Alcolismo! Lettera aperta degli insegnanti all’Amministrazione Comunale di Predazzo

Da il 12 novembre 2014
alcooperiamo 2014 fiemme predazzo 7

Alla cortese attenzione del
Sindaco di Predazzo dott.ssa Maria Bosin
Assessore alla cultura Lucio Dellasega
Assessore alle politiche giovanili dott. Giovanni Maffei
e p.c.
ai membri del Consiglio Comunale di Predazzo
alla Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Predazzo, Tesero, Panchià e Ziano
alla prof.ssa Cristina Giacomelli responsabile del progetto ALCOOPERIAMO e peer leader di Alcooperiamo
al dott. Lorenzo Biasiori dirigente dell’Istituto “Rosa Bianca”
al dott. Claudio Zorzi coordinatore del servizio di alcologia di Fiemme e Fassa Distretto Est
al dott. Matteo Tramontina responsabile dei Progetti salute di Fiemme e Fassa Distretto Est
al dott.Arrigo Andrenacci direttore del Distretto Est
dr. Giovanni Menegoni Direttore Unità Operativa Cure Primarie Distretto
alla sign. ra Nicoletta Delpero presidente dell’Associazione dei Club Alcologici Territoriali di Fiemme
alla sign.ra Donatella Vanzetta collaboratrice dei Progetti salute di Fiemme e Fassa Distretto Est
al sig. Alessandro Arici animatore ed attore
a PredazzoBlog.it
e ai giornali locali.

All’inizio di ogni anno scolastico, noi insegnanti decidiamo quali siano i progetti educativi da proporre ai nostri alunni ed alle loro famiglie. Nell’ambito dei progetti di educazione alla salute, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria da anni, quasi continuativamente, abbiamo aderito al progetto “ALCOOPERIAMO” posto in essere dai ragazzi delle scuole superiori dell’Istituto “Rosa Bianca” di Cavalese e Predazzo in  collaborazione con il servizio di Alcologia.

Il progetto si è sempre rivelato interessante nella forma e nella sostanza ed ha sempre coinvolto anche i genitori dei nostri alunni.
Quest’anno, però, abbiamo scelto di non parteciparvi.
Ci siamo chiesti: a che scopo dovremmo attivare sia risorse della scuola che risorse esterne per mettere in piedi un progetto rivolto a ragazzi che vivono in un paese ed in una valle che incentivano l’uso di alcol?
Lo spirito che muove un’iniziativa come l’Oktoberfest, è puramente imprenditoriale, capiamo bene!

Ma la domanda che ci sorge immediata è: come si può fare imprenditoria, marketing o semplicemente rilancio del turismo, sponsorizzando lo “sballo” e allo stesso tempo educare a comportamenti responsabili?
La politica strabica o, peggio ancora, schizofrenica nelle proposte ha effetti veramente dissennati e pericolosi. Nel ruolo di insegnanti, genitori, educatori attenti ai cambiamenti dei costumi della società, osserviamo spesso come i giovani, pensino unicamente a divertirsi oltrepassando i limiti. Per questo motivo il corpo insegnante, in modo compatto, e coerentemente con i propri scopi educativi, elogia non queste feste, che sono diseducative e non saranno mai in grado di rispettare e far rispettare la normativa vigente in materia di somministrazione di bevande alcoliche, ma iniziative come “Alcooperiamo” che promuove la possibilità/capacità di divertirsi anche senza consumare sostanze ed “I luoghi della sobrietà” che promuovono la lucidità di mente e di cuore come modi di essere creativi ed anche, se vogliamo, produttivi.

È indubbio che qualunque evento si organizzi sia occasione di socializzazione, e allora perché non chiamarla “Festa d’autunno” o “Festa tirolese”, o comunque in un qualunque altro modo che non richiami immediatamente alla mente la più famosa festa, famigerata quasi esclusivamente per grandi bevute in compagnia? Meglio sarebbe avere la lungimiranza ed il coraggio di trasformare la OktoberFest in Festa
d’Autunno e renderla occasione di socializzazione senza utilizzare la birra/alcol come collante.

