lavoro. Gli apicoltori dal canto loro hanno contribuito con sessanta chilogrammi di miele a ripagare l’impegno profuso.
A seguire vi è stata una discussione sul come proseguire anche per l’anno in corso con tale esperimento puntando in particolar modo ad una presentazione di semine a valenza estetico – turistico ovvero atte a dipingere il territorio sull’esempio di quanto viene fatto su scala molto più grande a Castelluccio di Norcia.
Ci si sta interessando anche presso l’Ente Forestale della Provincia al fine di ottenere nell’ambito del Vivaio di Masi di Cavalese un piccolo metraggio di terreno consono a sperimentazioni floreali.
All’Assemblea era presente anche il tecnico vivaista della ditta Biasion di Bolzano sig. Rodaro Paolo che ha dato informazioni appropriate su diversi aspetti delle seminagioni floreali sia a scopo mellifero che di natura estetica.
Presente pure il Consigliere Provinciale De Godenz il quale ci ha assicurato il suo appoggio presso l’Istituzione Provinciale per gli eventuali bisogni dalla nostra Associazione.
Al termine della riunione non è mancato il consueto rinfresco. “Vincent”
Nel corso dell’estate 2016, nella nostra campagna si è svolta una sperimentazione di seminagione di piante mellifero floreali atte a fornire nettare alle nostre api (nella foto: la fioritura con l’apicoltore). L’input a questa iniziativa è venuto a seguito di riunioni, conferenze, seminari aventi per tema una specifica valorizzazione della catena del Lagorai sotto molteplici aspetti.
Fra questi v’era anche l’aspetto apistico promosso nella circostanza dall’Associazione Apicoltori Val di Fiemme.
Nel corso dell’iter seguito per concretizzare le iniziative messe in campo, si è capito purtroppo che l’operato dell’ente provinciale, (con il suo piano Life Ten), non ci sembrava convincente, e che quindi era il caso di muoversi autonomamente per ottenere qualche risultato.
Così stando le cose, il primo passo da attuare è stato quello di contattare i comuni di Predazzo, Ziano, Panchià e Tesero onde appurare se erano disponibili a finanziare l’acquisto di un certo quantitativo di semente atta a produrre fiori altamente nettariferi. Nessuno di questi comuni si è tirato indietro: anzi, con diligenza, riconoscendo la bontà del progetto, si sono sobbarcati la spesa di circa 800 euro in totale.
Ciò fatto si è passati alla richiesta di terreno ai contadini dei quattro comuni che nulla hanno obiettato, anzi anch’essi si sono prestati pure alle operazioni di semina, mettendo in campo macchinari e tempo lavorativo. È stato grazie a questa disponibilità fattiva che quaranta giorni dopo la seminagione, avvenuta ai primi di luglio, sono comparsi a far bella mostra di sé e ad abbellire la nostra campagna i fiori, azzurri della Facelia, la cui fioritura è perdurata fino a novembre.
È stata grande la soddisfazione non solo di vedere frotte di frequentatori sia paesani che turisti intenti a leggere le locandine esposte lungo la strada campagnola e ad ammirare gli splendidi fiori, ma pure di constatare l’abbondante frequentazione di qualche milione di api provenienti da un centinaio di alveari posizionati nei dintorni, che hanno permesso – con la bottinatura conseguente – una prosecuzione della deposizione di abbondanti uova da parte dell’ape regina e quindi nuove api in prospettiva invernale.
In parallelo alla seminagione di Facelia sopra descritta, si sono piantati pure alcuni campi di grano saraceno (Formenton).
Anchequesta pianta è ad alta resa mellifera oltre che vocata alla produzione di farinacon la quale produrre alimenti caratteristici come torte, biscotti e polenta. La fioritura, nelle quattro postazioni preposte a tale seminagione, è stata magnifica e le api ne hanno approfittato alla grande.
Purtroppo, a causa dei temporali estivi e delle forti folate di vento (sia pur di breve durata) che hanno posto a letto tutte le seminagioni così laboriosamente predisposte, rendendole inservibili alla raccolta della granella da macinare, è stato inevitabile falciare il prodotto e darlo agli animali sotto forma di insilato.
Tutto questo agire quasi vocazionale deriva dalla consapevolezza che il mondo di questo meraviglioso insetto è messo in pericolo dai malsani comportamenti dell’uomo moderno che, insensibile al rispetto della natura, stravolge gli ecosistemi in maniera sempre più aggressiva, ritenendosi padrone del creato e pensando di poter agire impunemente di conseguenza: è opinione di molti che la follia di questa presunta onnipotenza sta portando l’umanità sull’orlo dell’estinzione.
A conclusione, desidero ringraziare quanti hanno si sono prestati fattivamente all’esperimento qui esposto, auspicando che lo si possa ripetere non solo, ma pure migliorare, estendendolo se possibile a tutta la valle.
Vincent
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