Inizio delle apparizioni (1981) Il 24.6.1981 verso le ore 18, sei giovani della parrocchia di…
Di Pino Dellasega – La pioggia cade incessante dalla sera prima e il sentiero che porta alla bianca Signora sul Podbrdo sembra un torrente impazzito, ma nemmeno questo ferma Flavia, che con i suoi 82 anni finalmente corona il suo desiderio di salire sul monte delle apparizioni. E così il gruppo degli amici del Cristo pensante dopo un giorno di viaggio si ritrova proiettato in una realtà vicina ma altrettanto lontana dai nostri ritmi frenetici quotidiani.
Sabato 30 aprile inizia il viaggio e i mille chilometri in Pullman, guidato da Aldo, sono volati o si sono persi tra la simpatia dei partecipanti.
Il viaggio organizzato da VIAGGI TROPICANA Rovereto di Paola Speccher nell’ottica della nuova filosofia “ORIZZONTI DI RIFLESSIONE” per la prima volta ha assunto un volto nuovo, un percorso che non inizia tra le pietre di Medjugorje ma da molto più lontano, dalle nostre case, perchè è proprio da lì che sentiamo il richiamo della bianca Signora.
Donatella Segarizzi la promotrice e responsabile del viaggio è padrona della situazione e illustra ai presenti le aspettative di questo viaggio che vuole essere diverso da quelli normalmente proposti. La sua è una bella responsabilità in quanto è il primo viaggio ufficiale a Medjugorje della Tropicana Viaggi ma i presenti, pur per età non omogenei, in quanto si andava dai 6 mesi di Dylan agli 82 anni di Flavia, hanno risposto da subito molto bene alla nuova proposta. Tra i presenti vi erano pellegrini di Fiemme e Fassa accompagnati da Maria Angelini di Aemme Viaggi che ha collaborato in questo viaggio con Viaggi Tropicana, ma anche persone delle valli di Non, Sole, Valsugana, Lagarina, Treviso e Genova e Ancona.
Il viaggio dunque è stato un momento di preparazione e conoscenza della storia di Medjugorje per dar modo ai pellegrini di affrontare con il giusto spirtito il “fenomeno Medjugorje”.
Il personaggio che ha fatto la differenza è stato Padre Mauro Marasca, frate cappuccino psicologo e psico-terapeuta, che con le sue caute quanto interessanti teorie sulle apparizioni e preparatissimo sulla religione in generale ha saputo tenere con il fiato sospeso i presenti coivolgendoli in diverse discussioni costruttive. “Pensate” ci dice subito Padre Mauro “che potevo venire un sacco di volte a Medjugorje e sempre con i viaggi pagati, ma non ne ho mai voluto sapere ed invece ora mi ritrovo qui, forse per una chiamata o perchè Donatella ha saputo convincermi”. Un viaggio che con Padre Mauro è diventato una catechesi per adulti molto apprezzata.
Lungo i mille chilometri sono stati inoltre proiettati alcuni documentari con la storia delle apparizioni di Medjugorje e anche un momento in cui Pino Dellasega ha raccontato la storia del suo Cristo pensante delle Dolomiti con la proiezione del filmato. Una storia profonda che ha fatto capire ai presenti che il Cristo Pensante non è solo una statua di marmo bianco ma un racconto imbastito con tante storie di vita di migliaia di persone, che ogni giorno prende sempre più forma e lancia chiari messaggi a chi lo va a trovare sulla cima del monte Castellazzo.
E così dopo una pausa a Senj in Slovenia, per consumare il pranzo, l’imbrunire ci accoglie tra le colline della Erzegovina in una realtà distante anni luce dalla nostra.
La sottile pioggia ci accompagna nei nostri sogni ormai proiettati verso il monte delle apparizioni e nelle emozioni di trovare le giuste risposte alle nostre tante domande.
Domenica 1° maggio, grande giorno in quanto a Roma si sta beatificando Papa Giovanni Paolo II° e seppur lontani non si sente parlare d’altro. La mattina ci accoglie bagnata e decidiamo di spostare la salita sul Podbrdo di un’ora riservando lo spazio alla simpatica Zorica, nostra accompagnatrice che ci parla della storia e dei luoghi di Medjugorje. Zoricaanche se ancora bambina ha vissuto in prima persona la vicenda delle apparizioni in quanto i suoi genitori che abitavano a Citluk la portavano settimanalmente a vedere i veggenti durante le apparizioni sin dagli inizi. Zorica è stata la guida ideale sia per la sua competenza che per la spiritualità nel condividere con noi tutti i momenti delle giornate.
