" Alla fine di gennaio del 1892 Paolo Oss Mazzurana , Sindaco di Trento, ottenne…
Molto affollata a partecipata l’Assemblea dei soci di Transdolomites che si è svolta ieri sera 14 gennaio a Predazzo, alla quale oltre ai soci dell’associazione, hanno partecipato anche amministratori pubblici e residenti.
Per il Direttivo per l’anno 2013 sono risultati eletti; Giuliano Poier ( per la valle di Cembra), Mario Forni ( per la città di Trento), Chiara Boninsegna ( per la valle di Fiemme) , Andrea Zulian ( per la valle di Fassa) e Massimo Girardi. Riconfermato Presidente Massimo Girardi.
Revisore dei Conti è stato riconfermato Stefano Weiss.
La discussione dell’ordine del giorno è stata molto lunga e prolifica grazie ai molti interventi emersi. Totale adesione ai contenuti della relazione programmatica , e molto positivo il dibattito circa il ruolo politico di Transdolomites che restando al di sopra delle parti farà della ferrovia il tema portante del dibattito politico per le future elezioni nazionali ed anche provinciali.
Corposo anche il programma delle iniziative previste per il 2013 alle quali oltre alle attività ordinarie dell’associazione si affiancano le iniziative per ricordare i 50 anni di dismissione della ex ferrovia Ora -Predazzo Iniziative che si svilupperanno da Ora per estendersi alla valle di Fiemme e anche valle di Fassa.
Sempre più numerose le adesioni alla proposta di collaborare che giungono dalla Provincia di Bolzano, Trento e da fuori regione. Anche l’Austria sarà invitata a partecipare.
L’attività di Transdolomites, dal 2009 ad oggi in tema di mobilità di è sviluppata su tre livelli;
1) Nel 2009 con l’incarico alla Qnex per la realizzazione dello studio progettuale che ha identificato nel collegamento ferroviario Trento, Cembra-Fiemme e Fassa la soluzione per il primo livello di mobilità all’interno delle valli, tra le valli stesse e tra esse e la città di Trento. Il secondo livello di mobilità è identificato nella mobilità pubblica su gomma sulle piccole tratte ed è coordinata con la ferrovia.
La somma delle due figure determina l’offerta di trasporto intergrato nelle valli dell’Avisio.
2) Finanziamento dell’idea progettuale e successive fasi progettuali.
Questo procedimento avviato nell’autunno 2012 con gli incontri presso il Ministero dell’Ambiente a Roma , Commissione Europea e Segretariato Generale della Camera di Commercio Svizzera a Milano ha avuto come obiettivo la promozione del’idea progettuale della nostra ferrovia e la sensibilizzazione del mondo economico ad investire in questo progetto.
Siamo solo all’inizio di questo percorso ma l’obiettivo per noi è molto chiaro. L’intenzione è possibilmente già nella primavera 2013 di presentarci a Milano ad una platea molto qualificata di investitori svizzeri per spiegare l’idea progettuale .Ciò che è totalmente condiviso per la Svizzera è infatti la realizzazione di un corridoio ferroviario che metta in rete la Svizzera con le Dolomiti. Nella mobilità ferroviaria è individuata la formula vincente per il turismo del futuro e di qualità.
L’opportunità che ci è stata tra l’altro offerta nella missione a Roma del novembre 2012 è quella di poter presentare a New York dinnanzi ad una platea mondiale di esperti di ferrovie il nostro progetto e conseguente obiettivo.
Certo è che a questi livelli sarà fondamentale presentare non una soluzione puntuale di trasporto ferroviario es. la tratta Trento-Penia ma una progetto regionale di mobilità ferroviaria ossia la regione delle dolomiti messe in rete con le ferrovie di montagna. Questa è il vero progetto che dobbiamo presentare ad una platea mondiale di investitori e sarà questa formula di ferrovie locali capillari che sarà in grado di garantire alla forza lavoro locale anni di lavoro e di diretto coinvolgimento nella costruzione della ferrovie delle genti dolomitiche.
Quello che allora dobbiamo costruire è una squadra in questi territori ed a questo si sta già lavorando; sarà formata dalle rappresentanze della vicina provincia di Belluno, dalla valle Gardena ove in primavera ci presenteremo in una serata pubblica per ragionare della ferrovia della val Gardena. Mi scrivono dalla val Gardena che i sindaci della valle sono tutti entusiasti di questa opportunità.
Ovviamente guardando al medio lungo periodo cosa si dovrà realizzare ?
