Giampaolo Giuliani ricercatore dell’Infn: “Prevedo un terremoto in Abruzzo” – Video intervista

Da il 6 aprile 2009

2816 1 Giampaolo Giuliani ricercatore dell’Infn: “Prevedo un terremoto in Abruzzo”   Video intervistaL’Aquila – “Prevedo un terremoto”. E l’infausta profezia si è avverata. A lanciare l’allarme su un imminente disastroso evento sismico in Abruzzo era stato, una settimana fa, un ricercatore dell’Infn dei laboratori nazionali del Gran Sasso, Giampaolo Giuliani. E la sua profezia, che ha suscitato il panico tra i cittadini dell’Aquila e di Sulmona – sull’orlo di una crisi di nervi a causa dallo sciame sismico che da metà febbraio fa tremare la terra in queste zone – gli è costata una denuncia per procurato allarme dopo una riunione d’urgenza della commissione grandi rischi della protezione civile.

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 Le previsioni di Giuliani si basano sull’analisi di un gas (il Randon) sprigionato dalla crosta terrestre; il tecnico ha impiegato due anni per costruire uno strumento in grado di rilevare, osservare e studiare il Randon con l’aiuto di un sismografo che, a causa dell’intenso sciame sismico che ha interessato la zona negli ultimi mesi, ha insospettito lo studioso. E ora è polemica, dopo che una settimana fa il sindaco di Sulmona, Fabio Federico, si era scagliato contro le previsioni dell’esperto che si era “prodigato” a impaurire i sulmonesi.Bertolaso: “Non prevedibile” Una scossa di questa intensità “era impossibile da prevedere”. È quanto afferma il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, in merito al terremoto nell’aquilano. “La commissione grandi rischi presieduta da Franco Barberi – sottolinea Bertolaso – si è riunita a L’Aquila con tutti i tecnici locali, con il prefetto vicario e l’assessore regionale della protezione civile, c’erano tutti i più importanti sismologi compreso Enzo Boschi dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Li ho mandati lì proprio perché a seguito di queste continue scosse nella zona avevo bisogno di avere elementi. E le conclusioni della commissione nazionale, massimo organo tecnico-scientifico d’Italia, erano – sottolinea Bertolaso – che non si poteva assolutamente prevedere che cosa sarebbe accaduto nei giorni successivi. Mi aspetto che  ovviamente di questo se ne parlerà a lungo. È ben evidente che non avremo mai immaginato di dover evacuare una intera regione come l’Abruzzo senza sapere quello che sarebbe accaduto successivamente. Purtroppo, aldilà di tenere tutta la struttura allertata e dopo cinque minuti eravamo già in sala operativa a lavorare, non potevamo fare altro”.

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Berlusconi: “Aiutiamo chi ha bisogno” “Lascianmo da parte le polemiche e vediamo di dare aiuto a chi ha bisogno”. Così il premier Silvio Berlusconi in merito alla prevedibilità o meno di un sisma come quello che ha colpito stamani l’aquilano. “Si tratta di polemiche – afferma il presidente del Consiglio ai microfoni di Radio1 – che ci sono ogni volta che succedono cose come queste. Purtroppo non ci sono mai state situazioni di avviso tali da poter essere certi di prevedere un terremoto”. (Il Giornale)

L’AQUILA -  Era stato preso in giro, ma anche denunciato.. Il quotidiano online Affaritaliani.it parla con Giampaolo Giuliani, il tecnico e ricercatore del laboratorio nazionale di fisica del Gran Sasso che nei giorni scorsi aveva sostenuto che lo sciame sismico in corso potesse essere il preannuncio di un evento piu’ forte. E’ per queste parole era stato accusato di allarmismo, tanto da ricevere un avviso di garanzia. “E’ falso. E’ falso. E’ falso”, si sfoga Giuliani. E mentre poi si interrompe “Abbiamo delle ripetute in questo momento (scosse di assestamento, ndr)”. Poi riparte all’attacco: “E’ stato proditoriamente architettato perche’ io potessi essere messo a tacere, addirittura con un avviso di garanzia. E ho le prove che e’ falso. Sono stati Boschi (il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ndr) e Bertolaso, dai quali vorro’ le scuse per tutti i morti che ci sono stati oggi a l’Aquila, perche’ hanno dichiarato il falso domenica scorsa e ho i testimoni. Le loro dichiarazioni sono false. La mia previsione purtroppo era giusta”. Pero’ non l’hanno ascoltata…? “Ma figuriamoci se questi ascoltano qualcuno. Figuriamoci. Non mi faccia dire di piu’, gia’ ho un avviso di garanzia in corso, sicuramente mi faranno…”. Che cosa possiamo prevedere dopo il violento terremoto che sconvolto tutto l’Abruzzo? “Stanotte mi sono andate distrutti almeno tre rivelatori che avevo in funzione e non riesco ancora a collegarmi con la macchina principale perche’ l’Aquila non puo’ essere attraversata”, spiega Giuliani. “Credo che una sia in funzione. Quello che posso dire e’ che abbiamo previsto tantissime scosse anche per la giornata di domani, scosse di assestamento che vanno tra il terzo e il quarto grado della scala Richter“.(PRIMAPRESS)

