Domenica 16 luglio 2017 a Ziano di Fiemme Il Decanato di Fiemme propone un percorso…
A pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico torna a montare la polemica intorno alla eventuale chiusura degli istituti a causa della pandemia dell’Influenza A. No all’apertura posticipata dell’anno scolastico per contrastare l’influenza A H1N1, ma semmai chiusure mirate di uno o piu’ istituti. Una ipotesi prevista dall’Organizzazione mondiale della sanita’, nel momento in cui si debba intervenire in comunita’ di tipo ‘chiuso’, come appunto una scuola, per circoscrivere un’eventuale diffusione infettiva. I pediatri, per bocca del presidente della Federazione italiana (Fimp), Giuseppe Mele, proporranno mercoledì 2 settembre, nel corso della riunione del Tavolo permanente al Ministero, la chiusura delle scuole per limitare la diffusione del virus A/H1N1. Una ipotesi respinta dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini: «Al momento non è previsto nessun rinvio dell’apertura dell’anno scolastico – spiega – in quanto in Italia attualmente non ci sono le condizioni perché si renda necessario un provvedimento di questo tipo». Per Gelmini, comunque, «è importante non sottovalutare la situazione e proseguire nel continuo confronto anche con gli altri Paesi Europei». Una posizione che era stata ribadita anche dal viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, che aveva affermato che la chiusura «è una ipotesi alla studio e rientra nel piano pandemico nazionale, però al momento non riteniamo di doverle mettere in atto». Per Gianni Rezza, virologo dell’Istituto superiore di sanità, «si dovrà valutare caso per caso e se necessario chiudere una singola scuola» perché un provvedimento generalizzato non è necessario. Rezza ha ricordato che a gennaio partirà la campagna di vaccinazione per tutti i soggetti tra i due e i 27 anni e che quindi riguarderà per gran parte la popolazione scolastica. La richiesta dei pediatri nasce, secondo quanto afferma la Fimp, dalle proiezioni sul contagio nel nostro paese e arriva a poche ore dalla conferma del primo caso grave che ha colpito un giovane di 24 anni, ricoverato a Monza, le cui condizioni sono in lieve miglioramento. «L’influenza A colpirà circa il 30% della popolazione – afferma Mele – con una forte incidenza tra i giovanissimi. L’ipotesi di chiudere le scuole è una ipotesi che anche l’Organizzazione mondiale della sanità non ha escluso: ci auguriamo che il governo prenda in considerazione le nostre proposte».
Ansa.it
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