Predazzo è la casa dei trampolini di salto con gli sci più famosi d’Italia, è…
Due avvistamenti del lupo a poche ore di distanza e in due zone ben distinte nel territorio comunale di Predazzo.
Il primo avvistamento è di martedì mattina verso le 11.00 nella zona sopra Bellamonte in località Larcionè – Degoia verso il Passo Lusia.
Un ragazzo di Predazzo stava compiendo un’escursione a piedi risalendo la strada che da Bellamonte conduce al Passo Lusia in compagnia del suo cane legato al guinzaglio.
Gianni, come ti sei accorto della presenza del lupo
Ad un tratto ha notato che il cane assumeva un atteggiamento di allerta e di eccessivo nervosismo. Poco distante ho notato delle tracce di sangue sulla neve e non ci è voluto molto per realizzare che si trattava di una predazione.
Il capriolo morto infatti giaceva ancora caldo sulla neve ed il lupo era ancora presente sulla scena a poca distanza.
Hai avuto paura?
Sul momento non ho avuto paura anche perchè ero a 80/100 metri dal lupo e quindi mi sentivo in sicurezza. Ho comunque provato una grande pena per questo capriolo, e nonostante sia consapevole che si tratta di leggi di natura mi è dispiaciuto davvero molto vedere queste scene di sangue.
Era un lupo solitario?
Si io ne ho notato uno solo anche se poi mi hanno detto che in quella zona c’è una coppia. Ho trovato a poca distanza le resta di altri due caprioli e una cerva, morti per predazione.
Hai proseguito la tua escursione in montagna?
A dire il vero ho visto poco sotto una ragazza che risaliva la strada in compagnia del suo cane non legato al guinzaglio, quindi mi sono precipitato da lei per dirle di legarlo subito perchè appena sopra c’era il lupo e poteva essere oggetto di attacco. La ragazza si è molto spaventata e una volta legato il cane si è subito girata e mi sono offerto di accompagnarla a valle per darle sicurezza.
Il giovane Marco mentre si apprestava ad iniziare la lunga giornata del contadino, verso le 6.30 del mattino si trovava nei pressi del Rio delle Pozze in aperta campagna quando nel buio ha sentito un verso strano.
Marco, hai pensato subito al lupo?
No assolutamente, pensavo ad un cane lasciato libero. Ho sentito un verso tipo un ringhio e ho girato la torcia elettrica per vedere cos’era. A quel punto ho capito che non era proprio un cane ma vista la lunghezza delle zampe ed il pelo ho realizzato che poteva essere il lupo.
Hai avuto paura?
Si quando l’ho visto e capito cos’era mi sono subito precipitato in macchina che per fortuna avevo poco lontano. A questo punto mi sentivo in sicurezza ed ho iniziato a seguirlo riuscendo anche a filmarlo per qualche decina di metri, poi si è dileguato nel buio verso la zona dei Bersagli.
E’ il primo avvistamento nella piana di Predazzo?
Si da quanto mi hanno detto gli esperti che hanno visto il mio video si tratta di un esemplare solitario cosiddetto in dispersione e dovrebbe restare nel fondovalle spostandosi in tutta la Valle di Fiemme. Sarà monitorato per capire se rimane o se è solo di passaggio.
Sono state segnalate delle predazioni di caprioli in località Malgola verso Valmaggiore
La popolazione del lupo in Italia si aggira tra i 1500/2000 esemplari e in Trentino stiamo assistendo alla congiunzione tra il Lupo Italico che ha una taglia media di 35 kg con il Lupo Sloveno che è più grande e pesa sui 50 kg.
In Trentino sono presenti 4 branchi, di cui uno composto da 6 esemplari in alta Valle di Fassa e uno composto da una coppia maschio femmina che si aggirano nella zona della bassa Valle di Fassa – Lusia – Passo Rolle.
Inutile dire che in pochi anni i branchi sono destinati a crescere e occupare tutta la zona del Trentino, anche il Lagorai sarà presto colonizzato dai lupi.
La diffusione dei lupi è un fatto che avviene in tutta Europa ed è favorita principalmente da due motivi, l’abbandono dei territori di montagna e collina da parte dell’uomo e la protezione pressochè totale della specie.
Il comportamento umano ne dovrà tenere conto fin da ora in particolare tenendo i cani sempre al guinzaglio.
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Alessandra Cesari
1 aprile 2018 at 00:47
Non sono d’accordo. Il lupo è una minaccia per i pastori, gli allevatori e per l’escursionista stesso. I cani ed i recinti elettrici non bastano, è dimostrato dalle numerose predazioni già compiute. In tutta Italia,basta girare un po’ sul web, la gente é esasperata.