Aperta ieri la mostra fotografica per commemorare i 60 anni del Gruppo Donatori di Sangue…
Sono passati 20 anni dal giorno in cui due alpinisti , Erika e Helmut Simon, che percorrevano i sentieri dei ghiacciai sulle montagne del Sud Tirolo, al confine tra la provincia di Bolzano e l’Austria, ritrovarono in un bacino di scioglimento del ghiacciaioil corpo di un uomo.
In un primo momento si pensò ad uno sfortunato alpinista disperso. Vi furono anche alcuni riconoscimenti piuttosto realistici: un uomo scomparso in montagna negli anni cinquanta e un soldato della prima guerra mondiale.
L’uomo si trovava a più di 3.000 metri di altezza e i primi soccorritori che lo raggiunsero per recuperarlo, si accorsero di qualcosa di strano e dal tipo di corredo che aveva con se, fra cui la faretra con le frecce, ipotizzarono subito che si trattasse di un uomo che veniva da un tempo molto lontano.
I primi esami autoptici, condotti a Innsbruck, però, diedero dei risultati cui neppure gli scienziati volevano credere per la troppa fortuna che avevano avuto. Oetzi, la mummia del Similaun, aveva più di 5.300 anni ed era morto a causa di una freccia che gli si era conficcata in una spalla.
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