Un nuovo corridoio ferroviario; nel nord-est d’Italia si sta puntando alla realizzazione del corridoio Venezia- Cortina – Zermatt; nel centro-nord è attivo il corridoio Milano- Brescia-Sondrio-Engadina e verrà completato con l’attivazione del servizio di collegamento anche con Venezia.
Il nostro compito sarà quello di rendere operativo il corridoio Verona –Trento-valli del Noce e collegamento con l’Engadina ( Il Trento Engadina sarà potenzialmente interessante queste tratte sono ambedue a scartamento ridotto ; Il Verona-Trento-Lavis-Cembra-Fiemme e Fassa a scartamento metrico che sarebbe del tutto integrato con la rete nazionale ed Europea. Così facendo si avrebbe la realizzazione anche del corridoio che dall’Engadina porterebbe alle Dolomiti passando per Trento.
Si sta risvegliando anche la Bassa Atesina ed i Comuni di Ora vicino territorio di Caldaro per il ripristino della Ora-Fiemme-Fassa.
Qui il nuovo accesso alle valli di Fiemme e Fassa vedrebbe la connessione con la ferrovia del Brennero e quella della Bolzano-Merano-Malles-Engadina.
3) Il ruolo politico di Transdolomites.
Si tratta del nuovo livello di attività dell’associazione.
Nel 2002 Luis Durnwalder, l’Assessore Florian Mussner ed i sindaci ladini, sul problema traffico gardenese convenivano che è utopistico pensare di fermare il traffico soltanto con le circonvallazioni; Nel 2001 Norbert Lantschner allora Direttore dell’Ufficio Aria e Rumore della Provincia Autonoma di Bolzano ad un convegno dichiarava che per recuperare una situazione vivibile nel territorio alpino il traffico dovrebbe calare del 90%.
Nel dibattito che riguarda il traffico tra la città di Bolzano –Appiano-Caldaro, è assodata la convinzione che il trasporto pubblico su gomma che condivida la stessa sede con il traffico privato è perdente. Da qui la necessità di studiare la proposta di un mezzo che viaggi su sede propria; ferrovia o tram-bus .
Se ci spostiamo sul fronte trentino, le citazioni fatte a riguardo della provincia di Bolzano calzano a pennello con la nostra situazione ma tra Bolzano e Trento c’è il baratro.
Pensiamo alla valle di Fassa ove ancora è salda la convinzione sui parcheggi di attestamento all’esterno dei paesi; soluzione che fa parte ormai di una vecchia politica dei trasporti e tra l’altro generatrice di traffico.
A chi dice che la ferrovia significherebbe soldi buttati via , ribadisco che semmai i soldi buttati via sono proprio quelli in enormi parcheggi.
La valle e le valli hanno bisogno di servizi di mobilità; per i residenti, famiglie, giovani, famiglie,anziani, coloro che hanno problemi fisici di mobilità, turisti.
Saranno i servizi a garantire la vivibilità sul territorio , la vera libertà di movimento il risparmio di territorio ; si investa in servizi e non in politiche ormai sorpassate.
Ebbene, il convegno del 22 novembre 2012 a Cavalese non solo ha dimostrato la sostenibilità economica di questa ferrovia ma come la mobilità sia la vera politica sociale. Omettere il confronto sulla ferrovia significa omettere di pensare ai problemi reali e quotidiani della gente delle valli.
Oggi la valle di Fassa a ragione chiede delle soluzioni rapide per il problema traffico. Per decine d’anni ha solo continuato a parlarne ed ora in qualche mese vorrebbe avere le soluzioni in mano? Utopie perché i margini di manovra in valle sono molto stretti e sono due; nell’immediato rafforzare il servizio pubblico su gomma in estate e inverno; nel medio periodo non certo soluzioni stravaganti come i veicoli automatizzati o funivie orizzontali ma l’unica soluzione possibile; quella della ferrovia con la realizzazione del suo primo tratto tra Penia e Campitello per poi arrivare a Pozza e successivamente realizzare il collegamento con Cavalese, ed a seguire Lavis e Trento.
Trento è capolinea irrinunciabile per la raggiungibilità delle valli.
Ebbene dinnanzi a questi obiettivi di una semplicità pura, ciò che il Comun General de Fascia o meglio la Commissione Mobilità ha saputo partorire in ben 15 riunioni dedicate alla mobilità è che la valle di Fassa necessita di una mobilità integrata fatta con mezzi innovativi. Questa frase praticamente non significa niente se non la volontà di non far niente. Sì, una cosa è stata fatta; osteggiare in tutti i modi la prima vera e fattibile soluzione di mobilità per il futuro della valle di Fassa .
