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di Pino Dellasega
Duemila chilometri e non sentirli, persone che non si conoscevano, diventate di colpo amici, storie ed esperienze lontane ma simili. Questo è il viaggio degli Amici del Cristo pensante a Medjugorje.
E’ il secondo viaggio, in cui dò una mano a Donatella di Tropicana Viaggi di Rovereto, per portare persone in Bosnia Erzegovina. L’esperienza del primo viaggio, ci ha insegnato un bel po’ di cose, correttivi e miglioramenti per preparare i partecipanti a vivere i due giorni, nelposto in cui la Madonna ha scelto per le sue ultime apparizioni sulla terra.
E’ ormai notte quando il pullman si immette sul viale che porta dritta verso la cattedrale intitolata a San Giacomo, il patrono dei pellegrini.
Un viaggio di andata ricco di emozioni e racconti, filmati e anche un po di catechesi con la nostra guida spirituale Carla.
Durante il viaggio, propongo al gruppo di fare la notte alla Croce Blu, in attesa dell’apparizione del giorno 2 novembre alle ore 09,00 alla veggente Mirjana. Vedo tanta titubanza fra le catechiste di Predazzo e altri del gruppo e cosi decido di cambiare strategia e di farmi appoggiare dalla più piccola, Alice. Se viene lei, non possono non venire loro, mi dico.
L’ora di Adorazione è il primo momento intenso, che con semplicità, trasporta i pellegrini nel mistero di Medjugorje e ci prepara al sonno ristoratore della prima notte.
L’indomani sveglia e incontro con la nostra accompagnatrice, Daliborga di Mostar, che lungo il percorso verso Biakovicj, introduce la storia delle apparizioni, iniziate il 24 giugno del 1981.
Saliamo tutti insieme la collina delle
Apparizioni, il Podbrdo.
Sono tanti i pellegrini, sempre di più, che in quella mattina affrontano la salita e quasi in cima ci imbattiamo nel gruppo di Paolo Brosio, amichevole come sempre, che ci fa compagnia negli ultimi metri, sino alla statua della Madonna.
La ripida discesa ci porta al Cenacolo, la Comunità che si occupa del reinserimento delle persone con problematiche varie, dalla tossicodipendenza all’alcolismo. La Comunità, fondata da Suor Elvira, ha salvato negli anni le vite di tanti giovani, allo sbando, che ormai non credevano più nella vita e li ha rilanciati in nuove attività, oneste e salutari. Una testimonianza viva e intensa quella dei ragazzi che da sbandati ora sono responsabili dell’accoglimento dei nuovi ragazzi che ogni giorno arrivano da ogni parte del mondo.
Paolo Brosio, poco prima mi aveva invitato alla testimonianza eccezionale di Ivo il ragazzo di Biakovicj, a cui la Madonna ha promesso che farà ricrescere la gamba amputata. Vista la contemporaneità con l’appuntamento del Cenacolo, decidiamo di andare a sentirla io e Donatella.
Dalla voce di Michele Vassilj, accompagnatore e amico da sempre dei veggenti, che traduceva parola per parola la testimonianza di Ivo, ci proiettiamo nel grande mistero di Medjugorje.
Questa la storia, che vi voglio raccontare: Ivo, 19 anni, con un futuro da giocatore di basket, in un giorno vede crollare la sua vita, la sua gioventù, i suoi sogni; un sarcoma alla gamba sinistra lo aveva attaccato a tal punto, che i medici hanno dovuto amputargli la gamba.
In quel tempo ancora la Vergine non aveva steso il suo manto su Medjugorje. Passano alcuni mesi e tutte le cure e le analisi portano a una cruda verità per Ivo: la metastasi del tumore. La disperazione era ormai di casa da Ivo, ma accade un fatto eccezionale: il 24 giugno iniziano le apparizioni della Madonna e cosi Ivo, cugino e amico di Vicka, chiede alla veggente di invocare per lui la guarigione.
Per tutta risposta, la Madonna tramite Vicka, gli risponde che dovrà essere lui a fare la scelta, su che cosa fare nel suo futuro e per affrontare la malattia. Ivo, rimane male, molto male perché la risposta della Vergine non diceva proprio nulla, anzi lo metteva davanti a scelte più grandi di lui. Demoralizzato, per un aiuto non arrivato, torna alla sua abitazione.
Come se non bastasse, nei giorni successivi i medici lo avvertono che il suo male gli avrebbe dato pochi mesi di vita e lo ponevano davanti alla scelta se fare o meno la chemioterapia.
Poco tempo prima, sempre nel medesimo ospedale, un altro paziente era deceduto per un male simile e quindi Ivo decide di restare a casa con la famiglia piuttosto che finire i suoi giorni dentro l’ospedale per fare una cura che non sarebbe servita a nulla.
Torna a casa e inizia a frequentare il gruppo di preghiera di Vicka, regolarmente, senza chiedere più nulla alla Madonna. Passano un pò di giorni e poi, una sera, finite le preghiere, a conclusione dell’apparizione giornaliera alla veggente, Ivo sta lasciando la casa, quando Vicka lo richiama e gli comunica di avere un messaggio per lui da parte della Madonna.