Pino ricordandosi delle parole dell’amica Stefania sprona il morale dei pellegrini, demoralizzati per il diluvio in atto, dicendo loro che se aspettassimo sempre il sole ci perderemo il bello della pioggia, e così muniti di ombrelli e impermeabili inizia la salita.
Pochi passi e si entra nell’atmosfera di altri tempi di questo sperduto paesino dell’ Erzegovina. Tutti i problemi e pensieri d’un tratto sono lasciati da parte e dimenticati, quello che conta è salire verso la Bianca Signora. Padre Mauro tiene il rosario con la pausa ad ogni stazione e ormai nessuno più sente nemmeno l’acqua che diventa sempre più forte. L’uno aiuta l’altro a salire tra quelle roccie taglienti e bagnate e più si sale e più diventiamo un gruppo affiatato. A pochi metri dal luogo delle apparizioni il papà di Dylan cade e il bimbo per lo spavento inizia a piangere. Il papà non se la sente di tenerlo in braccio visto il continuo scivolare e così me lo prendo io e lo infilo nel mio impermeabile e dopo una breve sosta davanti alla statua della Madonna lo porto lungo l’impervio sentiero sino al pulman insieme ai genitori. Salgo subito di nuovo sulla montagna e incontro gli altri del gruppo che nel frattempo stanno scendendo. Si conclude cosi, tra le raffiche di pioggia l’esperienza sul monte delle apparizioni che lascia tutti senza parole e con l’immancabile pace addosso di cui tutti ne parlano.
Un buon pasto caldo a base di minestra e carne ci prepara per il pomeriggio, dedicato alle visite-testimonianza che iniziano nella comunità del CENACOLO gremita di pellegrini e dove tre ragazzi ex tossicodipendenti portano la loro testimonianza su come Suor Elvira ha saputo accoglierli, accudirli e con la preghiera guarirli da quella piaga. Il loro racconto diventa commozione tra i presenti. Ma è l’ultimo ragazzo che con fare da presentatore racconta una vita, la sua, drammatica e criminosa sino al suo ingresso al Cenacolo. Da un chiaro monito ai genitori moderni che non sanno più che dare e regalare ai propri figli pensando di far loro del bene ma che invece gli abituano a trovare tutto bello e pronto, facendo perdere loro il senso del sacrificio per ottenere le cose desiderate. Al Cenacolo su richiesta di uno dei ragazzi viene chiamato Padre Mauro per dare la benedizione e con grande sorpresa il frate cappuccino si commuove, nonostante la sua grande esperienza in questo tipo di comunità. Per padre Mauro mi accorgo che è il viaggio che “non ti aspetti”, e percepisco ora dopo ora il suo cambiamento nei confronti di questa realtà nata sul fenomeno Medjugorje, una realtà che è un’insegnamento di vita, un luogo di preghiera e soprattutto un luogo dove tutti sono uguali e si vogliono bene.
La seconda testimonianza la sentiamo nell’orfanatrofio di Suor Cornelia dove l’amico Paolo Brosio da anni sta portando tanti fondi per aiutarla a portare avanti il progetto bambini e nonni abbandonati.
Anche la testimonianza di Suor Cornelia va a segno nei cuori dei presenti i quali possono notare la determinazione di questa piccola suora nel portare avanti il suo sogno e quello dei piccoli orfani della guerra. Al termine della testimonianza, Padre Mauro celebra la Santa Messa in questa sala, dove dietro all’altare vi è il bellissimo Cristo crocefisso dello scultore di Predazzo Roberto Boninsegna.
La sera ci coglie all’improvviso e qualche scorcio di sereno ci accompagna in albergo per la cena e per il riposo dopo una giornata intensa quanto ricca di emozioni. Prima di andare a letto facciamo un piccolo summit per decidere se dormire o meno la notte alla croce blu in attesa dell’apparizione di Mirjana prevista per le ore 09,00. Viste le pessime condizioni del tempo si decide di partire la mattina del giorno dopo per le ore 04,30 il primo gruppo con Pino e per le 07,00 il secondo gruppo con Zorica.
Lunedì 2 maggio, nonostante fossero le 4 e mezza lungo le strade che da Medjugorje portano alla frazione di Biakovjci vi erano già centinaia di persone che si recavano sul posto dell’apparizione del 2 del mese.