Il problema del messaggio rispetto all’alcol è serio. Basta semplicemente dare un’occhiata alle statistiche ISTAT per capire quanto l’alcol sia pericoloso. Nello studio 2013 si analizza, fra le altre cose, il bere per provocare l’ubriacatura. Il binge drinking è l’assunzione di 5 o più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve. A voler perdere il controllo sono soprattutto i giovani e giovanissimi: ragazzini e ragazzine. Si abbassa sempre più l’età dei consumatori di alcol (dalla birra, al vino, ai superalcolici). Per 100 persone di 11 anni di età e oltre, in Italia, la percentuale dei bevitori da sballo è a quota 6,3%. In provincia di Trento si arriva al 12%, mentre Bolzano ci stacca e si porta addirittura a quota 17,8. Secondo l’ISTAT il Trentino, quindi, è secondo solo all’Alto Adige. Non è in questo che si dovrebbe primeggiare!

Noi insegnanti ci sentiamo francamente come dei Don Chisciotte contro i mulini a vento.

È pura illusione pensare che con i nostri progetti educativi si riesca a forgiare dei cittadini responsabili tali da non cadere mai in nessuna tentazione pericolosa per la salute. In grado di attuare scelte responsabili e sane lo potranno diventare con maggior difficoltà o solo dolorosamente dopo essere incorsi nelle piccole o grandi conseguenze negative legate al consumo di sostanze.
Siamo consapevoli di ciò che l’amministrazione comunale ha fatto per garantire la legalità nella somministrazione delle bevande alcooliche. Ma i controlli anche attenti all’esterno del tendone, sono stati inefficaci all’interno.

Quello che ci preme sottolineare è la coerenza che le istituzioni, tutte quante, devono assumere agli occhi dei giovani presentandosi come modelli.

A nostro avviso è sbagliato abbassare la guardia e cedere alla lusinga di sponsorizzare o organizzare un’iniziativa che fa folclore, evento, occasione e richiamo per il turismo trascurando il messaggio che viene lanciato ai nostri giovani. Noi adulti (genitori, insegnanti e anche
amministratori), dobbiamo proporre modelli positivi e consigliare ai nostri figli cosa sia bene o male per poterli indirizzare a scelte consapevoli. Associare il divertimento a una bevuta smodata in compagnia non è sano ed in più apre le porte ad una idea sempre più diffusa tra i giovani che per divertirsi sia necessario comportarsi così.
Noi crediamo nel nostro lavoro e teniamo ai nostri alunni, perciò non desisteremo dal promuovere unitamente all’Azienda Sanitaria sani stili di vita e di relazione possibilmente non mediati dalle sostanze.
Richiediamo coerenza all’amministrazione di Predazzo che vorremmo palesemente schierata con noi senza incertezze.

Predazzo, 11 novembre 2014

Alcuni insegnanti e personale non docente dell’Istituto Comprensivo di Predazzo, Tesero, Panchià e Ziano
Marilena Agrusti, Anna Vida, Mariangela Losciale, Alessandro D’Incal, Cristina Scagliotti, Francesca Carloni, Giuliano Zorzi, Marianna Tammone, Antonio Carbonara, Fiorella Cenati, Lucia Roberto, Cesare Rizzoli, Flavio Matordes, Barbara Seber, Laura D’Amico, Marianna Patricola, Katia Furlan, Rosaria Monaco, Serena Baldini, Giampiero Sigone, Adeliana Magazzeni, Mauro Piazzi, Francesca Guadagnini,
Annalisa Zorzi, Luigi Tuffanelli, Emilia Kurlowicz, Danila Ganz, Luisa Morandini.

