Il giorno 9 novembre 2008 sono stati convocati i comizi elettorali per l'elezione del…
TRENTO. Il voto europeo in Trentino ha visto il Pd vincere sul filo di lana la sfida col Pdl. Lo spoglio delle schede del Trentino è andato avanti a rilento: il dato finale vede il Pd al 27,84 contro il 26,28% del Pdl, con la Lega terza forza al 14,92%. Significativo il risultato dell’Udc (8,15%), mentre l’Italia dei Valori sfonda anche in Trentino col suo 6,76% addirittura davanti al Patt, fermo al 6,09%. Gli altri: Radicali al 2,86%, Sinistra e Libertà al 2,50%, l’alleanza tra Rifondazione comunista e Comunisti italiani 1,71%. Il cartello elettorale tra l’M pa di Raffaele Lombardo, la Destra, l’Alleanza di centro e i Pensionati, con Carlo Andreotti come capolista, si ferma all’1,26%. Enzo Boso resta fuori dal Parlamento europeo: è il quarto dei non eletti della Lega.
Poche sorprese. Per il senatore del Pdl Giacomo Santini dai risultati di questo voto europeo «non ci sono sorprese»: «È tutto secondo le previsioni, nessun terremoto, ognuno mi sembra sia restato sui propri valori. Se i dati saranno confermati, tiene il Pd. Io non ero tra quelli che ne prevedevano il tracollo ma mi aspettavo un risultato inferiore». Quanto all’alleato leghista, che le prime proiezioni davano poco sotto il 10% a livello nazionale, Santini è netto: «La Lega Nord è restituita ai suoi valori naturali, alla sua collocazione di partito satellite del centrodestra. Ora bisognerà vedere i risultati di Veneto e Lombardia, ma se il dato nazionale sarà confermato la Lega si conferma un alleato importante ma che non sarà in grado di dettare legge, semmai le condizioni le detterà il Popolo della libertà».
In casa Pd la sensazione è quella dello scampato pericolo: «Se i primi dati saranno confermati – è il primo commento del senatore Giorgio Tonini – per noi c’è un relativo sollievo. Non c’è lo sfondamento del Pdl che si ferma sotto il 40%, lontano da quella maggioranza assoluta travolgente pronosticata da Berlusconi. Il Pd tiene in una condizione di difficoltà, da qui deve partire una strategia di rilancio che si rivolge ai tanti, anche tra i nostri elettori, che non sono andati a votare». Ma Tonini guarda anche con preoccupazione al quadro europeo: «Questo voto segna una sconfitta delle forze socialiste e di centrosinistra. Di fronte alla crisi economica, al contrario di quanto è avvenuto negli Stati Uniti per i Democratici, il centrosinistra non è stato abbastanza e chiaramente europeista. Qui vincono le forze euroscettiche e di mera conservazione dell’esistente come in Francia e Germania». «Questo risultato – conclude Tonini – ci dice che il tempo delle sinistre nazionali è finito: o i riformisti saranno in grado di mettere in campo una proposta europea o difficilmente riusciranno a vincere».
Udc e Lega a mille. A livello provinciale il dato che si profilava come più significativo era quello dell’Udc sull’8,15% dei consensi, quando le proiezioni a livello nazionale lo davano tra il 5 e il 7 per cento. Questo fa cantare vittoria all’ex senatore dell’Udc, nonché candidato a queste elezioni europee, Ivo Tarolli: «Sono sicuro che qui in Trentino prenderemo più del doppio che a livello nazionale e andremo in cifra doppia. Noi siamo la verà novità di queste elezioni grazie all’esperimento di grande partito territoriale insieme all’Upt. Se riusciremo a ottenere un risultato sopra il 10 per cento in Trentino, penso di poter avere buone probabilità di essere eletto». Chi è sicuro della vittoria è Enzo Erminio Boso: «Noi della Lega faremo un grande risultato, al di là di quello che dicono gli exit poll o le proiezioni. E io sarò eletto quasi di sicuro. Mi hanno appena chiamato amici da Chioggia che fanno i rappresentanti di lista nei seggi. Mi hanno detto che il mio nome esce spesso, più del doppio delle volte del previsto. Quindi, io sono tranquillo. Del resto nel Nordest siamo sicuri di fare almeno tre, se non quattro eurodeputati». I risultati danno la Lega al 14,92%. Da ricordare che il Carroccio alle provinciali del 9 novembre 2008 aveva preso il 14,07 per cento. In quell’occasione il Pd aveva ottenuto il 21,62 per cento dei voti, mentre il Pdl si era fermato al 12,27 per cento. Le provinciali, però, non sono confrontabili con le europee perché c’era presente il partito del governatore Lorenzo Dellai, l’Upt, che aveva ottenuto il 17,90 per cento dei consensi. A questa tornata l’Upt non ha potuto presentarsi perché occorreva correre in tutte e cinque le circoscrizioni nazionali. Autonomisti bene. Il Patt ha mantenuto il suo zoccolo duro, dal momento che i risultati danno l’Svp intorno al 6,09 per cento. In novembre il Patt aveva ottenuto l’8,52 per cento e il presidente del partito, Walter Kaswalder, era candidato proprio con la Svp. Anche in Trentino si profila un buon risultato dell’Italia dei Valori 6,76%. Gli altri: Radicali al 2,86%, Sinistra e Libertà al 2,50%, l’alleanza tra Rifondazione comunista e Comunisti italiani 1,71%. Il cartello elettorale tra l’Mpa di Raffaele Lombardo, la Destra, l’Alleanza di centro e i Pensionati, con Carlo Andreotti come capolista, si ferma all’1,26%.
Il Trentino
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