MIRTILLO si avvicina, guarda l’anello, gli gira intorno, lo annusa, lo tocca, era veramente buffo…
PEPITO stava in fermento perché nella notte, il suo cuore e la sua sensibilità allenati dalla sua lunga esperienza di vita, avevano captato un segnale dal mondo, un segnale di stress, e soprattutto riferito al mondo maschile, un disagio dell’uomo moderno. E così armato di buone intenzioni si era messo a pensare cosa creare per alleggerire e migliorare la vita dei maschi. In testa, tra “le cianfrusaglie” –come diceva lui- della sua mente, all’improvviso si fa largo un’idea e tutto d’un fiato per non perderla, la trasferisce sulla speciale carta assorbi-idee e, finalmente alleggerito e pago del suo ingegno, si rilassa e chiama pescegnocco BU e noi altri per condividere l’idea e cercare la maniera di trasferirla agli uomini.
Pescegnocco VANIGLIA che aveva una dizione perfetta, legge e mima l’invenzione e tra il giubilo di tutti, si decide di farla sperimentare prima di tutto a Marcello Pescegnocco che di stress se ne intendeva, visto che da quando c’era stata la magia aveva più volte manifestato fatica.
E così, dotato della nuova portentosa invenzione, Marcello orgoglioso di sperimentare per primo l’invenzione, attende con impazienza nuove avventure, occupandosi intanto del suo lavoro che lo obbligava spesso in spostamenti in macchina.
AH… dimenticavo… l’invenzione dal titolo: PANTALONI DA UOMO ANTISTRESS. Ecco degli stralci dalla dettagliata descrizione redatta da nonno PEPITO:
“… I pantaloni da uomo antistress sono dotati di elementi aggiuntivi rappresentati da cerniere aggiuntive nei posti d’emergenza dei pantaloni maschili. L’uomo grazie a queste cerniere poste all’altezza della vita fino al ginocchio, ha la possibilità di allargare o stringere il pantalone all’occorrenza. Mentre sta in macchina, nei pranzi aziendali, quando si siede al computer…ha sempre la possibilità di scelta dell’ampiezza della parte superiore del pantalone, evitando così che lo stesso possa stringere e causare nervosismi o insoddisfazioni.
EH… sì,… pescegnocco PEPITO conosce veramente le voci del mondo!
MARCELLO E L’INGREDIENTE
“LA MENTAAA… ecco che cos’era l’ingrediente del sugo degli gnocchi che non ho riconosciuto la prima volta della magia!”. Marcello Pescegnocco si sveglia con questo pensiero martellante in testa.
Da quel giorno non era più riuscito ad attivare la magia delle mani bloccanti che gli era piaciuta tanto e adesso ricordando quel particolare voleva subito sperimentare se l’intuizione sulla menta fosse giusta. In casa Marcello teneva solo l’indispensabile perché, vivendo da solo, stava spesso fuori casa anche a mangiare. La menta poi era uno di quegli ingredienti per lui quasi sconosciuti, a parte le mentine che talvolta usava per profumare l’alito.
Svelto scende e va al supermercato più vicino, ma di menta non ce n’è. Gli dicono che si compera in negozi speciali e lì intorno non ce n’erano. Torna a casa, prende la sua auto e si affretta verso il centro, lì dove gli avevano indicato avrebbe trovato la menta. Trova il negozio e entrando scopre che la commessa è la figlia di un cugino.
“Ma Lei… ma tu sei Marcello il cugino di mio padre, che piacere vederti dopo tanto tempo, pensavo ti avessero trasferito, come stai?”
“Umh… beh…” fa lui un poco imbarazzato “sto bene, vivo sempre nello stesso posto, ma cosa vuoi, la vita è così piena di impegni che non trovo il tempo di telefonare a tuo padre.”
Tra una chiacchiera e l’altra si fa tardi e, dopo aver acquistato la tanto agognata menta, si ritrova in strada con la ragazza che lo invita a cena a casa dove può salutare anche la madre della ragazza e Tommasino il fratello più piccolo e così il fortunato Marcello, allegro per l’inaspettato invito a cena, e la simpatica compagnia si avvia a piedi, con la menta in tasca, verso la casa del cugino, lì vicino.
