Il pungiglione di Vespa sul Trentino Alto Adige – La nuova primavera dell’Autonomia?

Da il 20 gennaio 2014
autonomia trentina sotto attacco dalla rai

E’ andata in scena, durante la puntata di “Porta a Porta” di lunedì 13 gennaio 2014 condotta da Bruno Vespa, l’ennesima pagina di disinformazione tendente a delegittimare e denigrare l’Autonomia speciale della nostra Regione Trentino Alto Adige/SüdTirol.

Durante la trasmissione nessuno ha detto, tranne il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, quando è riuscito a parlare, che noi tratteniamo i nove decimi delle nostre risorse: in realtà ridotte ad effettivi sette decimi reali, anche in conseguenza dell’enorme sforzo finanziario che Trento e Bolzano con senso di responsabilità fanno nel concorrere al risanamento del debito pubblico nazionale.

Nessuno ha nemmeno detto, tranne Kompatscher, che, con queste risorse frutto del sacrificio dei nostri lavoratori e delle nostre imprese, finanziamo e gestiamo (sicuramente meglio che in ogni altra regione italiana) direttamente quasi tutti i servizi per la collettività che altrove sono in carico allo stato.

Si ha sempre più la sensazione che questo Stato alla deriva anziché prendere atto di un modello potenzialmente risolutorio ed esportabile ad altri territori lo vuole far passare paradossalmente come un sistema negativo.

Chiediamo quindi a Bruno Vespa che faccia pubblicamente le scuse al popolo trentino e sudtirolese per quanto successo e chiediamo il rispetto per la nostra Autonomia che sia d’esempio positivo e non venga più considerata ingiustamente come un privilegio.

Diamo altresì la nostra totale solidarietà al Presidente  della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, per quanto successo durante la trasmissione e lo invitiamo assieme al suo collega Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi, ad intraprendere tutte le iniziative necessarie al fine di tutelare la nostra Autonomia e la sua immagine notevolmente danneggiata dalla trasmissione “Porta a Porta” e dal suo conduttore Bruno Vespa.

Per rivedere la puntata di Porta a Porta del 13 gennaio 2014 a  CLICCA QUI.

LE REAZIONI IN REGIONE

Franco Panizza

franco panizza Il pungiglione di Vespa sul Trentino Alto Adige   La nuova primavera dellAutonomia?“Una trasmissione di vera e propria disinformazione giornalistica e di pericolosa diseducazione civica”.
É con queste parole che il sen. Franco Panizza, segretario politico del Partito Autonomista Trentino Tirolese, ha commentato la puntata del 13 gennaio di Porta a Porta, nel corso della quale il conduttore Bruno Vespa ha attaccato con argomentazioni assolutamente non veritiere le autonomie speciali di Trento e Bolzano.

“I cittadini del Trentino e dell’Alto Adige non sono dei privilegiati. Lo dimostrano tutti i dati, a cominciare da quelli sul residuo fiscale, cioè sul rapporto che c’è tra tasse pagate e servizi ricevuti in cambio da ogni singolo cittadino, a prescindere da chi sia l’ente che eroga questo servizio. Questi dati, frutto di un calcolo complesso che tiene conto di moltissime variabili, serve per stabilire l’equità di trattamento tra tutti i cittadini italiani. E allora, se li leggiamo, ci accorgiamo che per i cittadini delle nostre Province il saldo è negativo, con 1.340 euro a persona che vengono dispersi per le spese degli abitanti di altre 12 regioni, che ricevono perciò molto di più di quanto versano.

Credo che Vespa conosca tutte queste cose, così come il fatto che la qualità della vita e i buoni servizi siano solo il frutto meritato di decenni di buona amministrazione e di tasse effettivamente pagate dai contribuenti, a fronte di quello che invece accadeva in altre parti del Paese, purtroppo anche nelle regioni autonome del Sud, dove sprechi e gestioni dissennate hanno prodotto veri e propri sfaceli. E invece Vespa fa finta di non saperlo, invocando tra l’altro quei tagli orizzontali che non solo non colpiscono gli sprechi, ma che demotivano le eccellenze.

