E’ guerra in Congo, le notizie in diretta da Bukavu tramite suor Delia

Da il 22 novembre 2012

%name E guerra in Congo, le notizie in diretta da Bukavu tramite suor Delia  Bukavu – Congo – Suor Delia Guadagnini ci tiene direttamente informati sulla grave situazione che  vede in queste ore l’aggravarsi della guerra.  I ribelli M23  hanno conquistato ieri la città di Goma ed ora  si stanno dirigendo verso la città di Bukavu. Teniamo aperto questo filo diretto da Bukavu con aggiornamenti successivi finchè suor Delia Guadagnini di Predazzo avrà modo di comunicare con noi. 

15.12.12. ore 6.29 via email

Sono di ritorno da un viaggio avventuroso.
Ringrazio Dio per la protezione ricevuta e gli Angeli Custodi che mi hanno  assistita.
Ti mando quanto ho ricevuto ieri da P. Pino, missionario italiano che è a Goma.
Grazie e sempre avanti con Colui che ci viene incontro e continua ad alimentare in noi e nel nostro popolo la speranza.
Un forte abbraccio, conto sempre sulla vostra preghiera,
Delia

Brevissimamente:

  1. Da mercoledì 12 dicembre una colonna di camion con soldati rwandesi è entrata in Congo appostandosi a circa una ventina di km da Goma.
  2. Una serie di cannoni sono stati posti intorno alla città.
  3. Ai due quartieri opposi di Ndosho e della frontiera con il Rwanda, i ribelli infiltrati con abiti civili sono molto numerosi e dappertutto, perfino nelle forze armate dell’ONU.
  4. Un battaglione di commando congolesi è arrivato il 4 dicembre a Goma. Si tratta probabilmente di un battaglione disposto a tutto e temuto perché non meno feroce dei ribelli. L’ho visto mercoledì quando ero in visita alle famiglie dei militari colpite dalla precedente battaglia. Una qualsiasi provocazione basterebbe a far scoppiare una deflagrazione generale in tutto il territorio!
  5. È possibile che per fare pressione ai negoziati a Kampala tra il governo congolese e il movimento ribelle, quest’ultimo adotti la strategia della minaccia di un nuovo attacco alla città.
  6. A questo si aggiunge la fuga di 1175 detenuti dalla prigione centrale Munzenze di Goma il lunedì 19 novembre. Tra questi, 500 evasi sono pericolosi criminali che terrorizzano la città, i dintorni o sono fuggiti altrove. Sei criminali colti in flagrante delitto sono stati linciati dalla folla e cinque bruciati vivi. A qualche centinaio di metri da casa nostra, 12 evasi si trovano in una casupola, custoditi da due poliziotti.
  7. La città è tesa, inquieta, allarmata, c’è gente dappertutto, troppa gente nuova e sospetta.  Ma c’è gente innocente che fugge dalla campagna e continua a riversarsi in città in cerca di rifugio.
  8. Viviamo tutti sul chi va là!
  9. Ho preferito dirvi quanto viviamo anziché tacere. Non comprendo perché si parli così raramente del Congo nei mass-media internazionali mentre siamo anche qui in una situazione di guerra permanente.

10. Le letture dei testi, prima dell’Apocalisse e in queste settimane dell’Avvento con il profeta Isaia, ci aiutano a conservare la calma e a sperare sempre che il Messia di pace nasca realmente a Goma in questo Natale del 2012!

Pino Locati

29.11.12. ore 15.46 via email

Noi ci siamo, siamo qui ancora e stiamo bene. Ci sembra di assistere a un “teatro” sulle spalle dei poveri, che fa veramente pena. Sembra che i ribelli decidano di ritirarsi da Goma se il governo viene incontro alle loro condizioni. E che condizioni…! A Goma la gente soffre perchè tante case sono state svaligiate, tante famiglie hanno sofferto violenza, tanta gente  scappa e scappa ancora…

