GUERRA, FAME, DESOLAZIONE NEL NORD KIVU Un appello alla coscienza internazionale (Inviato da suor Delia…
Appello per il Congo
Mentre autorità politiche e mass media sembrano dimenticare la drammatica situazione nel paese africano, su Vita.it continuano ad arrivare adesioni all’appello lanciato. Aderisci anche tu. Questo il testo integrale dell’appello con le prime adesioni:
All’attenzione di
José Manuel Barroso Président de la Commission européenne
1049 Bruxelles, Belgique
Silvio Berlusconi
Presidente del Consiglio
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 Roma – Italy
Mario Mauro
Vicepresidente Parlamento Europeo
Via Traù, 2
20159 Milano
Lamberto Dini
Presidente
Commissione Affari esteri del Senato
Pza Madama, 2
00186 Roma
Stefano Stefani
Presidente
Commissione Affari Esteri della Camera
Pza Montecitorio
00186 Roma
La situazione sta drammaticamente precipitando nella Repubblica Democratica del Congo e la comunità internazionale sembra essere una volta di più impotente di fronte alle devastazioni perpetrate dagli opposti schieramenti. Testimonianze concordi raccolte sul campo segnalano la presenza di soldati regolari dell’Angola e dello Zimbabwe al fianco delle truppe governative nella regione orientale del Nord Kivu. Analoghe informazioni, provenienti dalla società civile, indicano la presenza di soldati ruandesi al fianco dei ribelli, che continuano inesorabilmente ad avanzare. Dunque non si tratta più di una “guerra civile” avendo ormai la crisi armata acquisito una dimensione panafricana; uno scenario che fa sembrare possibile una riedizione della seconda guerra congolese esplosa, dieci anni fa, il 2 agosto del 1998. Come hanno detto i vescovi cattolici congolesi è in atto un genocidio silenzioso, messo in atto con crudeltà inaudita. Secondo i presuli, la violenza fa parte di un piano di spartizione del Paese e delle sue straordinarie risorse minerarie.
Davanti a questa nuova guerra devastante non si può restare con le mani in mano, pensando che non ci riguardi.
Questa guerra ci riguarda, e ci riguarda molto da vicino, per tre buoni motivi.
1.In Congo ci sono decine di cooperatori, missionari e volontari italiani. Persone che hanno scelto un difficile e coraggioso percorso personale, nel segno della civiltà (cioè di quella civiltà di cui il mondo ricco spesso si fa vanto ma che così raramente mette in opera). Ci fossero delle forze armate di “pace”, ci sarebbe un’altra attenzione e ben altra “preoccupazione politica”. I cooperanti vanno ascoltati, aiutati nel loro lavoro, difesi e sostenuti perché sostenendo loro si sostengono prospettive di sviluppo equo per le popolazioni.
2.Da situazioni come quelle che sta vivendo il Congo si generano quei flussi migratori della disperazione che tanto vengono guardati con timore qui da noi. Non c’è bisogno di paternalismo ma semplicemente di un’intelligenza capace di guardare la realtà, per capire che nessuna frontiera può reggere l’urto di una disperazione senza soluzioni. Proprio quella che un intero popolo, quello del nord Kivu sta sperimentando in queste settimane.
3.Non possiamo negare che l’Africa sia quello che è stato il Medioriente nel secolo scorso. E’ il continente che custodisce enormi riserve di materie prime di cui il mondo ricco ha sempre più bisogno. Certamente, alla radice di questa guerra c’è proprio la questione del controllo di questo tesoro e le varie parti in gioco sembrano agire come longa manu di interessi lontani. Occidentali e orientali.
Per questo pensiamo sia scandaloso e inaccettabile restare in silenzio. Il disastro umanitario che si sta consumando in Congo ci riguarda. Il diritto ad esistere di quel popolo è una cosa che dipende anche dalla capacità di iniziativa politica e morale del nostro paese, della società civile e di chi sta al governo in Italia e in Europa. L’indifferenza non è ammessa. Perché è collusione.
PRIMI FIRMATARI
La società civile
Paolo Pobbiati – Presidente Amnesty International
Sergio Marelli – Presidente Associazione Ong Italiane
Riccardo Moro – Direttore Fondazione Giustizia E Solidarietà
Chiara Castellani – Volontaria A Kimbau (R.D.Congo)
Renato Kizito Sesana – Missionario Comboniano
Giulio Albanese – Missionario Comboniano Editorialista
Franco Moretti – Direttore Nigrizia
Arturo Alberti – Presidente Avsi
Enzo Venini – Presidente Wwf Italia
Valerio Neri – Direttore Generale Save The Children Italia
Fabio Pipinato – Direttore Unimondo
Franco Colizzi – Presidente Aifo
Massimo Zortea Presidente Vis
Flavio Lotti – Presidente Tavola Della Pace
Goffredo Modena – Fondazione Aiutare I Bambini
Nicoletta Dentico – Mani Tese
Paolo Branca – Università Cattolica Milano
Gerolamo Fazzini – Direttore Editoriale Mondo E Missione – Pime
Marian Ismail – Associazione Donne In Rete Per Lo Sviluppo E La Pace
Mariateresa Ratti – Centro Comunicazione combonifem Verona
Silvia Pochettino – Direttrice Volontari Per Lo Sviluppo
Claudio Maggioni – Presidente Cuore Fratello
Francesco Cavalli – Associazione Ilaria Alpi E Come Coordinamento Enti Locali Per La Pace E I Diritti Umani
Angelo Locatelli – Presidente Acra
Nino Sergi – Segretario Generale Intersos
Don Matteo Zuppi – assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio
Aderisci anche tu.
http://beta.vita.it/news/view/89675
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Durante la drammatica crisi del Congo con migliaia di morti e centinaia di migliaia di persone in fuga, suor Delia Guadagnini ripartiva da Predazzo per fare rientro nella sua missione nel nord Kivu in Congo.
Dedico a lei e a tutti i missionari di Predazzo questo piccolo video ringraziandoli della loro testimonianza nel donare la vita.
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