Il punto vero – insiste Panizza – è che la caccia al privilegio è diventato il genere giornalistico che va per la maggiore e che fa crescere gli ascolti. Peccato che in questo caso si prefiguri come un vero e proprio atto di disinformazione populista, con l’aggravante che tutto questo è avvenuto sul servizio pubblico il quale dovrebbe svolgere tutt’altra funzione.

Il Trentino e l’Alto Adige andrebbero raccontati per le tante cose positive che hanno costruito in questi anni, anche grazie a un esercizio fortemente responsabile delle proprie possibilità di autogoverno. Da questo punto di vista costituiscono un modello e un laboratorio. E invece Vespa pensa di risolvere i problemi dell’Italia smantellando lo stato sociale (cure dentarie, edilizia popolare, sostegno ai non autosufficienti, reddito di garanzia, etc.) in quei territori che hanno con saggezza seguito le esperienze europee più virtuose.
Ma la cosa che ho trovato veramente inaccettabile – continua ancora Panizza – è che Vespa anzichè chiedersi perchè in Italia le cose non funziono, e quindi chiedere al Governo di dotare il Paese di un sistema amministrativo più efficiente, che responsabilizzi finalmente i territori (decreto Salva Roma docet), abbia chiesto alle nostre Province di rinunciare a quelle conquiste sociali che invece gli altri dovrebbero imitare. In sostanza ci ha chiesto di restituire competenze a uno Stato Centrale che ci ha portati sull’orlo del fallimento finanziario, che ha dimostrato di non conoscere neppure la consistenza della questione esodati, che ha dimostrato in ogni momento di non avere i conti pubblici sotto il proprio controllo.

La vera soluzione, e su questo mi impegnerò per avere con noi i partiti autenticamente autonomisti e – mi auguro – anche le forze nazionali sinceramente riformatrici, è che in Italia si instauri un solido sistema regionale che dia poteri e responsabilità ai territori e che ne valorizzi le peculiarità . Che senso avrebbe sennò parlare di Made in Italy e di Qualità Italiana, se poi si appiattisce tutto verso il basso? Io mi auguro che finalmente almeno i Trentini, così come il Sudtirolesi hanno fatto, capiscano che bisogna essere uniti per non distruggere e sacrificare sul piano dell’omologazione nazionale quel grande patrimonio di coesione, partecipazione diretta e solidarietà collettiva che il Trentino ha costruito nella sua storia, il quale ad oggi costituisce – anche se a Roma non l’hanno capito – il solo antidoto alla disaffezione e all’antipolitica”

Lorenzo Baratter

lorenzo baratter Il pungiglione di Vespa sul Trentino Alto Adige   La nuova primavera dellAutonomia?La violenta polemica sui privilegi dell’autonomia, innescata lunedì da Bruno Vespa durante la puntata di “Porta a Porta” nella quale era ospite il Landeshauptmann Arno Kompatscher, si è allargata al Trentino. Lorenzo Baratter, storico e Consigliere Provinciale del Trentino del Partito Autonomista Trentino Tirolese, ci offre la sua interpretazione su quanto accaduto. E su quello che potrebbe ancora accadere.

Qualcuno si potrebbe chiedere, a Bolzano, perché anche il Trentino si è mobilitato in modo così forte a difesa del Presidente Kompatscher. Semplice: perché Arno Kompatscher rappresenta anche la nostra Autonomia.

L’Autonomia messa alla gogna non è né di Trento né di Bolzano, è un modo di governare che è assegnato a tutta la Regione. Noi consiglieri rappresentiamo tutta la Regione e io personalmente mi sono sempre battuto, da dieci anni almeno, perché la gente trentina conoscesse la storia, la cultura delle minoranze linguistiche della nostra Regione. Ecco che molti, anche in Trentino, anche se di madrelingua italiana, si sentono veramente fratelli dei vicini sudtirolesi perché hanno potuto finalmente conoscere le sofferenze causate a queste popolazioni dai due nazionalismi e ne conoscono (e stimano) il valore, la coerenza, il senso civico.

