Cavalese, convegno sulle radici dell’autonomia della Valle di Fiemme

Da il 18 novembre 2008

stemmacomunita.thumbnail Cavalese, convegno sulle radici dell’autonomia della Valle di FiemmeLa particolare storia della Val di Fiemme è la storia di un’autonomia nell’autonomia. La Magnifica Comunità di Fiemme era sovrana rispetto al Principato Vescovile di Trento, così come il Principato Vescovile, a sua volta, era sovrano rispetto al Sacro Romano Impero.
 

 “Significato di Infeudazione e Sovranità del Sacro Romano Impero secondo il diritto sassone”

SABATO 22 NOVEMBRE 2008

organizzato dalla Magnifica Comunità di Fiemme
presso la Biblioteca di via Marconi a Cavalese

La Magnifica Comunità di Fiemme propone un’interessante ricerca sulle radici dell’autonomia della Val di Fiemme, organizzando il convegno “Significato di Infeudazione e Sovranità del Sacro Romano Impero secondo il diritto sassone” che si terrà nella Sala della Biblioteca dell’Università della Terza Età in via Marconi, a Cavalese, sabato 22 novembre 2008.
Sarà anche l’occasione per capire le origini del carattere orgoglioso e indipendente della gente di Fiemme.
La popolazione è invitata a partecipare. Il convegno si svolge in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, le Casse Rurali di Fiemme e Fassa, l’ApT della Val di Fiemme, il Consorzio dei Comuni Bim Adige Trento.

PROGRAMMA
Ore 10: Apertura dei lavori con saluto del Presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai
Ore 10.20: Saluto dello Scario della Magnifica Comunità di Fiemme, Raffaele Zancanella, breve relazione storica e presentazione dei relatori.
Ore 10.40:  dottor Christian Zendri, “Infeudazione e perdita del feudo nella dottrina giuridica fra i secoli 12° e 13°”.
Ore 11.20: prof. Hans Georg Hermann, “Il diritto feudale nel Principato Vescovile di Trento e il suo significato per la Magnifica Comunità di Fiemme”.
Ore 15.00: dott.ssa Silke contessa De La Rosée, “La situazione medioevale della Comunità degli homines vallis Flemarum nel sistema di fenomeni di autonomia non cittadina nell’area centrale delle Alpi”.
Ore 15.40: prof. Italo Giordani, “L’antichità della Comunità di Fiemme suggerita da alcuni archivisti”.
Ore 16.20: conclusioni e saluti.
(Traduzione simultanea in italiano e in tedesco).

INFO: Magnifica Comunità di Fiemme, tel. 0462 340365

ALCUNI CENNI STORICI

La Storia della Magnifica Comunità di Fiemme si intreccia indissolubilmente con quella del Sacro Romano Impero, quella dei Principati Vescovili di Trento e Bressanone e della Contea di Tirolo. Non si può capire la storia della Magnifica senza capire quali erano i rapporti giuridici esistenti fra queste istituzioni.
All’epoca del Sacro Romano Impero il concetto attuale di sovranità statale non esisteva ed era inconcepibile un assolutismo più o meno dispotico e centralista. La sovranità, cioè la possibilità di avere potere decisionale per la gestione del proprio territorio, apparteneva agli Stati. Quando oggi parliamo di Stato intendiamo un insieme di territorio e popolazione la cui gestione appartiene di diritto ai rappresentanti eletti che fanno più o meno quello che vogliono e, poiché non possono gestire l’insieme totale di territorio e popolazione, delegano un po’ di potere ad altri. Questi altri, che ricevono la delega a gestire una fetta di potere a livello locale, lo fanno in nome e per conto del potere centrale da cui provengono emanate le norme a cui  debbono attenersi.
Quindi, esistono poteri delegati a livello locale, ma in nome e per conto “del principe” che ha potere assoluto su di essi.
Al tempo del feudalesimo non era così in quanto l’infeudato non esercitava il potere che gli era stato dato dall’Imperatore con l’infeudazione, in nome e per conto dello stesso, ma  lo esercitava in nome e per conto proprio senza dover rendere conto ad alcuno, nemmeno all’Imperatore stesso.
Chiarisce meglio il concetto l’esempio della condanna delle streghe in Val di Fiemme con il famoso processo degli anni 1501, 1504 e 1506, il Principe Vescovo di Trento, nel cui nome i giudici le condannarono al rogo, non chiese il permesso all’Imperatore né gli fornì alcuna spiegazione a fatto avvenuto, ma agì senza timori perché era sovrano assoluto nel suo feudo (principato).
Ciò deriva dal fatto che il diritto sassone, introdotto nella Cancelleria dell’impero nel 962 con il passaggio dalla dinastia Carolingia a quella Sassone, sul quale era gestito e si basavano tutte le istituzioni del Sacro Romano Impero, era un diritto decentratore mentre il diritto latino era un diritto accentratore. 
L’infeudazione era di fatto un’alienazione del territorio del feudo in cui il feudatario perdeva ogni diritto e l’infeudato (Vassallo) faceva quello che voleva. Gli obblighi verso il feudatario si esplicavano nell’assistenza militare o al pagamento di somme in denaro o in natura di vario genere, in modo che il feudatario potesse ricavarne qualche utile, nonostante la perdita di gestione del territorio. La Magnifica Comunità di Fiemme aveva solo obblighi economici e non militari.

UFFICIO STAMPA
APT VAL DI FIEMME
tel. 0462 241111
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