Tutti sono nella nostra preghiera. Preghiera che abbiamo intensificato per la pace. So che siete con noi. Grazie da tutti noi. In allegato una lettera di P. Faustino, superiore regionale dei saveriani qui a Bukavu che si trovava proprio a Goma in quei giorni. E’ da leggere, meditare e di tutto ringraziare il buon Dio.
Un caro saluto a tutti i predazzani e un grande grazie per il vostro ricordo, preghiera, sostegno. Ce la faremo!!!    Delia

Testimonianza dal congo di P. Faustino – pdf

24.11.2012  ore 9.20  via email:

Qui a Bukavu al timore di un’avanzata dei miliziani si aggiunge la “paura che anche i militari regolari commettano violenze ed esazioni ai danni dei civili”. Ad alimentare questo sentimento è stata la notizia di saccheggi su vasta scala da parte delle Fardc nella località di Minova, un centinaio di chilometri a nord di Bukavu. Fonti dell’emittente locale Radio Okapi hanno riferito che i militari sono entrati in città dopo essere stati respinti da Sake (27 chilometri a nord), che sarebbe finalmente passata sotto il controllo del M23 in seguito a pesanti scontri costati la vita ad almeno quattro persone. I beni derubati a Minova sarebbero stati caricati a bordo di camion diretti verso Kalungu, un’altra località più a sud. Da canto loro, riferisce ancora la stessa fonte di stampa, i miliziani si starebbero spostando in tre direzioni: verso Kirotshe (a sud), Mushaki (nord-ovest) e Kingi, verso Masisi centro.
Alcuni militari ci hanno assicurato che le truppe regolari stanno organizzando un nodo di difesa all’altezza di Nyabibwe, dove sono arrivati rinforzi. Da giorni gli elicotteri da combattimento dell’esercito congolese sono atterrati all’aeroporto di Bukavu. Queste in realtà non sono notizie rassicuranti. La popolazione è esausta per le guerre a ripetizione che dal 1996 distruggono l’Est del paese. L’uomo della strada è convinto che il proprio territorio viene svenduto al miglior offerente e che il Congo è al centro di un complotto regiona e ed internazionale, anche con la complicità di alcuni dei nostri dirigenti” conclude l’interlocutore locale. Fonti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) hanno segnalato significativi spostamenti di civili che hanno abbandonato Sake, in cammino verso Minova e ancora più a sud, in direzione di Bukavu. Gli ultimi dati diffusi
dall’Ufficio per il coordinamento degli Affari umanitari stimano in 1,6 milioni il numero di sfollati nel Nord e Sud Kivu, di cui almeno 140.000 si trovano a Goma. L’Alto commissariato Onu per i rifugiati ha annunciato di riuscire
ad aver accesso a un solo campo sfollati su 31 esistenti in Nord Kivu, a causa dell’offensiva dell’M23 in corso da martedì. In situazione di emergenza si trovano attualmente gli ospedali di Goma, capoluogo del Nord Kivu, dove mancano elettricità, acqua potabile, medicinali e altri strumenti sanitari di prima necessità.

Grazie di tutto, e sempre avanti, Delia

LA GUERRA CIVILE IN CONGO: LE IMMAGINI. COME SEMPRE, DICONO PIU’ DELLE PAROLE. CLICCA QUI PER LA FOTOGALLERY

23.11.2012  ore 7.26  via email:

Carissimi amici di PredazzoBlog, abbiamo passato una notte tranquilla.
Ieri sera l’agenzia MISNA ha pubblicato queste righe che
descrivono quel che viviamo qui:

“Scontri tra le Forze armate congolesi e il Movimento del 23 Marzo (M23) sono avvenuti oggi a Sake; i militari hanno tentato di riprendere il controllo di questa località a una ventina di chilometri da Goma, riuscendovi solo per
qualche ora per poi ritirarsi in seguito a una nuova offensiva dell’M23”. A riferirlo alla MISNA è Thomas d’Aquin Muiti, presidente della società civile di Goma secondo cui gli scontri hanno causato una fuga in massa dei civili lungo la strada che porta al capoluogo del Nord Kivu.