La Madonna – spiega Vicka – mi ha detto che hai fatto la scelta giusta. Alla medicina hai scelto la preghiera e per questo sarai l’esempio vivente di un grande miracolo. Infatti Vicka gli racconta che durante l’apparizione ha visto la Vergine con in braccio Ivo, con la protesi alla gamba, successivamente lo ha visto immerso in una luce blu bellissima ed infine, con la gamba che gli era ricresciuta. La Madonna gli comunica anche quando avverrà questa straordinaria e impossibile guarigione: quando sulla collina delle Apparizioni ci sarà quel segno che ho promesso, segno che non sarà di origine umana e che tutti potranno vederlo, da quel momento anche Ivo guarirà. E sarà l’esempio vivente dell’Onnipotenza del Signore.
La giornata prosegue con la visita al Villaggio della Madre, voluto da Padre Slavko Barbaric, per i profughi e orfani della guerra, giro che si conclude con l’attraversamento del grande parco di San Francesco, pensato per i ragazzini e le famiglie.
Si ritorna nel centro di Medjugorje per far visita al Cristo risorto e successivamente alla tomba di Padre Slavko barbaric.
Verso sera, si torna nella chiesa per la celebrazione della messa, che per la moltitudine di gente viene fatta nell’esplanade.
Nel frattempo la piccola quanto energica Alice ha svolto il suo compito in modo egregio, e così, quando Donatella, durante la cena, fa l’appello per contare quanti vengono a trascorrere la notte sulla collina delle apparizioni, aderiscono ben 30 persone. E ancora una volta ho la prova che i giovani ci sono, sono interessati, ma soprattutto che vanno coinvolti. Una bella vittoria per il gruppo.
Sacco a pelo alla mano, calzamaglie e douvet, verso le 11, ci incamminiamo lungo la strada che porta sino a Biakovicj, dove poche decine di metri sopra le abitazioni è posizionata la croce blu.
Già tante persone si erano posizionate con i sacchi a pelo per prendersi il posto più vicino al luogo dove la veggente incontra la Madonna. Qualche posto è rimasto e quindi ci appostiamo e dopo aver fatto conoscenza con i nostri nuovi vicini di “letto” incominciamo ad attendere.
Difficile trovare un posto comodo sul Podbrdo, chi è più fortunato dorme con grosse pietre sotto la schiena, altri seduti. Ma poco importa, ormai siamo la, felici per la scelta. Michelina, in tenuta da Everest, con le sue battute fa sembrare la notte meno buia. Adriana da buona albergatrice visita un po tutte le stanze e passa da un sacco a pelo ad una coperta, in una dormita a singhiozzi ed errante. Le catechiste unite in gruppo tacciono, forse non sono ancora convinte di essere li, ma ormai l’attesa farà il suo corso e il dubbio svanirà per far restare un ricordo indelebile nella vita.
Io, decido di rimanere in piedi tutta la notte, e cosi per 10 ore non piego mai le ginocchia. In questa notte magica voglio godermi ogni attimo, ogni sguardo della migliaia di persone che sono li, tutte con un unico scopo, aspettare la Gospa.
E così posso osservare l’intensità del cielo, vedere come l’Orsa minore si sposta inesorabilmente da est a ovest, la sagoma del Krizevac, quasi coperta dal buio della notte, che prende profilo man mano che arriva l’alba.
Vedo l’uomo in barba bianca, responsabile dell’organizzazione, arrivare a mezzanotte per tirare le funi transennanti e poi scomparire per andare a riposarsi alcune ore. La gente che tenta di dormire, che si alza e scavalca le persone per andare in bagno, improvvisato dai tanti cespugli alle nostre spalle.
Sento tutta la notte i gruppi che pregano recitando rosari e intonando le canzoni dedicate allaMadonna.
Ma verso le tre e mezzo di notte accade un fatto stranissimo, in tre ondate ben distinte e distanza di cinque minuti l’una dall’altra, arriva un forte profumo di lavanda. Lo sento e chiedo subito a chi ancora non dormiva se lo avessero sentito e Chiara, Iris e Luisa me lo confermano. Strano davvero perché la lavanda non è una pianta che cresce a Medjugorje ed in più in novembre non avrebbe mai potuto fiorire. La lavanda è il profumo che emana la Madonna, come tante volte ribadito dai veggenti.
Verso le 4 iniziano ad arrivare gli addetti alla sicurezza che fanno sgomberare le persone dal posto dove Mirjana si posiziona per l’apparizione. Arrivano i primi ammalati, i sacerdoti e anche qualche “raccomandato” che viene messo in posizione privilegiata.
Verso le 5 tutto incomincia ad animarsi, riprendono i cori di canzoni e le preghiere, la gente incomincia ad accalcarsi il più vicino possibile al luogo dell’apparizione.
Arriva l’alba e il sole, il freddo della notte non è ancora svanito, ma ormai poco importa perché verso le 8,30 arriva lei, Mirjana, la veggente che come ogni due del mese avrà l’apparizione alla Croce blu.