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Le previsioni di Giuliani si basano sull’analisi di un gas (il Randon) sprigionato dalla crosta terrestre; il tecnico hai mpiegato due anni per costruire uno strumento in grado di rilevare, osservare e studiare il Randon con l’aiuto di un sismografo che, a causa dell’intenso sciame sismico che ha interessato la zona negli ultimi mesi, ha insospettito lo studioso. E ora è polemica, dopo che una settimana fa il sindaco di Sulmona, Fabio Federico, si era scagliato contro le previsioni dell’esperto che si era”prodigato” a impaurire i sulmonesi.

Il sistema elaborato da Giuliani. La ricerca scientifica condotta dal 2003 dal tecnico di ricerca aquilano Gioacchino Giuliani offre la possibilità di prevedere, dalle 6 alle 24 ore prima, un evento sismico calcolandone epicentro, intensità e ipocentro, grazie a una rete di rivelatori di concentrazione di gas radon. Giuliani, dopo quanto accaduto, è stato costretto a oscurare i dati consultabili da tutti sul suo sito. Molte le reazioni degli esperti che contestavano l’efficacia di questa previsione. In realtà lo scorso giugno era stata annunciata la nascita, nel tunnel sotterraneo di una scuola dell’Aquila, della prima sala sismica al mondo per la previsione di terremoti, con un anticipo tra le 6 e le 24 ore in un’area grande quanto l’Abruzzo, sulla base, proprio, del sistema brevettato da Gioacchino Giuliani, che nel 2005 illustrò la sua rete di monitoraggio in un seminario ai Laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). 
  
In tutto cinque stazioni sismiche attrezzate, una presso una scuola dell’Aquila, le altre nelle frazioni di Coppito, a Sergi,  nel Comune di Fagnano e a Pineto (Teramo). L’Infn avverte oggi che il tecnico ideatore del sistema non fa parte dell’Istituto, ma dell’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica).

Basili (Centro nazionale dei terremoti): «Impossibile prevederlo». “Nessuno al mondo poteva prevedere il terremoto di questa notte”. Così Alberto Basili, dirigente del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, replica a chi sostiene che il sisma che ha colpito l’Abruzzo poteva essere previsto. “Non è possibile una previsione deterministica per prendere decisioni operative – ribadisce l’esperto -. Non era possibile prevedere che dopo la sequenza delle scosse aquilane seguisse un evento come quello di questa notte. La storia sismica italiana ha segnato molti avvenimenti sismici senza che poi vi fosse una scossa forte”.

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Video intervista a Giuliani 30.03.2009 

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Cinque domande a Giampaolo Giuliani (era il 25 marzo)