Nota: in data 4 novembre, alcuni insegnanti sono stati ricevuti dal Sindaco di Predazzo, il quale nel corso di un lungo colloquio sulla problematica alcool e giovani si è dimostrato molto disponibile a collaborare coinvolgendo oltre noi, i ragazzi che organizzano l’Oktoberfest e i peer leader di Alcooperiamo.
Se a maggio 2015 la dott.ssa Bosin verrà confermata nella carica di Sindaco abbiamo stabilito con Lei quanto segue:
1  A breve gli insegnanti delle scuole medie esporranno il problema alcool e giovani, legato all’Oktorerfest di Predazzo, nelle assemblee dei genitori e raccoglieranno perplessità e o proposte che potranno emergere in tale sede.
2  Per il prossimo anno si cercherà di collaborare per organizzare all’interno della festa della vigilia della “Desmontegada” una festa senza alcool.
3  Si è valutata la possibilità di un’eventuale collaborazione con chi è coinvolto nel progetto Alcooperiamo anche per il prossimo anno per l’Oktoberfest e si chiederà una maggior e/o diversa collaborazione da parte delle forze dell’ordine.

alcooperiamo 2014 fiemme predazzo 2 Alcolismo! Lettera aperta degli insegnanti allAmministrazione Comunale di Predazzo

Alcooperiamo 2014 serata a Predazzo11 Alcolismo! Lettera aperta degli insegnanti allAmministrazione Comunale di Predazzo

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12 Commenti

  1. Stefania

    12 novembre 2014 at 10:16

    A me onestamente sembra più un attacco nei confronti dell’oktoberfest rispetto a una critica verso un paese e una valle interi. Mi pare di leggere che si punta il dito su un gruppo di persone che per mesi si fa non in 4, ma in 16 per riuscire ad organizzare una festa che in pochissimi anni è riuscita a richiamare l’attenzione di migliaia di persone da tutta Italia, dando vita al paese anche in autunno. Chi sostiene che lo spirito dell’oktoberfest sia puramente inprenditoriale, comunque, non ha ben chiara la mentalità dei predazzani.
    Durante questa festa sono previsti controlli per i minorenni, che non possono assumere alcolici. Poi è logico che se l’amico diciottenne ordina per tutta la tavolata, il principio viene meno. Da parte dell’organizzazione e dell’amministrazione comunale ci sono comunque tutte le intenzioni di far rispettare questa regola, offrendo anche la possibilità di bere bibite analcoliche e addirittura birra zero alcool. Ma cosa succede durante tutti gli altri fine settimana dell’anno? questi ragazzini non vanno forse in giro per locali? Non sono forse a contatto con boccali colmi di birra e altre bevande alcooliche? Bisognerebbe quindi chiedere a questi bar di versare il vino, o un martini, nei bicchieri del succo di frutta? Il contatto con l’alcool c’e, da sempre, in ogni tipo di locale e ad ogni tipo di festa. La cosa da fare non è cambiare il nome agli eventi, e nemmeno cercare di fermarli. Bisogna attivare comportamenti sani sia a casa che a scuola, poi sta tutto nell’intelligenza di ogni singolo ragazzo. Non facciamoli vivere sotto una campana di vetro!

  2. Luca

    12 novembre 2014 at 13:32

    Condivido quanto ha riportato Stefania, negli altri giorni dell’anno che succede? Cosa avvinene nelle baite, nei rifugi? Ora puntimo il dito sull’Oktoberfet?!? Eh no! Troppo facile, troppo semplice…io non ci sto!

    Ritengo che ogni forma di “censura” sia sbagliata, salvaguardare il diritto di qualcuno per toglierlo a qualcun’altro mi sembra l’insegnamento più scorretto che i ragazzi possono apprendere. Invece ritengo che debbano essere formati ed informati su tutto ciò che li circonda, saranno loro poi a decidere come comportarsi.