Ma così facendo essa sino ad oggi si è resa responsabile di avere bloccato anche le giuste ambizioni delle valli di Fiemme e Cembra che sul cammino dello studio della ferrovia hanno dato il loro assenso positivo.
Ma cos’è mobilità integrata; è semplicemente quella data dal primo livello di mobilità che è rappresentata dalla ferrovia che finge da dorsale per le valli dell’Avisio e dal secondo livello che è data dalla mobilità capillare che dovrà essere fatta dal trasporto su gomma all’interno dei centri abitati a tra esse e le frazioni.
Ma siamo al 2013 ed ora il tempo dei giochi a nascondino sono finiti; siamo alla resa dei conti. Cristina Donei, Procuradora del Comun General, Riccardo Franceschetti Presidente della Commissione Mobilità del Comun General de Fascia, e Alfredo Weiss membro della stessa Commissione nonché Presidente di Marcialonga, e Luigi Chiocchetti consigliere ladino in Trento del tutto inesistente nel dibattito legato alla ferrovia si assumano tutte le loro responsabilità perché non esiste la benché minima motivazione e giustificazione a dire no allo studio di prefattibilità per la ferrovia dell’Avisio.
E’ il loro preciso dovere di rappresentanti istituzionali per quanto riguarda il tema della mobilità; sondare a 360 gradi ogni soluzione disponibile. Così facendo essi mancano in maniera clamorosa agli impegni che si sono presi dinnanzi alla comunità di Fassa.
Non dimentico tra l’altro le dichiarazioni dell’Assessore Mauro Gilmozzi che in un’intervista ad un giornale disse che Metroland avrebbe salvato la montagna. Ora che Metroland sembra essere andato in soffitta, la montagna su quale futuro potrà contare?
Non è una scelta o un attacco di parte o personale , ma il preciso dovere di Transdolomites di promuovere o bocciare coloro che a riguardo della mobilità poco o nulla hanno fatto e che invece dovevano fare .Una presa di posizione molto determinata nei riguardi di coloro che rivestono tale incarico e responsabilità.
Nel 2012 sia l’Assessore Alberto Pacher che il Presidente della Giunta Provinciale Lorenzo Dellai sono giunti alla conclusione che si debba puntare sulla ferrovia e che Metroland è una sorta di sogno perché nel concreto si dovrà cercare di ripristinare i vecchi tracciati ferroviari dell’Impero Austroungarico.
Noi è dal 2009 che lo diciamo , ma si è fatto tanto per darci ascolto.
Ma la nostra proposta non si è fermata all’idea del ripristino dei vecchi tracciati, ma a pensare alla riattivazione di ferrovie di montagna moderne dimensionate al servizio che esse dovranno essere chiamate a svolgere.
Qual è allora il messaggio politico che intendo lanciare;
Non è più tollerabile che in questo contesto si prosegua assumendo la debole posizione del sollecitare, consigliare mettendo in evidenza carenze, criticità e fermandosi al “ si dovrebbe fare”.
Di fronte all’inderogabilità di porsi nella condizione di puntare al nel settore dei trasporti l’imperativo è lo schierarsi non con un soggetto politico partitico , ma stando al di sopra delle parti per un obiettivo ed il suo conseguente progetto.
E Transdolomites in questa fase ne ha tutta la titolarità perché sin dall’inizio ha assunto una posizione limpida e cristallina.
E’ questa caratteristica che ha creato un gran fastidio, perché da decenni in tema di mobilità la politica ha sbandierato le ferrovie di montagna utilizzandola come specchietto per le allodole ma in sostanza ha rinunciato a governare il problema confinandosi in proclami di solo stampo elettorale. Con la sua posizione Transdolomites ha obbligato la politica a trovarsi nella condizione di operare delle scelte.
Ed è questa nuova strategia che ha creato un fastidio enorme; meno decidi i meno problemi ti crei. E chi non avrà il coraggio di scegliere questa volta dovrà essere messo nelle condizioni di uscire dal gioco.
Dunque nessun timore e nessuna paura nel giocarsi questa partita perché è qui che si gioca il futuro delle valli e la vera partita si gioca proprio nelle valli e nella città di Trento.
E ciò potrà avvenire attraverso la nascita di nuovi movimenti politici che senza mezze parole facciano propria la ferrovia delle valli dell’Avisio come punto fondante del loro programma politico. Ferrovia perché essa rappresenta la risposta alle necessità di mobilità di residenti e turisti, riqualificazione e nuove opportunità per il settore del turismo, agricoltura, artigianato, cultura, energia,ambiente. Perché mobilità è la parola del futuro.