Abbiamo in fondo una storia comune secolare e sono molte più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono. Voglio però ricordare che questa è stata solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso in quanto non è da ieri che in Italia qualcuno affronta in modo vergognoso e indecente questo tema, cercando in ogni modo di delegittimare i nostri territori. E’ una cosa veramente insopportabile. Uno Stato purtroppo in mano alla criminalità organizzata, dove regnano la corruzione, l’evasione fiscale, il lavoro nero, il malgoverno, dove vige in gran parte una democrazia apparente, dove la politica si è spesso ridotta a uno squallido teatrino, viene a dare lezioni a Trento e Bolzano?

Allora il disegno è chiaro: qualcuno vuole che in Italia non esistano i buoni esempi! I patti sono già da tempo stati violati (basti pensare a quanti ricorsi debbono fare le nostre due provincie presso la Corte Costituzionale). Si sta facendo di tutto per mettere in ginocchio questi territori. Lo ho detto e lo ripeto: chi denigra la nostra Autonomia e ci offende, è come quel pastore che avendo nove pecore malate e una in salute, anziché guarire gli animali malati va ad ammazzare la pecora sana! Sembra ridicolo ma è quello che sta accadendo.

Questo è accaduto perché spesso anche l’informazione è in mano a demagogici populisti che costruiscono la loro fortuna indossando le vesti, con la scusa della cosiddetta “antipolitica”, di moralizzatori (che poi naturalmente hanno budget milionari, pagati dal contribuente). I Trentini lo sanno bene e sanno quanto è difficile sostenere il clima di vero e proprio odio che questa situazione ha creato: viviamo questo clima pesante ogni giorno confrontandoci con i territori vicini, dove una certa propaganda (spesso faziosa) ha fatto presa in modo indecente. E purtroppo abbiamo anche in casa (questo vale sia a Trento e che a Bolzano) dei servi sciocchi che alimentano stupidamente queste polemiche.

Ecco che allora moltissimi trentini si sono raccolti intorno alla figura di Arno Kompatscher, il quale, insieme al governatore trentino Ugo Rossi, è chiamato in prima linea a difendere la nostra identità e le nostre istituzioni. Al di là della questione linguistica sono molte più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono. E comunque una delle priorità della nostra legislatura provinciale è investire in modo forte sulla conoscenza della lingua tedesca e inglese nei trentini.

Noi autonomisti lo sappiamo bene: questo momento richiede massima unità. Se Trento e Bolzano andranno ciascuno per la propria strada, la lupa romana se li mangerà entrambi. Io credo che sia un errore chiudersi a riccio. Ma credo sia un errore anche fare gli agnelli. Ora bisogna avere il coraggio di lottare, senza paura, perché ci attendono tempi sempre più difficili. Lottare contro chi mette in pericolo i nostri diritti e soprattutto usa la menzogna e non riconosce le tante buone pratiche che qui esistono. Non saranno certo Vespa e amici a venirci a dire quale dovrà essere il nostro futuro. Il nostro futuro, e ancora una volta strategico, è il contatto stretto fra Trento e Bolzano, si chiama Europa delle Regioni e guarda a nord. Credo che la popolazione di Trento e Bolzano – ancora prima che la politica – debba essere più unita, dialogare, essere una comunità un po’ più vicina e forte. In questi giorni abbiamo visto che questo è possibile, che finalmente un dialogo può essere avviato.

Che sia la nuova primavera dell’Autonomia?

autonomia trentina sotto attacco dalla rai Il pungiglione di Vespa sul Trentino Alto Adige   La nuova primavera dellAutonomia?

Come se non bastasse ecco un nuovo attacco all’Autonomia. Ancora su Ra1, ancora senza la possibilità, per il Trentino, di replicare. A meno di una settimana di distanza dalla puntata di Porta a Porta, ecco, ieri pomeriggio, Massimo Giletti nel programma L’Arena scagliarsi contro i «privilegiati per statuto». Inequivocabile il titolo posto alla trasmissione, «così le Regioni speciali ingrassano con i nostri soldi». Nel corso del magazine è stata messa a confronto la situazione della Sicilia con quella del Trentino, con un servizio che ha spiegato il funzionamento dell’autonomia nella provincia di Catania e in quella di Trento. Curioso come a difendere la Sicilia ci fosse il governatore Crocetta, mentre a difendere il Trentino non ci fosse nessuno.

