Un viaggio in telecabina o in seggiovia, sfiorando i rami degli abeti, ed ecco spalancarsi…
Si chiameranno Dolomiti Green Days e partiranno la prossima estate. Una sperimentazione che, per il 2017, riguarderà esclusivamente passo Sella.
Stop ai mezzi mossi da motore a scoppio, sì alla mobilità alternativa: auto, bus e pure moto elettriche, bici tradizionali e a pedalata assistita, pedoni trasportati in alta quota dagli impianti di risalita “inglobati” nel sistema di trasporto pubblico. Se dovesse funzionare, si penserà di coinvolgere anche gli altri passi della Sella Ronda.
Lo hanno annunciato nei giorni scorsi a passo Sella tre amministratori del Trentino-Alto Adige, il trentino Mauro Gilmozzi (Infrastrutture e ambiente) e gli altoatesini Florian Mussner (Mobilità) e Richard Theiner (Ambiente). Il tutto in collaborazione con le associazioni turistiche locali e della Fondazione Unesco che patrocina il progetto.
Non sarà facile, perché chiudere e basta non funzionerebbe e risulterebbe controproducente. Ci vuole ben altro. Si dovrà imparare a governare il fenomeno traffico, cosa finora mai fatta davvero. Fino ad oggi, infatti, si è soltanto posto qualche paletto, si è imposto qualche divieto.
Ora serve una rivoluzione copernicana: si deve introdurre il concetto dichange management: far cambiare mentalità alla gente, però soltanto dopo aver predisposto tutto il necessario. Innanzitutto stavolta c’è stato un lavoro preparatorio, partito nell’estate 2016 con il monitoraggio dei flussi di traffico tramite tecnologie innovative, tipo quelle utilizzate nelle «ztl»: telecamere in grado di riconoscere e registrare le targhe.
Così si è potuto verificare quanti passano e basta, quanti poi tornano indietro, che giro fanno, da che valle partono, dove arrivano. Per quest’anno si è lasciato fuori il passo Campolongo e si sono monitorati esclusivamente Sella Gardena e Pordoi.
Ora che si conoscono in dettaglio i flussi di traffico in termini quantitativi, si vuole passare a riqualificare i passi. Soprattutto l’Unesco ha proposto (e Trento e Bolzano hanno accettato) l’istituzione dei Green Days.
I tecnici li chiamano «giorni di trasporto programmato e promozione dell’accesso sostenibile, con un lasso di tempo dedicato ai ciclisti, un percorso favorevole a una mobilità sostenibile e una serie di eventi e manifestazioni». Tradotto: 8-10 giorni – quanti e quali verrà deciso in inverno – con chiusura al traffico motorizzato.
L’obiettivo deve essere quello di impostare un nuovo stile di vita per turisti e residenti, che possa rendere anche più attrattive le Dolomiti.
La chiusura a fasce orarie – servirà a capire cosa significa veramente un passo dolomitico senza auto.
Secondo i dati emersi dai controlli effettuati fra il 5 e il 31 agosto scorsi, fra i passi dolomitici di Val Gardena, Val Badia e Val di Fassa, sono circolati 2.300 veicoli al giorno.
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