La consultazione on line sul "Tempo Scuola", aperta ai genitori dell'Istituto Comprensivo Predazzo - Ziano…
PREDAZZO – Dall’anno scolastico 2018-2019 le scuole primarie di Predazzo, Ziano e Tesero passeranno alla settimana corta, mentre la scuola secondaria di Predazzo e Tesero resterà sui 6 giorni settimanali.
La decisione è stata presa nei giorni scorsi dal consiglio dell’istituzione dell’Istituto comprensivo con 3 voti contrari e 3 astenuti. Il consiglio ha praticamente recepito il voto dei genitori, anche se a Predazzo su nutrono parecchie perplessità.
L’affluenza delle famiglie è stata dell’83,3%. Il voto nella scuola primaria a livello d’istituto ha visto prevalere la settimana corta con il 62,18%. A Ziano e Tesero è stato praticamente confermato il voto di un anno fa: il 69,2% a Tesero e il 70% a Ziano. A Predazzo invece c’è stato un sostanziale equilibrio con il 50,34% a favore dei 5 gg. Il 58,84% si dichiara inoltre interessato al servizio mensa, con un minimo del 53,6% a Predazzo e un massimo del 67,4% a Ziano.
Nella secondaria invece c’è stata la netta affermazione dei favorevoli ai 6 giorni, il 67%, con una punta del 77,68 a Predazzo e il 54,02 a Tesero. Meno interesse invece per il servizio mensa nella secondaria. Lo richiedono il 48% dei genitori, il 39,36 a Predazzo e il 59,26 a Tesero.
In questo caso il voto è sensibilmente cambiato rispetto al sondaggio di un anno fa che era poi rimasto lettera morta.
I favorevoli ai 6 giorni sono aumentati di 16 punti percentuali a Predazzo e di 10 punti a Tesero.
La decisione, come dicevamo, ha creato parecchi malumori nei sostenitori della settimana lunga nella primaria di Predazzo. Vista la sostanziale parità, a fronte di un voto assolutamente discordante e anomalo se disaggregato per classi, alcuni genitori hanno proposto due soluzioni: o dividere i ragazzi delle classi parallele in modo da cambiare orario solo in una di queste (ipotesi in realtà impraticabile per la necessità di dividere le classi attuali e quindi i compagni di classe dei ragazzi) oppure, rimanere fermi in attesa di valutare il funzionamento della settimana corta negli altri plessi e poi decidere a fine anno.
Ma la dirigente è stata irremovibile – affermano alcuni genitori – e non ha consentito nemmeno di discutere tale proposta, ritenendo opportuno adeguarsi al voto complessivo d’istituto senza considerare l’eventualità, prevista dalla legge, di differenziare le scelte, non solo per plesso, ma anche per classe. Il fatto è che, a quanto pare, a Predazzo nelle classi 2°, 3° e 4° il voto contrario alla settimana corta è stato rispettivamente del 55, 61 e 61%, mentre nella scuola materna è stato solo del 29% e, fra i genitori delle classi prime, addirittura del 23%. Come dire che le new entry e coloro che entreranno in prima l’anno prossimo, vogliono i 5 gg, gli altri no.
Perchè quindi non fermarsi un attimo e riflettere, è l’osservazione di alcuni genitori.
Che la questione fosse “calda” si era capito. La scelta dell’istituzione scolastica è stata quella di adottare una omogeneità d’istituto che, inevitabilmente, scontenta qualcuno. E qualche problema pare ci sia anche con il servizio mensa, almeno a Predazzo. Visti i numeri non sarà facile infatti garantirlo a tutti. Se così non fosse saranno privilegiati i trasportati, ma una soluzione dovrà essere trovata al più presto poiché il servizio dev’essere garantito a tutti.
Francesco Morandini
Cari Genitori, dall’analisi dei risultati appare chiaro che, per le scuole elementari non è prevalsa a Predazzo una scelta univoca sui desideri dei genitori.
Difatti mentre a Ziano e Tesero è palese la forte spinta verso il tempo scuola sui 5 giorni, a Predazzo i genitori si sono espressi esattamente a metà. Se poi si analizza il dato scorporato sulle singole classi del plesso di Predazzo, si nota come dalle seconde alle quarte prevalga nettamente la preferenza sui 6 giorni.
Il consiglio di Istituto ha assunto la decisione di non applicare la legge che consente di differenziare il Tempo scuola anche su singoli plessi, preferendo l’omologazione e la standardizzazione.
Ci siamo interrogati se poteva essere opportuno richiedere la conta dei voti per verificare eventuali errori di calcolo, nella speranza di poter sovvertire il risultato di Predazzo e, con questa forza, richiedere al consiglio di Istituto una revisione della decisione. La verifica dei dati avrebbe anche potuto ribaltare il risultato ma, presumibilmente solo per pochi voti.
Insistere su questo avrebbe potuto significare inasprire le tensioni tra genitori, genitori ed insegnanti, tra insegnanti stessi: ne sarebbe andato del rapporto sereno con i nostri bambini e di un favorevole clima scolastico. Con responsabilità e rispetto democratico per l’espressione della volontà dei genitori, abbiamo pensato fosse più opportuno prendere atto delle scelte operate e, pur non condividendole, cercare di contribuire a far vivere nel migliore dei modi possibile ai nostri figli questa nuova esperienza.