E’ stata aperta una raccolta di firme su Change dove è possibile firmare la petizione popolare:  ”Bruno Vespa chieda ufficialmente scusa al Trentino Alto Adige/Südtirol” PER FIRMARE  CLICCA QUI

bruno vespa chieda scusa al trentino Il pungiglione di Vespa sul Trentino Alto Adige   La nuova primavera dellAutonomia?

Le reazioni della gente sono davvero moltissime e si stanno scatenando in queste ore sui maggiori social network tutte in difesa dell’autonomia, ne riportiamo alcune a caso:

Venga qui in Trentino lo accompagno io a conoscere gli attori della nostra autonomia,la nostra gente,quello che qui abbiamo nel Cuore..piena vicinanza al presidente
Marco Cainelli Rode alla capitale che una Regione piccolina come la nostra sia in grado di funzionare come deve e dare i servizi di cui i cittadini hanno bisogno… Se non ci volete possiamo sempre diventare indipendenti ma a perderci non saremo di sicuro noi trentini !! W la nostra autonomia e la nostra Regione
Andrea Dario Tomasoni Vespa, Giletti, che collezione di valore. Quello che temo però non sono questi parafulmini, ma il disegno che c’è dietro. Lorenzo stai attento, stiamo subendo un attacco dalla RAI, non da singole persone. Ma ora è tempo di far sentire la nostra voce.
Da veneto che lavora spesso nel trentino ti invio queste mie riflessioni. Sono sconcertato dalle affermazioni di Vespa e Giletti: sembra che i problemi in Italia sia una regione da un milione di abitanti e non il resto di quasi 60… Ma mi basta questa considerazione. Al confine trentino/veneto il cambiamento lo vedi immediatamente sulla statale. Le strade. Non una buca, catarinfrangenti puliti, canali si scolo liberi… tutto contrario nella statale veneta. Vorrà dire cosa questo? Che i soldi pubblici vengono spesi bene. Come mai l’asfalto nel trentino dura decenni e nel veneto dopo pochi mesi è da buttare, poi le ditte ritornano a sistemare decine di volte un lavoro fattomale??… Vogliamo parlare poi dei soldi spesi nella cultura settore nel quale io opero? Magari nel veneto ci fosse la sensibilità sulla storia del territorio che c’è nel trentino. Potrei andare avanti molto sui parallelismi..
Il Vespone è solo la punta di una strategia del Governo Letta che lo manda avanti. Vedrete che tagli ci aspettano.
Stanno cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica per rendere popolare i loro tagli alle autonomie speciali.
Vespa come Giletti sono soli attori di un disegno più ampio del manovratore

Lorenzo Dellai difende l’autonomia: Roma ci lasci in pace

(Intervento del governatore Lorenzo Dellai al Vigili del Fuoco di Fiemme svoltosi a Panchià domenica 22 luglio 2012)

Lorenzo Dellai chiama a raccolta la popolazione trentina in un’appassionata difesa dell’autonomia del Trentino. Noi siamo una parte dell’Italia che funziona, non una parte dell’Italia che va risanata! Lo diciamo alto e forte e bisogna che comincino a dirlo anche i trentini e le trentine, le associazioni per non veder distrutto quello che intere generazioni hanno faticosamente costruito! Ogni anno il Trentino dà allo stato 1.700 milioni di euro, mentre lo Stato spende qui in Trentino 400 milioni di euro per le sue funzioni, tutto il resto lo paghiamo noi, quindi siamo ampiamente a credito nei confronti del nostro Paese. Una “fiammata” autonomista nel discorso conclusivo del Convegno distrettuale dei Vigili del Fuoco di Fiemme svoltosi a Panchià domenica 22 luglio 2012. Video by Predazzoblog.it

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