Dopo terremoto: Progetto Sofie, Sistema Costruttivo Fiemme per progettare il futuro

Da il 27 aprile 2009

img03 terremoto case legno Dopo terremoto: Progetto Sofie, Sistema Costruttivo Fiemme per progettare il futuroIn seguito alla recente tragedia abruzzese, sono balzati agli onori delle cronache gli studi del Progetto Sofie (Sistema Costruttivo Fiemme) . Il Progetto è frutto della sinergia di più soggetti: la Magnifica Comunità di Fiemme SPA che ha fornito la materia prima, abete rosso della Val di Fiemme, la Rasom & Holz per lo sviluppo del sistema costruttivo, la direzione scientifica e coordinamento dell’IVALSA-CNR di San Michele all’Adige e la Provincia Autonoma di Trento che ha finanziato l’intero progetto. Nel 2007, la struttura progettata di sette piani, alta ben 24 metri ha resistito, restando intatta, a sollecitazioni progressive prodotte della piattaforma di Miki del National institute for earth science and disaster prevention (Nied) di Tsukuba, il più importante istituto di ricerca sismica del mondo. Le spinte del sisma sono state riprodotte tridimensionalmente, raggiungendo magnitudo 7,2, in altre parole quella del terremoto Hanshin-Awaji del 1995 anche noto come terremoto di Kobe.

 

Il valore aggiunto di questo sistema costruttivo si potrebbe individuare approssimativamente in due punti: il metodo X-lam e i punti di giuntura.
X-LAM è un metodo originariamente tedesco, sviluppato e affinato poi in Italia, e prevede per la realizzazione delle pareti e dei solai l’incollaggio di pannelli di legno massiccio con spessore dai 5 ai 30 cm, rigorosamente a fibre incrociate. Altro punto focale del sistema costruttivo sono le giunture fra i pannelli, costituenti le pareti. Questi ultimi devono esser congiunti in modo da permettere di assecondare il movimento sismico, essendo il legno un materiale molto elastico, e di dissipare l’energia sismica. Queste congiunzioni sono affidate ad angolari metallici, viti autoforanti e chiodi. Attenzione pero’ il legno non è visibile esternamente, il legno costituisce solo l’anima interna della struttura, mentre l’esterno potrebbe esser costituito da intonaco, mattoni o qualsivoglia materiale.

Veniamo ora all’analisi delle caratteristiche del materiale utilizzato: il legno della Val di Fiemme. Siamo aiutati in questo percorso dal Direttore della Magnifica Comunità di Fiemme SPA, il dott. Alberto Pagnacco.
Dottore, molti individuano i punti deboli di questo materiale nella poca resistenza ad umidità e fuoco, è falso?
“Assolutamente sono falsi problemi, i pannelli utilizzati sono sottoposti ad essiccazione forzata, in seguito incollati a strati alterni. Come ha potuto dimostrare anche il test di Tsukuba, il legno ha un’ottima resistenza al fuoco, persino maggiore a quella dell’acciaio”.

 

Ricordiamo che la struttura del progetto Sofie è stata sottoposta alla simulazione di un incendio. In una stanza dell’edificio dell’IVALSA, dotata di una porta tagliafuoco e due finestre semiaperte, si è provocato un incendio della durata di un’ora, con un carico di fuoco addirittura doppio rispetto a quello che sarebbe presente in una normale camera d’albergo. La struttura non ha presentato alterazioni delle proprietà meccaniche. Inoltre nelle stanze adiacenti a quella dove si è sviluppato l’incendio, non sono stati registrati importanti rialzi di temperatura e non si sono propagati né fumo né fuoco. Il merito è dei ricercatori del progetto che hanno individuato materiali isolanti e incombustibili per il rivestimento della struttura di legno.
Quali interventi di manutenzione dovrebbe subire un edificio secondo tale tecnica dopo un sisma?
La manutenzione sarebbe solo esterna, la struttura in legno non necessiterebbe di modifiche o interventi

E’ vero che il legno utilizzato potrebbe quasi definirsi “lo scarto”di altri tipi di impieghi dell’abete rosso, riducendo così i costi della struttura?
“Certo, il legno utilizzato non potrebbe esser destinato ad altre lavorazioni, come ad esempio quelle artistiche dei violini Stradivari, inoltre la nostra società è certificata FSC per tutto il ciclo produttivo, ciò significa che l’Ong internazionale FOREST STEARDDSHIP COUNCIL ha certificato che la Magnifica Comunità di Fiemme gestisce la risorsa forestale in modo responsabile, senza depauperare il capitale verde.”

La vostra azienda ha già avuto richieste di fornitura a livello nazionale per le zone sismiche?
“Sì, da molte imprese di costruzione.”

Sempre di legno si è parlato per gestione dell’emergenza degli sfollati.La Provincia autonoma di Trento ha deciso, prelevando dai fondi di riserva, di stanziare quattro milioni di euro che vanno a rimpinguare le risorse previste a bilancio per le calamità. Tale somma servirà ad acquistare 100 casette in legno per poter dare una più confortevole sistemazione agli sfollati, sebbene provvisoria. Già dai primi di maggio saranno installate le prime venti casette con metratura varia dai 30, ai 45, ai 60 metri quadri. Si pensa che tali casette potrebbero ospitare fino a 600 persone. Stessa decisione per il comune di Foligno che ha già predisposto ben 60 casette in legno.

Non possiamo a questo punto non fare cenno alla polemica che ha tenuto banco in questi giorni tra Assobeton Associazione Nazionale Industri manufatti in calcestruzzo e Assolegno. Entrambe le associazioni di categoria si sono impegnate nell’apologia rispettivamente del calcestruzzo e del legno da impiegare nei prefabbricati .L’Assobeton in particolare indicava come improponibile il confronto tra i due materiali soprattutto per la durata.
Cogliamo quindi un parere al Direttore, dott. Pagnacco, sull’impiego di soluzioni in legno, in attesa della ricostruzione in Abruzzo:
Sicuramente il legno ha una durata equiparabile a quella di altri materiali e soprattutto l’eventuale smantellamento delle strutture, una volta avvenuta la ricostruzione, sarebbe molto più semplice in quanto il legno è un materiale naturale ed ecosostenibile.

Ghigliottina.it  di Elena Pravato

Vedi anche: 

Dalla Val di Fiemme: Sofie, la casa antisismica che resiste al magnitudo 7,2 sulla scala Richter. Video Test sismico SOFIE di 7 piani

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