Desideriamo sin d’ora mettere l’accento su alcuni punti sensibili onde evitare che concretizzino quelle criticità che sono state individuate anche grazie alla serata dello scorso 16 ottobre, a Tesero.
1. La mattina più lunga di mezz’ora che metterà a dura prova la capacità di concentrazione dei nostri bimbi e sarà una grande scommessa didattica per le maestre. Vi è il rischio serio di veder calare la qualità dell’apprendimento per un numero di minuti che, assommati a fine anno scolastico, potrebbero rappresentare un rilevante numero di ore di lezione.
2. Le due inedite pause durante la mattina che dovranno essere programmate con intelligenza anche perché dovranno consentire ai bambini il corretto recupero energetico.
3. Il servizio mensa che dovrà essere garantito a tutti i richiedenti e dovrà essere gestito con grande attenzione per non farlo diventare un momento di potenziali tensioni tra i bambini oltre che occasione di crescita di pericolose derive (vi sono esperienze, anche in Trentino, che lasciano stupefatti per la negatività).
4. La gestione dei compiti a casa che dovrà sicuramente essere rivista e riprogrammata con grande attenzione al fine di non sbilanciare i carichi di lavoro, rendendo magari (ironia della sorte) i fine settimana più pesanti di oggi.
5. L’allungamento dell’orario che peserà negativamente sulla pratica di alcuni sport o attività extra scolastiche, specie quelle che hanno inizio nel primo pomeriggio.
6. Una delle nostre maggiori motivazioni per non passare ai 5 giorni veniva dal timore che potesse rappresentare un primo passo verso classi sempre meno gestibili con carichi di lavoro, anche a casa, sempre maggiori.
Chiediamo ai genitori sensibili a questo di rimanere vigili a non lasciar crescere il numero di bambini per classe ed a seguire da vicino quella necessaria evoluzione della pedagogia evocata da tutti gli esperti anche nella riunione, ma che NON deve restare lettera morta. Sono solo alcuni appunti dei temi che, in primo luogo, i docenti dovranno affrontare.
Noi non ci tireremo indietro con il contributo fattivo e la disponibilità al confronto, per cercare di migliorare un modello scolastico che non ci piace e che, dovendolo subire, desideriamo non “costi” troppo ai nostri bambini.
Un gruppo di genitori favorevoli alla scuola su 6 giorni: il Tempo Lento!
OGGETTO: RIFLESSIONE RELATIVA ALLE RESISTENZE NEI CONFRONTI DELLA SETTIMANA CORTA
In merito alla lettera pubblicata il 20.11.17 ritengo sia stata quanto meno inopportuna poiché mette in discussione una decisione che risponde pienamente ai criteri democratici in quanto frutto di numerose votazioni da parte dei genitori.
A prescindere dalla conta millesimale dei voti, il Consiglio dell’Istituzione ha scelto non per “omologazione e standardizzazione” ma per rispetto all’Istituto: tutti siamo parte dello stesso Istituto e in quanto tali dobbiamo sottostare ad una stessa organizzazione, ribadisco frutto di un lungo e travagliato periodo di riflessione (da due anni noi genitori siamo stati chiamati a votare la nostra preferenza!!)
Di sabato frequentemente si registrano numerose assenze per gare e manifestazioni sportive, soprattutto nel secondo ciclo, dunque si ha la necessità di tener conto anche di questi aspetti e di questi bisogni.
Vorrei poi evidenziare l’importanza di due giorni con ritmi più lenti che garantiscano il riposo mentale e fisico dei bimbi e consentano alle famiglie di stare insieme favorendo lo svolgimento di attività ricreative e/o di fare esperienze fuori porta che arricchiscono il loro bagaglio esperienziale ed affettivo.
Non dimentichiamo che il tempo trascorso con noi genitori resterà un ricordo indelebile per i nostri piccoli!
In merito all’elenco puntato presente nella lettera rispondo così: gli insegnanti presenti nelle varie classi conoscono i loro alunni e quindi opereranno delle scelte oculate e mirate a garantire la crescita didattica e personale di ogni alunno, sorvegliando ogni singolo momento ricreativo (come viene già fatto!) e a maggior ragione durante il pasto, puntando sull’aspetto sociale che esso rappresenta.
In riferimento al carico di lavoro, sarà il buon senso di ogni insegnante valutare la quantità dei compiti a casa, altrimenti abbiamo i rappresentanti di classe ai quali rivolgerci per farci da portavoce in caso di criticità.
Concludo dicendo che, affinchè si realizzi un clima favorevole per i nostri bimbi, sia opportuno smetterla con queste lettere “lamentose” che mettono in discussione quanto ormai deciso e lavorare e cooperare al fine di favorire il processo insegnamento/apprendimento in questa fase tanto delicata per i nostri figli.
Mamma di due bimbi che frequentano la scuola primaria di Predazzo ed insegnante nello stesso plesso.
Cordiali saluti
Mangiavillano Sabrina
Predazzo, 28 novembre 2017
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