Grigorij Perelman, genio della matematica rifiuta il premio da un milione di dollari

Da il 22 luglio 2010

Sarà un genio, dirà qualcuno, ma non della finanza!
A 44 anni d’età, Grigorij Perelman, matematico ed “eremita” di San Pietroburgo, è uno dei più grandi geni della matematica. È l’unico scienziato al mondo che sia riuscito a dimostrare per esempio, la «congettura di Poincaré», definita dagli esperti «un’impresa ai limiti dell’impossibile». Una soluzione, quella trovata dal nostro Grisha, che potrà avere enormi ricadute anche economiche. Ma non per lui, che del denaro non sa che farsene.
Perelman infatti ha rifiutato il premio da un milione di dollari che gli era stato assegnato dal Clay Mathematics Institute per essere riuscito a risolvere uno dei sette Problemi del Millennio, quello appunto della “congettura di Poincaré”.
Negli anni passati ha rifiutato anche la prestigiosissima Medaglia Felds: un premio che è molto più arduo da conseguire di un premio Nobel in quanto viene assegnato all’unanimità, e solo ogni quattro anni,dalla comunità mondiale dei matematici al migliore di loro che abbia meno di 40 anni.
Dall’editoriale di Gabriella Sartori, pubblicato su Avvenire del 7 luglio, leggo:
“Uno studentello che l’ha fotografato col suo cellulare in un angolo della metro cittadina, si duole oggi di non aver saputo “vendere” a dovere quella preziosa foto. Perché così gli è stato insegnato: che fama e denaro sono i soli valori che contano. Però non tutti i suoi coetanei gli somigliano. Nella bellissima San Pietroburgo, ci si può imbattere in giovani che indossano magliette con la foto di Grisha commentate dalla scritta «Non tutto si può comprare». Noi ci auguriamo che molti giovani, e non giovani, di tutto il mondo, li imitino. La a lungo “impossibile” «congettura di Poincaré», l’aveva formulata nel 1904 questo grandissimo matematico francese che così scriveva: «Lo scienziato non studia la natura perché è utile, ma perché ne prova piacere perché è bella: se la natura non fosse bella,non varrebbe la pena di studiarla per tutta la vita e la vita non varrebbe la pena di essere vissuta». Parole vicine a quanto scriveva Einstein distinguendo, nel «tempio della scienza» coloro che vi entrano per fama, per orgoglio, per soldi, da quelli che lo fanno per l’inesausta ricerca dell’«armonia prestabilita», per una passione tanto pura quanto intensa non diversa da quella che – per lui – anima i mistici, i santi, i veri filosofi, poeti e artisti”.
Non sarà un genio della finanza, ma Grisha è un esempio da non dimenticare, in un mondo che pensa solo al denaro, al potere, al successo. Fare le cose con passione e per passione vale più dei soldi.
“Non tutto si può comprare”. E’ proprio vero; non si può comprare l’entusiasmo, la meraviglia, l’armonia, la speranza.

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