VAL DI FIEMME. L’unico colore che mancava era l’azzurro del cielo. Ma per il resto c’erano tutti i colori di “Vallevviva”: una giornata di chiusura della statale delle Dolomiti tra Cavalese e Ziano (e a Predazzo) con divieto assoluto per ogni mezzo a motore. Una festa per la valle (con famiglie e bambini in strada) e una prova di come potrebbe essere la mobilità ai mondiali del 2013.
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Colori di biciclette, d’abbigliamenti vari più o meno sportivi ma anche di tanti stand aperti da mattina a sera per mangiare a cura di vari gruppi anziani, degli alpini e di altre organizzazioni, per avere assistenza tecnica ed anche per aiutare il prossimo.
Perché la salvaguardia ambientale ben si accosta alla solidarietà e così azzeccata è stata la mossa degli organizzatori di ospitare banchetti dell’Associazione donatori sangue e plasma delle Valli dell’Avisio, dell’Admo, di Bambi, di Mandacarù, dell’Unicef, della Croce Bianca, della Cooperativa Oltre e di altre organizzazioni. Gli incassi della vendita delle magliette della manifestazione andranno all’associazione “Fondriest for Children”.
Libere dalle auto, nelle piazze dei paesi è rimasto lo spazio per le proposte delle associazioni sportive: dall’hockey… su strada alle gimcane in bicicletta, giochi di una volta e con i vigili del fuoco, spazi per il disegno, “baby dance”, gruppi musicali locali ed ancora spazi su tematiche ambientali dell’Appa, delle scatenate “Ecosisters” ed anche di Transdolomites, che si contende con Metroland la scommessa per il trasporto locale su rotaia del futuro a lunga scadenza.
Per il futuro a breve scadenza la scommessa dell’Azienda di promozione turistica, in accordo con i Comuni fiemmesi, è sulla destinazione della Statale delle Dolomiti al traffico alternativo ed alla valorizzazione dei centri abitati con “trasbordo” del traffico tradizionale e pesante sulla strada di fondovalle da collegare alla valle “abitata” con opportune bretelle anche se in alcuni casi, leggi Piera nel Comune di Tesero, tutt’altro che definite.
Soddisfatto anche Fabio Vanzetta, assessore alla mobilità della comunità di valle fiemmese:
«Direi che il risultato finale è ottimo e al di là di ogni aspettativa, visto anche il tempo. C’è stata parecchia gente fino al pomeriggio inoltrato e più movimento rispetto all’anno scorso. Quest’idea piace alla gente – prosegue Vanzetta – e bisogna lavorare su questo percorso trovando ovviamente un compromesso perché non si può pensare di togliere totalmente il traffico dalla Statale delle Dolomiti. Però qualche segnale si può dare come, ad esempio, togliere il traffico pesante, mentre a lunga scadenza direi che importante sarà attuare il progetto di trasporto su rotaia».
CAVALESE. L’ambizioso progetto di una valle libera dalle auto e con gli spostamenti affidati ai mezzi pubblici, prospettato con forza dall’Apt di Fiemme sul Trentino di ieri, incontra consensi. Ma anche dubbi a Tesero. E domenica la val di Fiemme sarà senz’auto per una giornata. Il sindaco di Cavalese Silvano Welponer, che è rimasto tra l’altro ben impressionato dalla visita di istruzione fatta in questi giorni a Serfhaus in Austria ne è pienamente convinto: «Quello che è stato prospettato in valle di Fiemme per la viabilità interna e negli spostamenti tra paese e paese è a mio avviso – un’ottima prospettiva per affrontare il problema per i prossimi 20 anni. Se vogliamo veramente creare un luogo appetibile e ricercato da una clientela sempre più qualificata dobbiamo per forza battere la strada dell’eliminazione delle autovetture dai centri abitati con l’uso dei mezzi pubblici per gli spostamenti. A Cavalese qualcosa è stato fatto – aggiunge il sindaco – con la creazione delle isole pedonali e la chiusura della via Bronzetti, ma tanto altro resta da fare». «Per togliere il 90 per cento del traffico dal centro l’unica strada che ha Cavalese è il tunnel interrato sotto via Pizzegoda – aggiunge il sindaco – tutto sommato credo che valutando tutti i parametri (risparmio di territorio ed espropri) risulta la via migliore». Anche il Comune di Tesero condivide il progetto della viabilità interna che prevede lo sgravio della statale 48 dal traffico per ricondurlo lungo la fondovalle. Quello che invece ha suscitato grosse riserve è il tracciato di collegamento con la fondovalle: «Noi amministratori, sia la maggioranza che l’opposizione – ha detto il sindaco Francesco Zanon – ci siamo opposti alla prima ipotesi della bretella in primo luogo per salvaguardare l’ultimo lembo di territorio coltivato ancora intatto e integro che la bretella avrebbe inevitabilmente compromesso. Ma l’aspetto più importante per noi riguardava soprattutto il fatto che il nuovo collegamento viario con la fondovalle escludeva la zona artigianale di Piera, il nostro polmone produttivo particolarmente importante. Gli artigiani che operano a Piera si sentivano penalizzati dalla 1º ipotesi della bretella denominata “Milon- Tesero”. Il nostro auspicio è che nel piano stralcio che sta preparando la Provincia vengano accolte le nostre istanze e si trovi soprattutto una mediazione accettabile sotto il profilo ambientale e sotto quello funzionale e produttivo».
fonte: Il Trentino Luciano Chinetti
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