Tre interessanti eventi si svolgono in questi giorni al Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo…
Proprio come nell’Ottocento, quando l’albergo Nave d’Oro era luogo di incontro e confronto di importanti geologi, a Predazzo in questi giorni si sono riuniti ricercatori e studiosi di tutta Italia.
La XVIII edizione delle Giornate di Paleontologia, organizzata dalla Società Paleontologica Italiana (SPI), è stata, infatti, ospitata dal Muse di Trento, con un’innovativa formula itinerante che ha visto sessioni scientifiche nel capoluogo e a Predazzo, porta delle Dolomiti Unesco, con escursioni sul campo alla Gola del Bletterbach e visita al Museo Geologico delle Dolomiti. Proprio nelle sale del Museo di Predazzo è stata trasferita la biblioteca dell’Associazione Paleontologica Italiana, grazie a un’apposita convenzione firmata con il Muse, che ha ritenuto la sede di Predazzo il luogo ideale per ospitare questo importante archivio, che è stato completamente digitalizzato.
Un centinaio gli iscritti alla SPI che hanno partecipato ai lavori del congresso e alle elezioni del nuovo direttivo dell’associazione, guidata negli ultimi tre anni da Lorenzo Rook, dell’Università degli Studi di Firenze.
La sindaca Maria Bosin e l’assessore alla cultura Giovanni Aderenti, dopo aver accolto e salutato i paleontologi, hanno ribadito l’importanza di questi eventi: “Quando abbiamo firmato la convenzione con il Muse per il Museo Geologico delle Dolomiti abbiamo voluto porre l’accento sulla necessità di rendere l’attività museale trasversale: è importante coinvolgere le famiglie e invogliare la gente comune a visitare l’allestimento permanente e le mostre temporanee, ma è altresì necessario mantenere alta l’attenzione del mondo scientifico sulle preziose collezioni del museo”.
Il responsabile del Museo Geologico Riccardo Tomasoni ribadisce che la volontà del Muse è quella di rafforzare sempre più le occasioni di collaborazione con le università e gli enti di ricerca: “Le Dolomiti sono una vera e propria palestra per geologi e paleontologi.
La ricerca, sul campo e sui preziosi reperti della collezione ospitata a Predazzo, va valorizzata e incentivata, solo così manterremo vivo e dinamico il Museo”.
Monica Gabrielli
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