L’atmosfera si carica di energia, si percepisce che qualche cosa di grande e straordinario sta per accadere, l’incontro di lei con la Vergine.
Si inginocchia ed inizia a recitare le preghiere comuni, i canti e i rosari e poi, d’un tratto, verso le 9, sbatte le palpebre e cade in estasi. Su Biakovjci regna il silenzio più assoluto, rotto solamente dalle grida di qualche bambino.
Il momento è intenso, sembra che nessuno voglia respirare per non dare disturbo a Mirjana. La, a pochi passi da noi c’è la Madonna, non si vede ma è la. Solo Mirjana gli parla, l’ascolta, piange e sorride.
Tra le tantissime persone vedo Rita, che come molti si commuove.
L’estasi finisce sempre con lo sbattere di ciglia di Mirjana e con lo sguardo che si alza verso il cielo per vedere la Madonna salirvi.
Ora Mirjana si inginocchia provata dal dialogo con la Vergine, pensierosa e forse preoccupata e solo dopo alcuni minuti riesce a dettare il messaggio della Madonna all’interprete, che prima lo legge in Croato e poi successivamente una delle guide, la brava Zorica, lo legge prima in inglese e poi in perfettoitaliano.
Ecco il messaggio:
“Cari figli, il Padre non vi ha lasciato a voi stessi. Il suo amore è immenso, l’amore che mi conduce a voi per aiutarvi a conoscerlo, affinché tutti, per mezzo di mio Figlio, possiate chiamarlo “Padre” con tutto il cuore e affinché possiate essere un popolo nella famiglia di Dio. Ma, figli miei, non dimenticate che non siete in questo mondo solo per voi stessi e che io non vi chiamo qui solo per voi. Coloro che seguono mio Figlio pensano al fratello in Cristo come a loro stessi e non conoscono l’egoismo. Perciò io desidero che voi siate la luce di mio Figlio, che voi illuminiate la via a tutti coloro che non hanno conosciuto il Padre – a tutti coloro che vagano nella tenebra del peccato, della disperazione, del dolore e della solitudine – e che mostriate loro con la vostra vita l’amore di Dio. Io sono con voi! Se aprite i vostri cuori vi guiderò. Vi invito di nuovo: pregate per i vostri pastori! Vi ringrazio. “
L’incontro di Mirjana con la Madonna è concluso e la gente torna verso Medjugorje. Per il nostro gruppo il resto della mattinata è libero affinchè ognuno possa dedicarsi alle loro cose, ma l’appuntamento è per le ore 13,oo per la salita al Monte della Croce, il Krizevac.
La salita dura un ora e mezza, interrotta solo dalla recita del rosario, tenuto dalle persone del nostro gruppo.
Passando per la lapide che ricorda la morte di Padre Slavko Barbaric, si arriva alla grandissima croce bianca che sovrasta Medjugorje. Croce eretta nel 1933 per ricordare i 33 anni di Gesù.
Da quassù lo sguardo vola verso la collina delle apparizioni dove piccolissima si vede la statua della Madonna, lungo la campagna, arida e sassosa. Da qui si può vedere anche la grande chiesa dedicata a San Giacomo e da questo punto, si può notare quanto è grande e percepisce che già dai primi anni del dopoguerra, tempo in cui è stata costruita che faceva parte di un disegno sovrannaturale; era stata eretta negli anni ‘40 per accogliere migliaia di pellegrini, in un paese, Medjugorje, che sino al 1981 aveva solo poche anime.
Anche la seconda giornata si conclude, sui visi si legge la stanchezza ma anche la soddisfazione per tutte queste emozioni.
La sera, con Donatella ho un incontro con Paolo Brosio, per definire il programma del raduno al Cristo pensante del prossimo anno e tra le righe lo ringrazio per averci dato la possibilità di assistere alla testimonianza di Ivo il giorno precedente. E ingenuamente gli dico “certo che se dovesse accadere…..” lui mi guarda e mi dice: “allora metti in dubbio tutto, se non si avvererà, anche tutto il mistero di Medjugorje cadrebbe, ma non solo, tutto perderebbe credibilità, da Fatima a Lourdes e tutta la cristianità sarebbe messa in discussione. E conclude, Vicka, che ha ricevuto questo segreto profetico dalla Madonna è una delle colonne portanti di Medjugorje. Dio è Onnipotente e può fare tutto”.
Non mi resta che salutarlo, ma le parole di Paolo, mi ronzano ancora nella testa e, come la notte trascorsa in piedi sul Podbrdo, lasciano il segno.
Il viaggio di ritorno è uno scambio di esperienze, racconti e visi commossi.
Medjugorje è anche questo. (Pino Dellasega)
Arrivederci ai prossimi viaggio degli amici del Cristo pensante, programmati da Donatella di Tropicana Viaggi:
. dal 29 febbraio al 3 marzo 2012
. dal 29 settembre al 3 ottobre 2012.
per informazioni: Donatella - tel. 3454012407
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