Secondo Muiti i combattenti dell’M23 non hanno ancora raggiunto Bukavu, capoluogo del Sud Kivu, sebbene abbiano minacciato di prenderne il controllo e benché suoi uomini siano stati visti nelle vicinanze di Minova, non molto distante dal capoluogo del Sud Kivu.

Gli ultimi sviluppi nell’est della Repubblica democratica del Congo stanno avendo riflessi immediati su una situazione umanitaria già difficile. Goma in particolare è rimasta senza elettricità e con gravi carenze di acqua e generi di prima necessità. Secondo fonti missionarie locali della MISNA, la mancanza di elettricità non consente di usare i sistemi di pompaggio e di conseguenza ci sono file lunghe anche chilometri per approvvigionarsi di acqua. Oltre la metà dei negozi sono chiusi e l’M23 ha vietato l’ingresso di veicoli dall’esterno. Se pure la strada per Rutshuru è aperta, essa è controllata dai ribelli che consentono soltanto a pochi mezzi di fare ingresso a Goma. A essersi ridotto è anche il traffico lacustre da e per Bukavu.

Intanto, su richiesta del presidente ugandese Yoweri Museveni, il capo dell’ala politica dell’M23 Jean-Marie Riniga Lugerero sarebbe diretto a Kampala. La notizia è stata riferita da un portavoce dell’M23 ma non ci sono finora conferme in questo senso da fonti indipendenti.”

Speriamo che tutti queste trattative a tavolino portino a risvolti positivi e di pace per tutta la nostra popolazione. In tutte le comunità e parrocchie si rafforzano preghiere per la pace. Sono certa che anche voi vi unirete a noi per
lo stesso scopo.
Un abbraccio, Delia

22.11.2012 ore 8.36 via email:

Finchè c’è luce e propagazione ti manderò notizie quando posso.
Grazie ancora e uniti nella preghiera al Signore che tutto può.
Un abbraccio, Delia

22.11.2012  ore 6.58 via email:

Ora, dopo aver preso Goma,  i ribelli stanno avanzando verso Bukavu e la gente scappa… I soldati di qui resisteranno? Impossibile vista la mancanza di mezzi.
Ieri c’erano i blindati dell’ONU dappertutto sulle arterie principali di Bukavu e la società civile ha fatto una manifestazione. Ci sono stati pillage e saccheggi nei negozi e distruzioni varie. Eravamo tutti tappati in casa. Neanche gli elicotteri dell’ONU circolavano…gli uccellini non cantavano più e i bambini non piangevano… Silenzio assoluto, tipico dei tempi di guerra…
Devi vedere che carri armati nella zona dell’Onu per andare ad Amani. Preghiamo che non ci sia spargimento di sangue. Il primo Ministro ieri ha osato dire: “Abbiamo perso una battaglia ma non la guerra….”
E il Presidente ha detto alla TV: “Dobbiamo batterci per l’integrità territoriale…”
Tante parole, troppe parole ma sembra siano tutti complici.

21.11.2012 via sms:

Bukavu paralizzata, manifestazioni a pillage, à la place i soldati hanno sparato in aria, carri armati ONU ai punti strategici. La gente ha paura. Noi stiamo bene..

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da BBC NEWS AFRICA: data 21.11.2012

DR Congo M23 ribelli minacciano di marciare verso Kinshasa

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Combattenti ribelli nella Repubblica democratica del Congo hanno minacciato di marciare sulla capitale, Kinshasa, dopo aver catturato la città orientale di Goma.

La M23 comandante ribelle ha detto a una folla di Goma erano pronti a rovesciare il presidente Joseph Kabila.

I ribelli hanno anche preso una piccola città nei pressi di Goma, che si trova sulla strada per altra città principale della regione, Bukavu.

Nel frattempo, il signor Kabila sta tenendo colloqui di crisi con la sua controparte Ruanda e dell’Uganda.

In una dichiarazione congiunta, i tre – Kabila, presidente Paul Kagame del Ruanda e del presidente Yoweri Museveni dell’Uganda – ha invitato la M23 a “fermare immediatamente la [sua] offensivo e tirare fuori di Goma”.