  3. Erica

    12 novembre 2014 at 14:16

    Non bisogna tenere i ragazzi sotto una campana di vetro è vero. Ma bisognerebbe che ci sia un po di buon senso anche da parte di chi vende birra e alcoolici. Io sono a conoscenza di locali che fanno lotterie con tre premi da far “gola” ai ragazzi/e i biglietti sono gli scontrini e più ne hai e più hai possibilità, ma devono essere emessi per minimo birra, la coca-cola non vale! Questo caso mi fa pensare che chi vive sulla gestione di un locale se ne frega altamente dei nostri giovani.

  4. Cris

    12 novembre 2014 at 16:41

    Incentivare l’uso dell’alcool è da criminali.
    L’oktoberfest invece è un’occasione per incontrarsi, trovarsi e ritrovarsi, scherzare, ridere, lavorare, vestirsi in modo che mai in altre occasioni, ballare, fotografarsi e postarsi su facebook, mangiare e BERE perchè una birra è semplicemente buona.
    Credo che un insegnante, a maggior ragione nell’ambito di un progetto come ALCOOPERIAMO, possa cogliere l’occasione per spiegare la differenza tra bere e ubriacarsi, evitando di demonizzare l’alcool ad ogni costo.
    I nostri ragazzi sono giovani e inesperti. Ma NON SCEMI. E insegnarglielo è il nostro dovere!

  5. Carlo

    12 novembre 2014 at 19:20

    Concordo con Luca e Stefania , bisognerebbe chiudere tutti i bar i rifugi sulle piste e le baite private dove decine e decine di ragazzi festeggiano tutti i fine settimana , io so che ogni minorenne entrato all’oktoberfest (mio figlio in primis) era autorizzato da un genitore ,che ne era responsabile al 100% per cui secondo il mio punto di vista sia l’amministrazione comunale che l’organizzazione dell’evento non sono responsabili se qualche ragazzo si è ubriacato , dov’erano i genitori ?
    comunque sempre avanti Taverna Aragosta !!!!

  6. Debora

    12 novembre 2014 at 19:33

    Sottoscrivo il commento di Stefania. Questa lettera a me sembra più un attacco all’Oktoberfest che altro. E poi mi domando: perché smettere di aderire ad “Alcooperiamo”? Mi sembra il modo peggiore per continuare a portare avanti il messaggio che sta tanto a cuore a tutti questi insegnanti. Dovrebbero invece intensificare le attivitá dell’iniziativa per combattere con più forza l’abuso di alcool invece che mollare tutto e pestare i piedi perché “l’amministrazione comunale supporta una festa dei bagordi come l’Oktoberfest”.

  7. Maria

    12 novembre 2014 at 20:03

    L’Oktoberfest è l’unica festa nella quale più generazioni si divertono insieme (cosa al giorno d’oggi molto rara), ballando, mangiando e perchè no bevendo una buona birra o altro non obbligatoriamente alcoolico senza sentirsi fuori luogo.
    E vi ricordo che come dice una nota canzone “a Pardac le semper festa”
    evviva l’ OKTOBERFEST!!!

  8. Alessandro Sbarbada

    13 novembre 2014 at 06:37

    bella lettera, bravi, finalmente educatori che vogliono fare gli educatori. Oktoberfest sigifica festa della birra: se trasmetto il messaggio, la cultura, che associano alcol a divertimento, non mi posso poi lamentare se i giovani la ripropongono e loro volta quando organizzano il loro divertimento, i loro momenti conviviali.

  9. Mauro Morandini

    13 novembre 2014 at 09:38

    Come di consueto, riportiamo alcuni commenti all’articolo dai social network:

