Nella serata di ieri sullo scadere dell'ordinanza di chiusura decisa dalla Provincia, ha riaperto la…
Ai siti mesolitici dei laghetti del Colbricon, è dedicata una nuova, agile pubblicazione del Parco curata da Fabrizio Bizzarini.
In quest’area il 18 giugno del 1971 Luigi e Gian Luigi Secco scoprirono le prime testimonianze di una frequentazione preistorica avvenuta dopo l’ultima glaciazione. La scoperta ebbe allora vasta risonanza e si rivelò di grandissima importanza scientifica.
Alla scoperta seguì immediatamente una campagna di scavi, condotta con grande abilità e perizia da Bernardino Bagolini, grandeesperto di preistoria. Questa terminò nell’estate 1986, e ad essa, alla sua organizzazione e ai risultati ottenuti è dedicata la parte principale di questa nuova pubblicazione.
Nel volumetto viene illustrato il metodo di indagine che ha permesso di comprendere le varie fasi di frequentazione del sito e di ricostruire l’organizzazione dei bivacchi dei cacciatori – raccoglitori che frequentarono queste montagne per un lunghissimo periodo di tempo, fra la fine del Tardiglaciale, circa 11.500 anni fa ed il Boreale, circa 8.500 anni fa.
Uno specifico capitolo ricostruisce l’evoluzione del paesaggio alpino dal Tardiglaciale fino alla fine del Boreale, quando i cambiamenti ambientali e quelli conseguenti delle civiltà preistoriche modificarono il rapporto fra l’uomo e le montagne, comprese quelle oggi tutelate dal Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino.
La pubblicazione cerca anche di ricostruire, grazie agli studi petrografici condotti sulle selci rinvenute in loco, la modalità costruttive degli strumenti usati dai cacciatori mesolitici ed i percorsi da essi seguiti per risalire dalle valli dell’Adige o del Brenta sino alle aree alpine di San Martino e del Passo Rolle.
La pubblicazione, di 24 pagine, è in vendita presso i Centri visitatori del Parco , e comprende anche una mappa per la visita del sito.
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