A Bukavu, la città a circa 230 chilometri (143 miglia) a sud di Goma, che i ribelli dicono che anche l’intenzione di catturare, ci sono state proteste per il governo del – e delle Nazioni Unite – percepite carenze militari.

La minaccia dei ribelli ha rinnovato il timore che la guerra 1997-2003 in Repubblica Democratica del Congo, durante la quale circa cinque milioni di persone morirono, potrebbe riaccendere.

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Il mese scorso, un gruppo di esperti dell’ONU ha accusato Uganda e Ruanda, entrambi vicini di Repubblica Democratica del Congo, che è la dimensione dell’Europa occidentale, di sostenere il gruppo di M23 ribelle.

‘Difettazione’

Quando i ribelli entrati Goma il Martedì, a quanto pare incontrarono poca resistenza da parte delle truppe governative e delle Nazioni Unite.

Mercoledì scorso l’ONU ha difeso le sue azioni nei giorni precedenti, dicendo che aveva sparato centinaia di razzi contro i ribelli nel tentativo di bloccare la loro avanzata su Goma, la città principale nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo con una popolazione di circa un milione.

A Goma, M23 portavoce del tenente colonnello Vianney Kazarama rivolto a una folla in uno stadio di calcio della città.

“Vuoi che a marciare a Kinshasa?” disse, e la folla gridò: “Sì!”

La M23 gruppo ribelle, che è stata costituita nel mese di aprile a seguito di un ammutinamento dell’esercito, ha detto di aver aggiunto 2.000 combattenti tra le sue fila da ex soldati congolesi che sono venuti allo stadio, oltre a 700 poliziotti.

Ten. Col. Kazarama ha detto che “il cammino per liberare [DR] Congo ha iniziato ora”.

Ha detto che stavano “andando a passare a Bukavu e poi a Kinshasa”, che è circa 1.600 km da Goma.

Continua a leggere la storia principale

Chi sono i ribelli M23?

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  • Prende il nome dal 23 marzo 2009 accordo di pace, che accusano il governo di violare
  • Questo accordo li vide entrare nell’esercito prima che presero le armi ancora una volta ad aprile 2012
  • Conosciuto anche come l’esercito congolese Rivoluzionario
  • Per lo più dal gruppo di minoranza etnica Tutsi,
  • Nega di essere sostenuta da Ruanda e Uganda
  • Credeva di avere 1.200 a 6.000 combattenti
  • Corte penale internazionale incriminato alto comandante Bosco “Terminator” Ntaganda nel 2006 con l’accusa di reclutamento di bambini soldato
  • Le Nazioni Unite e gli Stati Uniti ha imposto un divieto di viaggio e congelamento dei beni all’inizio di questo mese sul leader del gruppo, Sultani Makenga

Simone Schlindwein, un reporter per il quotidiano tedesco TAZ, che è ora in Sake – la 27 km fuori città di Goma, che è sceso al di ribelli – dice aver visto i corpi di diversi soldati congolesi durante il percorso, un serbatoio abbandonato e bombe e granate in giro .

A Bukavu, gli uffici del partito di governo sono stati incendiati dai manifestanti infuriati per del governo e l’incapacità dell’ONU di proteggere loro.

Jean-Christophe Pegon, del dipartimento umanitario della Commissione europea (Echo) con sede a Bukavu, ha detto di messa a fuoco della BBC sul programma Africa ha raggiunto un punto in cui “le forze di polizia ha dovuto usare munizioni vere contro i manifestanti” per disperderli.

“E ‘stato sia contro l’M23 e il regime di Kabila – sembra che sfilavano con un cane morto che indossa il cappello del partito di governo e il canto:’ Dead dog Kabila ‘”, ha detto Pegon.

Sanzioni delle Nazioni Unite

Le Nazioni Unite, che ha circa 19.000 soldati in Congo, ha detto di aver ricevuto segnalazioni che i ribelli hanno rapito donne e bambini da Goma. Uccisioni e saccheggi sono stati riportati anche.

