NEWS SPAZIO :- Ci siamo! Dopo tanti rinvii il lancio di GOCE è imminente. La…
Aggiornamento per conferma di una sola fascia oraria di interesse per l’Italia, ovvero quella tra le 3:34 e le 4:12 del 24 settembre.
Ci siamo quasi. Il momento dell’impatto di Uars sulla Terra si avvicina. Il satellite artificiale, che la Nasa aveva immesso in orbita 20 anni fa per monitorare l’atmosfera terrestre, e lo strato dell’ozono in particolare, ha terminato la sua missione da qualche anno. Una volta “spento”, è stato spostato dalla sua orbita operativa (circa 570 km dalla Terra) a una “di smaltimento” (circa 350) e da lì, orbita dopo orbita, si sta avvicinando sempre più all’impatto col nostro pianeta. Dove potrebbe cadere? La Nasa ha comunicato che il satellite artificiale precipiterà questa notte, in una zona compresa tra le latitudini 57° nord e 57° sud (in pratica, tutte le zone abitate del pianeta tranne il Nord Europa, parte della Russia e del Canada) però il momento e il luogo preciso della caduta non potranno essere stabiliti con più di 2 ore di anticipo (vedi anche il blog “Una finestra sull’Universo). L’ente spaziale americano ha rassicurato comunque che, eventi del genere, sono «poco frequenti, ma non così inusuali». E a tutt’oggi risulta che non abbiano mai provocato danni a persone.
Questa animazione realizzata da Analytical Graphics dà l’idea di come – a causa del moto orbitale del satellite e della rotazione terrestre – sia difficile prevedere il luogo preciso dell’impatto degli eventuali detriti che non si saranno disintegrati durante il passaggio nella zona più densa dell’atmosfera.
Come informarsi e come evitare il panico Da quanto detto è chiaro che i rischi sono abbastanza limitati. Durante le sue orbite, infatti, il satellite passerà sulla nostra Penisola. Ma se questo avverrà durante il suo rientro non si sa ancora. Chi vuole seguire in tempo reale gli aggiornamenti sulla caduta del satellite UARS, che sembra aver scatenato un discreto panico a causa di un’errata percezione del rischio, può evitare i sensazionalismi di certa stampa leggendo queste info che sono state raccolte dal giornalista scientifico Paolo Attivissimo: – gli aggiornamenti via Twitter presso @NASA and @UARS_Reentry (quest’ultimo non è un account ufficiale NASA). – la pagina UARS Reentry, con molti link a info utili. – la pagina di riferimento UARS della NASA. – le fantastiche immagini telescopiche del satellite scattate da Thierry Legault, che ne documentano il rotolamento caotico. – le info di Planetary.org, che spiega le dinamiche previste per la disintegrazione del satellite e chiarisce che la stima di rischio di danni a esseri umani di 1 su 3200 significa che c’è una possibilità su 3200 che unaqualunque persona venga colpita da detriti di UARS. – Heavens-above.com, che ha un link apposito per il tracciamento della traiettoria di UARS in tempo reale, così sapete quando mettervi al riparo (o, più sensatamente, cogliere l’occasione di vederlo passare). Se ho visto bene, non ci sono passaggi sopra la verticale dell’Italia da ora al pomeriggio di venerdì (ora USA), quando è previsto il rientro secondo le ultime info NASA. – È notevole anche il tracciamento in tempo reale presso N2yo.com. – Highline.edu ha immagini del rientro della stazione russa Mir, ben più grande di UARS, che ricadde sulla Terra senza far danni ma offrendo uno spettacolo notevole nel 2001. Focus.it
Ma se sfortunatamente un frammento dovesse superare l’atmosfera e cadere sulla Terra? Ebbene c’è una persona che nel 1997 ne è stata colpita e l’ha raccontato su FoxNews.
La donna, che si chiama Lottie Williams si trovava, verso le 3.30 di notte, in un bosco dell’Oklahoma a Tulsa con altri 2 amici, quando tutti e 3 furono sorpresi da uno spettacolo celeste senza precedenti: un’enorme sfera infuocata, del tutto simile a una stella cadente.
Dopo circa mezz’ora, i 3 amici, ancora emozionati per quello che avevano visto, furono assaliti dalla paura e Lottie racconta che sentì qualcosa che gli colpì la spalla.
Ad una prima analisi, pensarono a un frammento di “stella cadente”, ma dopo ulteriori esami, vennero a conoscenza che si trattava di un vecchio satellite Nasa US Air Force Delta II in orbita intorno alla Terra.
Infatti la ragazza, dopo aver sottoposto all’Università di Tulsa il frammento che l’aveva colpita, il dottorWinton Cornell, rilevò che il rottame metallico entrato in collisione con l’atmosfera terreste, si era fuso trasformandosi in un materiale simile a fibra di vetro.
Così, la Williams dopo aver parlato con la Nasa dell’accaduto ha ricevuto una lettera di scuse dal Vice Segretario della Difesa, dove si legge inoltre che un tale evento non era mai accaduto prima d’ora.
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