Dopo tre chilometri di asfalto iniziamo a salire per poche centinaia di metri in prossimità della croce blu facendoci strada nel buio della notte e cercando di schivare le tante persone che stavano dormendo avvolte in una coperta o nel sacco a pelo. Nonostante la tantissima gente riusciamo ad arrivare sino a 30 metri dal luogo dell’apparizione. Troppo distanti dico io, in quanto dall’esperienza precedente con Paolo Brosio eravamo riusciti ad arrivare a ridosso della croce blu, perchè arrivati sul luogo a mezzanotte.
Ad ogni modo non c’è niente da fare, troppe persone, impossibile avanzare e quindi, in piedi aspettiamo per 4 ore il momento dell’apparizione. Sono ore trascorse tra canti e preghiere dei fedeli, che non smettono mai. Un pò alla volta incominciano ad arrivare lungo il corridoiopredisposto tra la folla anche gli ammalati e i sacerdoti. Sono vicino a Padre Mauro e mi gusto tutte le sue smorfie di approvazione e non , dei commenti che sta facendo un sacerdote con il microfono sui misteri della passione di Cristo. Ad ogni modo noto nel volto del padre lo stupore nel vedere migliaia di persone attendere pregando e cantando l’arrivo della Beata Vergine.
Alle 8 e 45 sotto un applauso scrosciante arriva la Veggente Mjriana che sale con non poche difficoltà in quanto l’ala di folla fa di tutto per poterla toccare. Come sempre nella sua umiltà Lei si mette in ginocchio e recita con noi tutti le preghiere. All’improvviso il canto alla Madonna viene interrotto e anche se non si vede nulla si capisce che la veggente ha iniziato l’estasi. Un silenzio irrreale avvolge quel luogo sacro e delle diecimila persone presenti non si sente nemmeno il respiro.
D’un tratto in lontananza si sentono delle urla ma non si capisce che cosa sta accadendo. Successivamente veniamo a sapere da una signora del nostro gruppo, che tutto ad un tratto una donna, come è iniziata l’apparizione ha incominciato ad urlare, bestemmiando con voce maschile e imprecando verso la Madonna, un caso improvviso di indemoniamento, prontamente risolto da alcuni sacerdoti che si trovano nelle vicinanze.
La ripresa dei canti ci fa capire che Mjriana ha salutato la Madonna e come sempre ne rimane sempre provata. Detta il messaggio ricevuto che Zorica comunicherà a mezzo dell’altoparlante ai pellegrini italiani. Nel messaggio del 2 di maggio 2011 la madonna ci dice:
“Cari figli, Dio Padre mi manda affinché vi mostri la via della salvezza, perché Egli, figli miei, desidera salvarvi e non condannarvi. Perciò io come Madre vi raduno attorno a me, perché col mio materno amore desidero aiutarvi a liberarvi dalla sporcizia del passato, a ricominciare a vivere e a vivere diversamente. Vi invito a risorgere in mio Figlio. Con la confessione dei peccati rinunciate a tutto ciò che vi ha allontanato da mio Figlio ed ha reso la vostra vita vuota e infruttuosa. Dite col cuore “sì” al Padre ed incamminatevi sulla strada della salvezza su cui Egli vi chiama per mezzo dello Spirito Santo. Vi ringrazio! Io prego particolarmente per i pastori, perché Dio li aiuti ad essere accanto a voi con tutto il cuore.”
Nei messaggi della Vergine che sembrano tutti uguali, Lei esorta il mondo alla preghiera e in questo messaggio a pregare per i sacerdoti. La Madonna comunque fa sempre capire che con la preghiera bisogna preparare la strada alla vita extraterrena che sarà ben più lunga di questa.
Finita l’apparizione un gruppo di pellegrini che sono accanto a noi incomincia: “guarda come pulsa il sole ” dice una, “c’è un giglio nel sole” un’altra, ” il sole ha un arcobaleno intorno” una terza. Noi incuriositi ci giriamo e guardiamo questo benedetto sole ma vi posso assicurare, che è lo stesso sole che abbiamo in Italia e che in quel momento nonfaceva nessun movimento strano. Mi viene da pensare, che la loro sia solo suggestione oppure, che solo qualcuno vede questo fenomeno, ma io credo di più alla prima versione.