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha adottato all’unanimità una risoluzione che condanna il sequestro ribelle di Goma e chiedendo sanzioni contro M23 leader.

Nella sua risoluzione, il Consiglio di sicurezza hanno chiesto la fine del sostegno estero – visto come un riferimento al Ruanda e Uganda – per i ribelli.

Tuttavia, entrambi i paesi hanno negato di essere armare i ribelli la cui ribellione ha spostato circa 500.000 persone dal mese di aprile.

Presidente Kabila ha invitato la nazione congolese di “resistere” i ribelli e ha detto “la guerra era stata richiesta” al paese.

Presidente Kabila ha preso il potere dopo l’assassinio di suo padre, Laurent, nel 2001.

Cinque anni prima, Laurent Kabila aveva preso il potere a Kinshasa dopo marcia da est con le forze ribelli sostenuti da Ruanda e Uganda.

Kabila in seguito cadde con i suoi alleati regionali.

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I combattenti del M23 prendono Goma nella Repubblica Democratica del Congo

M23 fighters capture Goma in the DR Congo

Più di 750.000 persone sono state sfollate a causa della violenza nel Congo orientale quest’anno.I ribelli di M23 , un movimento che è nato da soli sei mesi, hanno preso Goma, una grande città nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. Ci sono voluti solo quattro giorni di tempo per avanzare sulla città, sconfiggendo l’esercito governativo e trovando i Caschi blu delle Nazioni Unite impotenti, che avevano giurato di difendere la grande città sul confine ruandese.Dopo l’esecuzione di battaglie con sparatorie a Goma martedì mattina, i ribelli hanno marciato nei viali principali poco dopo mezzogiorno, senza ostacoli da parte delle truppe delle Nazioni Unite che hanno guardato quando hanno raggiunto la riva del lago Kivu.Malgrado scontri minori di colpi a fuoco in tutto il pomeriggio, la città era in gran parte tranquilla alla sera. La mattina seguente, i residenti si sono svegliati con i loro nuovi padroni, che hanno annunciato la loro intenzione di marciare su Bukavu, capoluogo di una provincia vicina, mentre i corpi ancora giacevano per le strade.Più di 750.000 persone sono state sfollate a causa della violenza nel Congo orientale quest’anno, e giovedi il loro numero è aumentato per nuovi scontri scoppiati a Sake, circa a 26 km da Goma. I ribelli si erano assicurati la città – sulla via per Bukavu – il giorno precedente, ma nel pomeriggio scontri a fuoco e colpi di mortaio hanno causato la fuga di decine di migliaia di persone

Senza la fine dei combattimenti in vista, la situazione rimane precaria.

http://www.aljazeera.com/indepth/inpictures/2012/11/2012112312921996205.html

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3 Commenti

  1. agnese

    22 novembre 2012 at 09:42

    Povera gente…
    Dal tuo paese Suor Delia il nostro affetto accompagnato dalla
    preghiera,perchè tutto questo possa finire…
    Agnese

  2. Ivana

    23 novembre 2012 at 19:45

    Il nostro gruppo di preghiera che si chiama Associazione Sposa di Sion sta pregando continuamente per la pace in Congo e siamo preoccupati per una nostra amica congolese che ha la famiglia qui in Italia che è tornata in questi giorni a Bukavu, con il compito di costruire una falegnameria per dare lavoro e una piccola chiesetta dedicata a Maria Sposa della Famiglia e che sta attendendo l’arrivo del quadro che ritrae la vergine come è stata vista da Giulio ancona, un veggente di saronno. Maria gli ha comunicato che il suo arrivo avrebbe portato la pace. Il segretario del vescovo di Bukavu è informato. Sarebbe bene che vi metteste in contatto. Vi siamo vicini, preghiamo in comunione con voi e che Maria porti pace e benedizione in Congo. Se vuoi contattami e ti faccio avere il suo numero.

  3. Pingback: La guerra dimenticata del Congo, aggiornamenti da Bukavu di suor Delia Guadagnini | PredazzoBlog

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