Nel bel mezzo della allegra cenetta, mentre stava assaggiando delle zucchine condite con pinoli mandorle e semi di zucca, gli arriva una chiamata telepatica di noi pescignocco. Come fare adesso, mica poteva andarsene alla svelta, che figura avrebbe fatto! Si ricorda che lui è guardia giurata e un po’ mentendo, dice: “cari cugini, purtroppo sapete che tipo di lavoro faccio e mi è appena arrivata una chiamata d’urgenza per un’allerta alla banca dove lavoro abitualmente. Devo andare via subito ma prometto che mi farò sentire al più presto…”.
Baci e abbracci e promesse di rivedersi, corre alla macchina che… non c’è più. Non la riesce a trovare, così salito sul primo taxi torna a casa, mangia qualche gnocco, chiude gli occhi e concentrato al massimo raggiunge noi pescignocco che gli facciamo ascoltare i pensieri di giovani che annoiati della vita stavano preparandosi a una vandalica escursione notturna per bruciare macchine e motorini di una certa zona della città.
“Andiamo a sballarci, usciamo con quello scoppiato vero di Jack che è uno tosto: ci porterà sicuramente a pescare i motorini giusti da bruciare!!!” dicono alcuni ragazzi…
Insieme, noi e Marcello Pescegnocco decidiamo quale magia, quale strategia adottare e in un batter d’occhio Marcello si sveglia e si prepara un piatto di gnocchi con sugo di melanzane e ricotta affumicata. Si toglie dalla tasca la menta e l’aggiunge al sugo. Certo, di fame non ne aveva, ma sforzandosi un po’ riesce a mandare giù quel buon piatto al quale, diamine, la menta dava un’ottimo sapore. Beve un buon bicchiere di Morellino di Scanzano e si addormenta arrivando là dove si stava compiendo il misfatto. “Blocchiamo le persone mentre stanno compiendo il misfatto” aveva suggerito Marcello “le lasciamo in quella posizione per un po’ di giorni senza nessun tipo di dolore ma, se poi ci dovessero riprovare ritornerebbero bloccate sempre per un paio di giorni…”
Facendosi timidamente largo, pescegnocco FAGIOLINO dice la sua: “io direi che sarebbe meglio per una settimana…”.
“Sì, certo, anche a me sembra un tempo giusto una settimana” risponde BU.
E cosi Marcello con le sue mani magiche immobilizza i ragazzi nelle pose più assurde, c’è quasi da divertirsi a vederli ma lui è un lavoratore serio e non si concede pause. Prima di tornare a casa dà uno sguardo al lavoro svolto e… diamine: vede la sua macchina. Avevano usato la sua macchina per arrivare fin là e trasportare le taniche con la benzina. Svelto si risveglia ed esce di casa per andare a prendere la macchina, ma si era dimenticato di guardare l’indirizzo: che disastro il nostro caro Marcello , tanto solerte quando dorme, tanto imbranato quando è sveglio… Fortuna che ci abbiamo pensato noi pescignocco a mandargli l’indirizzo!
Nel frattempo i ragazzi svegliatisi dalla magia si sono ritrovati bloccati in strane posizioni. “Ma che cavolo ci è successo, io non riesco a muovermi, non muovo il braccio” diceva uno di loro. “Io ho la gamba bloccata alzata a metà” dice un altro. “Io sono piegato sul motorino e non posso rialzarmi” e non riuscendo a tornare a casa hanno dovuto chiamare i famigliari prima e l’ambulanza poi. Non avevano nessun tipo di dolore, erano solo sgomenti di fronte al fatto e a nulla è valso inventare bugie sul perché erano lì, tanto era evidente la cosa.
“Ma dai” dicevano ai genitori subito accorsi e a quelli dell’ambulanza “stavamo solo spostando questi motorini che ingombravano la strada…”.
Era buffo vederli questi ragazzi bloccati nelle posizioni più assurde, a chi si era bloccato il braccio, a chi la gamba, a chi la mano con l’accendino pronto…
Noi pescignocco sapevamo che la magia sarebbe durata solo una settimana, chissà se sarebbe servita a qualcosa!
Fine della nona puntata
Le altre 15 puntate verranno pubblicate a cadenza settimanale nella giornata del mercoledì. L’intero racconto verrà aggiornato settimanalmente nella pagina dedicata: “La Saga dei Pescignocco” . Se vuoi ascoltare il racconto clicca sul tasto “Listen” in cima all’articolo.
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