Dal 23 al 30 giugno, una settimana dedicata ad escursioni naturalistiche, bellissime passeggiate nei prati e…
Un progetto tanto semplice quanto geniale quello che si può ammirare nella grande piana di Predazzo, una o due fasce di fiori che accompagnano lateralmente per quasi due chilometri la stradina di campagna che collega Predazzo e Ziano di Fiemme.
Un’idea nata da un apicoltore di Predazzo, Vincenzo Guadagnini che già lo scorso anno aveva coinvolto qualche contadino per la semina della Phacelia, un fiore azzurro molto resistente che era stato seminato in alcuni appezzamenti di campagna.
Visto il successo dello scorso anno, Vincenzo ha pensato bene di coinvolgere tutti i contadini del paese affinchè collaborassero nel concedere la striscia di prato che costeggia la stradina di campagna. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, in particolare molto apprezzato da residenti e turisti che quotidianamente amano passeggiare sulla grande piana verde di Predazzo.
Come ben sappiamo nelle nostre campagne esiste il problema dei liquami che vengono sparsi in primavera ed autunno e che causano la scomparsa dei fiori dai prati con conseguente sofferenza per le api che sono costrette a grandi spostamenti per trovare i fiori. Nonostante sia in costruzione il nuovo impianto di biogas per contenere questo effetto dei liquami sull’ambiente, gli apicoltori capeggiati dal sig. Vincenzo si sono dati da fare per questo bellissimo progetto.
E’ un vero piacere passeggiare per alcuni chilometri nel verde con una cornice di fiori a lato della stradina e vedere le api intente nel loro prezioso lavoro che accompagnano camminatori e ciclisti.
Sul tracciato sono stati posizionati anche alcuni cartelli che spiegano il progetto e le caratteristiche delle piante che sono state seminate.
Gli apicoltori di Predazzo invitano tutti SABATO 26 AGOSTO 2017 ad ore 14.00 con partenza dal Tabià del Mit per una visita guidata per vedere direttamente sul posto l’esito ottenuto da questa semina, che pare abbia dato buoni risultati, nonostante la stagione sia stata abbastanza siccitosa durante il periodo di fioritura.
Questo è quanto si può leggere su alcuni cartelli durante il percorso:
“Anche quest’anno L’Associazione Apicoltori di Fiemme e Fassa ha provveduto ad organizzare la semina di piante mellifero foraggere nella campagna di Predazzo, onde stimolare le famiglie di api della zona, all’approvvigionamento in funzione invernale di alimento zuccherino prodotto da fiori seminati ad hoch.
Ulteriore intendimento è stato quello di abbellire e rendere gradevole alla vista dei numerosi ospiti e valligiani questo territorio, ubicato fra una ciclabile turistica e la Riserva Naturalistica dell’Avisio molto visitata e apprezzata.
Onde rendere più encomiabile la cosa, si vuol qui rimarcare come la sinergia di sensibilità molteplici fatalmente non può che portare all’ottimizzazione di risultati positivi per l’intera Comunità.
Ciò premesso si ringraziano ulteriormente le Amministrazioni pubbliche, quelle private, le Aziende agricole e i singoli cittadini che con opera di volontariato hanno dato una mano per il buon esito dell’esperimento.
L’Associazione Apicoltori di F. e F.
È con sentimento ecologista e attenzione alle problematiche ambientali, che le sotto citate Aziende Agricole, hanno lodevolmente messo a disposizione dell’Associazione Apicoltori di Fiemme e F. gli antistanti settori prativi. Questi, con l’ausilio di volontari, sono stati seminati manualmente a Phacelia, ( fiore azzurro), Grano saraceno (fiore bianco), Senape (fiore giallo).
Tutte foraggere altamente mellifere e appetite dagli insetti impollinatori. Con ulteriore sensibilità, la semente di tali piante è stata messa a disposizione dalla Magnifica Comunità di Fiemme e persona privata. Il tutto è stato reso possibile dall’intervento finanziario dei Comuni di Predazzo e Ziano, della Cassa Rurale di Fiemme e dal Pastificio Felicetti di Predazzo,
Le Aziende Agricole partecipanti al progetto:
Ossi Elio – Bosin Valentino (Zaluna) – Giacomelli Armando e Francesco (Pila) – Fratelli Gabrielli (Nain) – Dellagiacoma Fabio (Lena)
Il Grano Saraceno torna a fiorire
La pianta in questione, qui presente (Fiori bianchi), è una specie con caratteristiche diverse da quella degli altri cereali. E’ l’unico infatti che non appartiene alla famiglia botanica delle Graminacee. (E’ una poligonacea).
Un tempo veniva coltivato soprattutto nelle vallate alpine, e parzialmente negli appennini. Con il progressivo abbandono delle campagne anche questo tipo di coltivazione però è venuta meno. Tuttavia la preparazione di prodotti alimentari a base di Grano Saraceno non solo è rimasta nel tempo ma ha conosciuto un notevole interesse in questi ultimi tempi.
Con la farina, da sola o in miscela con altre, si preparano i famosi “pizzoccheri”, la polenta “taragna”, focacce, frittelle ed altri dolci. In miscela con farina di grano duro si ottiene anche la pasta.
Da un punto di vista nutrizionale va evidenziato l’alto valore biologico delle proteine di questo cereale, superiore a quello di qualsiasi altro prodotto di origine vegetale. Il nettare presente in abbondanza nei suoi fiori, attira a se stuoli di api che tramite la fecondazione di essi darà seguito a numerosa produzione di semi, granella e poi farina.”
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