La ferrovia sia il tema che dovrà annullare i compromessi, creare una netta frattura tra coloro che la sosterranno e coloro che non la vorranno.
Servono nuovi movimenti politici che sappiano trascinare le popolazioni in questo cammino che finalmente diano ai cittadini la possibilità di essere attori attivi in questo cammino. Non solo elettori, ma veri protagonisti della storia.
Serve comunque anche all’interno dei partiti tradizionali , per capirci le nuove leve, la ferrea volontà di partecipare a questo storico cambiamento nel modo di fare politica. Serve la loro voglia di appoggiarci perché noi non possiamo e non vogliamo escludere nessuno.
L’associazione non appoggia nessun partito in quanto apartitica ma invita i partiti a fare propria la sfida per la ferrovia delle valli dell’Avisio.
Quello che allora auspico è che in queste valli si levi un vento impetuoso che sappia portare a compimento questa rivoluzione nel metodo di fare politica e che tale vento abbia la determinazione e la forza di sradicare il vecchio e che con forza non solo travolga la politica lontana dai bisogni della gente ,ma che faccia tremare anche quei Dirigenti provinciali che hanno varcato il limite dei loro incarichi comportandosi da politici anziché da tecnici ostacolando il doveroso confronto in questi territori.
E non escludo da questa tormenta le rappresentanze delle Associazioni di categoria provinciali, faccio un es. Associazione Industriali, Albergatori, Camera di Commercio, Cooperazione che ben si sono guardate da prendere posizione sulla questione. Eppure il tema del futuro del turismo, dell’energia, dell’economia, dei trasporti, dell’ambiente sono ben evidenti nell’idea progettuale per la ferrovia dell’Avisio.
La mia attenzione si rivolge anche alle associazioni di categoria locali come ad es. impiantisti ed albergatori. A riguardo di quest’ultimi la soluzione di problemi non è quella di continuare a piangersi addosso per il fatto di essere sempre ai margini della scena politica; ai loro Presidenti mando a dire che dai problemi che assillano il turismo si esce solo se al turismo si offre nuovamente qualità e la formula vincente per poter invertire questa rotta e allungare le stagioni di attività l’unica strada percorribile è quella di investire con molta determinazione sulla politica della mobilità.
Lancio anche un messaggio a tutte le associazioni culturali, ambientaliste, di categoria ed a ogni valligiano a fare squadra per i territori, di fare squadra con Transdolomites.
Metroland pare essere finito in un cassetto e per esso calza a pennello la massima di Pound “ Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui” A lottare ora resta il treno dell’Avisio. E per la ferrovia dell’Avisio vale ora il pensiero di Marcel Proust “ Se a sognare è un po’ pericoloso, la cura non è sognare meno,ma sognare di più”
Ed allora come disse Paul Valery, “ Il modo migliore per realizzare un sogno è quello di svegliarsi”.
Svegliatevi valli dell’Avisio, Svegliati città di Trento perché è anche la soluzione per il tuo futuro.
PROGRAMMA ATTIVITA’ 2013
Per prima cosa voglio ricordare che sulla home page del sito internet di Transdolomites è stata attivato un link per le donazioni a favore dell’associazione.
Il Tema portante del 2013 sarà ovviamente la ferrovia delle valli dell’Avisio come già anticipato.
Nei programmi figurano;
- la costituzione della Fondazione per lo studio e la promozione del treno delle valli dell’Avisio.
- il convegno dedicato alla presentazione di alcuni progetti europei legati al settore della mobilità,
- un evento dedicato ai giovani laureandi delle valli dell’Avisio che della ferrovia dell’Avisio hanno fatto il tema della loro laurea,
- il carsharing
- gli eventi dedicati all’agricoltura di montagna,
- la biodiversità con annessa la proposta di progetto sull’entomologia,
- le calamità naturali in ambito alpino
- le visite di studio sulle ferrovie della Val Venosta e Retica in programma il 18 e 19 maggio che questa volta avranno un programma dedicato ai giovani,
- la visita alla ferrovia Brescia-Edolo e la tramvia Bergamo Albino che rappresentano altri esempi di successo di ferrovie recuperate al servizio pubblico, visita che verrà promossa sempre nel mese di maggio
- il notevole impegno per le manifestazioni legate al ricordo dei 50 anni di dismissione della ferrovia Ora-Predazzo.
- Gli eventi dedicati alla mobilità dolce nelle valli
Massimo Girardi
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