Giampaolo Giuliani, tecnico di laboratorio presso l’INFN dei Laboratori del Gran Sasso, come Le è venuta l’idea di realizzare uno strumento in grado di prevedere le scosse sismiche?
Nel 2001 stavamo osservando il misuratore di particelle cosmiche presso l’Istituto quando, in corrispondenza del terremoto in Turchia, rilevammo una quantità straordinaria, rispetto al solito, di radon…
Così ho impiegato quasi 2 anni per realizzare da solo uno strumento in grado di rilevare il radon, iniziai ad osservarlo ed a studiarlo, e con l’aiuto di un sismografo mi resi conto che la concentrazione di radon aumentava in corrispondenza di un evento sismico. Nel 2002, ad esempio, in corrispondenza del terremoto di S. Giuliano, registrammo valori 100 volte maggiori alla norma, ma disponendo di 1 solo precursore sismico eravamo in grado di emanare un allarme per un evento sismico che distava più di 50 km da L’Aquila, senza poter fornire altre informazioni circa la collocazione o la direzione dell’evento stesso. Oggi con 5 precursori saremmo in grado di essere molto più precisi, triangolando i dati ed i segnali di concentrazione del radon.
2 – Che cos’è il radon?
E’ un gas nobile ed è il gas più pesante che esista. Non interagisce con altre sostanze, quindi esce dalla crosta terrestre e si stratifica fino a 10 centimetri da terra, essendo così pesante ed a causa della pressione atmosferica, non riesce ad alzarsi di più. E’ il killer delle cantine non areate in quanto se respirato in quantità elevate porta il cancro ai polmoni: l’atomo di radon ha una vita media di 3,8 giorni e nel suo decadimento produce due isotopi, il Piombo-214 ed il Bismuto-214, che decadendo beta rilasciano radiazione gamma. I gamma inalati si fissano ai polmoni, ai bronchi ed al pancreas annichilendo questi stessi organi! Quando c’è un evento sismico, per esempio, la quantità di radon presente nei locali che ospitano gli strumenti è talmente alta da essere dannosa e sono costretto ad aspettare almeno un giorno per accedervi.
3 –Ci spiega la sua invenzione, la sua creatura? Che cos’è un Precursore sismico?
E’ uno strumento in grado di rilevare il radon e di evidenziarne le modifiche di concentrazione. Il precursore sismico permette di monitorare i territori e, attraverso la variazione di concentrazione del radon, permette di prevedere un evento sismico con un anticipo variabile dalle 6 alle 24 ore e una efficienza maggiore dell’80%. Ora disponiamo di 5 stazioni che ci consentono di triangolare i dati ottenendo con precisione l’epicentro ed il grado sismico dell’evento. Attraverso questa macchina ho potuto studiare il comportamento del radon e conoscerne delle caratteristiche non note alla scienza ufficiale perché sprovvista della tecnologia da noi utilizzata. I 5 Precursori sismici si trovano a Coppito, nel Laboratorio del Gran Sasso (ospite dell’INFN), presso la scuola De Amicis, a Fagnano e a Pineto; sono tutti a più di 3 metri sotto terra e in corrispondenza di un evento sismico rilevano nello stesso momento, lo stesso segnale creando un grafico perfettamente sovrapponibile.
4 – Cosa ci può dire dello Sciame sismico che dal 16 gennaio scorso interessa la città e spaventa i suoi abitanti?
Attraverso il Precursore sismico abbiamo potuto riscontrare, in questi 9 anni di studio, che il territorio di L’Aquila è interessato ogni anno nello stesso periodo da uno sciame sismico, non intenso e, per questo, in genere non percepito dalla popolazione. Quest’anno questo sciame sismico è stato più intenso e con delle scosse più forti, che sono state rilevate dalla popolazione. Lo sciame non è un fenomeno preparatorio ad un evento sismico più rilevante, né ha correlazione con grandi piogge o nevicate, come ho sentito dire da molti. E’ un fenomeno normale per una zona come quella di L’Aquila.
I dati ottenuti in questi 9 anni di studi, ci hanno consentito di rilevare un rischio sismico maggiore nel periodo invernale che va da novembre ad aprile. Senza voler banalizzare, ma per semplificare i concetti, posso aggiungere anche che l’attività sismica è strettamente correlata alle fasi lunari. In particolare quest’anno, il sistema Terra-Luna, si è venuto a trovare al Perielio (Punto più vicino al Sole, in Inverno) con la Luna nello stesso periodo alla minima distanza dalla Terra, e con il Pianeta Venere allineato, in fase di Venere piena anch’essa vicina. L’attrazione gravitazionale delle masse sulla Terra hanno intensificato l’effetto marea sul nostro pianeta, rendendo gli eventi sismici più rilevanti, rispetto agli altri sciami, cui siamo stati interessati negli anni precedenti. Mi sento di poter tranquillizzare i miei concittadini, in quanto lo sciame sismico andrà scemando con la fine di marzo.
5 – Come si pone la scienza ufficiale nei riguardi della sua invenzione?
Mi osserva con interesse … una parte mi da fiducia, come dimostra anche il Direttore dell’INFN che mi ha messo a disposizione un locale per ospitare uno dei 5 Precursori sismici; una parte è un po’ più cauta e scettica. Nel 2005 ho tenuto un seminario presso l’INFN a cui hanno partecipato quasi 100 scienziati, alcuni esperti di geofisica altri di particelle cosmiche. In quella occasione ho presentato il rivelatore di radon, ho rivelato i dati che dimostrano l’efficienza dello strumento ed ho dimostrato la correlazione tra l’allarme generato dal Precursore e l’evento sismico.

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