    Jenny Piazzi – Credo che la scelta dell’ organizzazione ricadrà sull’ esclusione dei minorenni alla festa se non addirittura alla cancellazione della stessa. La domanda mi sorge spontanea: Si danno colpe agli altri perché è loro la colpa o semplicemente perché nn ci sono più i genitori di una volta che riuscivano a tirare su i figli con una buona educazione?! Bisogna scegliere la via del chiudere tutti i posti che incitano all alcool o dobbiamo insegnare ai nostro figli a non esagerare mai?! Dobbiamo blindare un paese all abbandono o incentivare le attività commerciali? Fattibile il fatto di escludere i minorenni alla festa ma poi pensate che non se ne vadano da un’altra parte a bere? Il problema è il nome che si dà alle feste o il fatto che i genitori lasciano andare i propri figli allo sbaraglio? Se mia mamma non voleva andassi ad una festa non mi faceva uscire, non mi diceva si puoi riuscire ma non bere. Forse è un problema di fondo dell’ educazione non del mondo attorno. Possiamo incolpare il barbone che era lì su una panchina che ha istigato o i ragazzini annoiati Che gli hanno dato fuoco? Provate a generalizzare e credo che il problema si risolva da sé.

    Alessio Marzioni Ah scusate … Sulla stessa ratio vietano pure san martino?

    Poi….i minorenni entravano autorizzati dai genitori…. Non tutti vanno per ubriacarsi.. Ho visto poi parecchi di questi prof giù…. Strana la vita…… Poi fanno i bigotti…

    Mi sembra una cavolata!

    Claudia Zamana Daniele Tragni bravi professori

    Alfonso Masciocchi – mi sembra sensato

    Patrizia Caviola – sono stra d’accordo con questi insegnanti…. A CHE SERVE?????? e questo lo grido a tutti quelli che non han fatto altro che condannare le piccole azioni intraprese a favore di un grandissimo problema che colpisce sempre più i nostri figli…… questi grandi menti sono la mia generazione padri e madri… bene io dico VERGOGNA

    Fabrizio Zanon …Quest’anno, però, abbiamo scelto di non parteciparvi.
    Ci siamo chiesti: a che scopo dovremmo attivare sia risorse della scuola che risorse esterne per mettere in piedi un progetto rivolto a ragazzi che vivono in un paese ed in una valle che incentivano l’uso di alcol?… RIFLETTERE…

    Cristina Bonelli – Grandi insegnanti…. verissimo…

  10. Stefania

    14 novembre 2014 at 08:35

    Oltre al fatto che a me par di capire che alcuni insegnanti lavorano tutti i giorni con gli adolescenti e non ne conoscono la natura: se una cosa è proibita è ovvio che vogliono provarla. Siamo stati tutti adolescenti, non facciamo finta di nulla!
    Come ho detto sopra, il comportamento positivo nasce a casa e si sviluppa a scuola, la società deve dare gli strumenti per ATTIVARE questi comportamenti.. Il ragazzo deve essere quindi libero di capire come comportarsi, sotto la guida (relativamente distaccata) di scuola e famiglia. È questo che intendevo quando parlavo di non mettere i ragazzi sotto una campana di vetro.
    Come scrivono sopra, gli insegnanti dovrebbero cogliere l’occasione per spiegare la differenza tra bere un bicchiere di birra e ubriacarsi.. Perché c’è.. E la sanno anche loro..
    Che tristezza.

  11. massimo

    15 novembre 2014 at 15:51

    Cari insegnati, la vostra lettera più che una proposta educativa ha tutta l’aria di un annuncio stile “sciopero bianco” con cenni non troppo velati del tipo ricattatorio.
    E’ ovvio che la Vostra collaborazione ai progetti di ALCOOPERIAMO non rientra nei Vostri obblighi contrattuali ma sicuramente è ciò che ci si aspetta dal sistema educativo nel nostro contesto valligiano.
    Entrando poi nel dettaglio dei punti proposti, limitandosi anche solo al punto 1., è sinceramente preoccupante da genitore, se la Vostra capacità di analisi di un fenomeno cosi complesso come quello dell’ alcolismo giovanile si ferma all’associazione: problema alcool e Oktoberfest Predazzo.
    Spero e credo possiate fare di meglio !
    Lunga vita all’Oktoberfest Predazzo una delle, se non la più bella festa spontanea del trentino.

  12. anna

    9 marzo 2017 at 15:12

    Piena solidarietà agli insegnanti, naturalmente chi non vuol capire non capisce..

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