Mentre la folla e il nostro gruppo rientra a piedi a Medjugorje io salgo da solo sul Podbrdo per gustarmi nel silenzio quel posto straordinario e ne approfitto anche per scattare un bel po di foto. Mi siedo per un po di tempo a ridosso della statua bianca della Madonna e osservo il paesaggio sottostante. Penso che qualcosa di molto strano è il fatto che già nel dopoguerra sia stata costruita una così grande chiesa per un paesino di poche case e che sia stata dedicata a San Giacomo, patrono dei pellegrini. E guarda caso alcune decine di anni dopo diventa il luogo di pellegrinaggio più famoso del mondo. Poi, prima di rialzarmi penso che anche a Predazzo si festeggia San Giacomo il 25 luglio proprio come a Medjugorje. Come è strano che sul Krizevac gia nel 1933, nellaricorrenza dei 1900 anni della morte di Cristo, abbiamo fatto costruire questa immensa croce alta oltre 8 metri.
Mentre sto scendendo incontro dei pellegrini giapponesi che stanno salendo scalzi tra quelle roccie taglienti e bagnate.
Raggiungo il gruppo nella tarda mattinata lungo la via Crucis che da dietro la chiesa porta al Cristo Risorto e alla tomba di Padre Slavko. Stranamente essendo passato mezzogiorno la fila per vedere la lacrimazione dal ginocchio del Cristo Risorto non è tanta e così ci mettiamo ad aspettare per toccare con mano questo ulteriore fenomeno inspiegabile di cui la scienza non ha saputo dare una spiegazione razionale.
Dopo il pranzo il gruppo si divide in due: una ventina di persone decidono di salire con me e Donatella sul Monte della Croce il Krizevac lungo la impervia via crucis e sotto un sole davvero cuocente. L’altro gruppo preferisce stare più tranquillo e presenziare nella sala gialla alla testimonianza di padre Danko il frate reggente della Parrocchia di Medjugorje che ha preso il posto di Padre Jozo.
Con Zorica che recita le preghiere la salita al Krizevac prende un’andatura abbastanza veloce per darci modo di superare l’interminabile fila di gente che sta salendo. Ci fermiamo in prossimità della lapide che ricorda il punto dove Padre Slavko morì a causa di un infarto. Momenti di raccoglimento davanti alla grande croce, in buona compagnia di gruppi di preghiera e di alcuni frati che stanno confessando.
La discesa la facciamo lungo un percorso che è meno impervio. Torniamo a Medjugorje con un po di anticipo sulla cena e così in libertà ognuno può dedicarsi alla visita di qualche negozio per prendere libri o souvenir per gli amici rimasti a casa.
A Medjugorje incontriamo i nostri compagni di viaggio che sono andati a sentire la testimonianza di Padre Danko . Lo stesso inizia la sua testimonianza con una domanda ai presenti: “siete turisti o pellegrini? se siente turisti e siete venuti a Medjugorje per vedere il sole che ruota era meglio se restavate alle vostre case perchè io in trent’anni che sono qui non lo ho mai visto girare”. A parte la battuta, la catechesi fatta da Padre Danko è stata molto apprezzata pur tenendo conto che questi religiosi non possono esprimersi come vorrebbero in quanto sono sempre sotto l’occhio vigile dei controlli dello Stato.
La giornata si conclude con la cena che comunque ci vede coinvolti io e Donatella in una strana vicenda; un eremita, Padre Vittorio che ha soggiornato per anni in val di Fassa e Fiemme, e che ora da settembre vive a Medjugorje, venuto a conoscenza del nostro arrivo è venuto a cercarci e dopo averci parlato senza fanatismo di un prossimo diluvio che spazzerà via gran parte della terra nei prossimi anni, ci consegna tre medagliette della madonna.
La sera la concludo a far due parole con Padre Mauro e rimango contento e stupito quando mi dice: “la prossima volta però mi porto dietro il saio così posso assistere come gli altri religiosi all’apparizione vicino alla veggente Mjriana”. Sorrido e capisco che la Gospa, termine croato per indicare la Madonna, aveva colpito nel segno ancora una volta. D’altronde quando ha bisogno la Madonna chiama e questo era il turno di Padre Mauro.
Martedi 3 magggio, alle ore 06,30 ripartiamo verso casa in un viaggio di ritorno dove ognuno racconta le proprie esperienze e sensazioni che questo pellegrinaggio a Medjugorje ha lasciato. Alle ore 20,30 il pulmann arriva a Rovereto.
Ringraziamo tutti quelli del nostro gruppo e Viaggi Tropicana vi da appuntamento con ORIZZONTI DI RIFLESSIONE dal 31 ottobre al 3 novembre 2011 per un altro viaggio a MEDJUGORJE sempre in nostra compagnia e di Padre Mauro e concomintante con l’apparizione della Madonna alla veggente Mjriana del 2 di novembre.
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