“I figli sono la pupilla dei nostri occhi… Che ne sarà di noi se non…
Di Michelangelo Boninsegna (da Padova) - Vorrei esprimere il mio plauso per i quotidiani aggiornamenti pubblicati su Predazzo Blog, perché per i Predazzani residenti fuori regione essi significano un insostituibile legame con la “madre patria”.
Questa volta, lo spunto per farmi vivo viene offerto dalla pagina che annuncia la celebrazione anche a Predazzo della “Giornata della Memoria” dedicata ad un ex deportato a Mauthausen, Aldo Pantozzi, del quale per l’occasione ho potuto trovare notizie interessanti tramite Internet.
Il nome di questa località dell’Austria, famosa purtroppo per il terribile campo di concentramento, mi ha fatto tornare alla mente di nuovo la figura del finanziere Tullo Centurioni, allievo presso la Scuola Alpina della GdF, sul quale qualche mese fa è stato pubblicato su Predazzo Blog un mio scritto. Di lui era apparso un articolo anche sull’Adige, rielaborato per l’ultimo numero della rivista Predazzo Notizie: anche Tullo Centurioni andò incontro ad una tragica fine proprio in questo campo di lavoro forzato, ivi deportato per aver contribuito a mettere in salvo numerosi perseguitati politici ed ebrei facendoli espatriare in Svizzera nella zona di confine a Porto Ceresio sul Lago di Lugano.
È molto importante tener vivo il ricordo delle vittime di queste tragiche deportazioni, dalle quali pochi hanno avuto la possibilità di ritornare per portarne testimonianza alle giovani generazioni, cui non mancano certamente le occasioni per conoscere quei tristi periodi storici.
Una di queste occasioni viene offerta a tutti ogni anno dalla “Giornata della Memoria”; ma i giovani di Predazzo, in particolare tutti quelli che dopo la III Media passano alle Superiori e frequentano il locale Istituto di Istruzione Superiore, sono stimolati a studiare e ad approfondire il periodo della dittatura in Italia e in Germania proprio grazie al nome scelto per il loro Istituto, “La Rosa Bianca”, a ricordo dell’organizzazione segreta antinazista Die Weisse Rose guidata dallo psicologo Kurt Huber, cui erano iscritti tra gli altri i fratelli Hans e Sophie Scholl, studenti all’Università di Monaco di Baviera, arrestati durante un volantinaggio e processati sommariamente, quindi condannati alla pena capitale.
Se poi, senza andare troppo lontano, si volesse visitare un luogo della memoria non troppo lontano, suggerirei di compiere una gita a Padova, dove, a fianco del Tempio dedicato all’Internato Ignoto, è stato allestito il Museo dell’Internamento ad opera di un prete, don Giovanni Fortin, ex deportato a Dachau. Percorrendo il viale verso la chiesa, su una serie di cippi in trachite si leggono i nomi dei famigerati lager e altri cippi ricordano alcuni martiri di questi campi di concentramento, tra cui il polacco Padre Massimiliano Kolbe, proclamato Santo qualche anno fa (dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali di S. Antonio, e per questo nella Basilica del Santo gli è stato dedicato un altare con una pala dipinta dal famoso pittore Pietro Annigoni).
Penso (e lo dico come suggerimento) che la gita-pellegrinaggio verso Dachau o Auschwitz potrebbe benissimo essere completata con una visita a questo Museo, anche perché nella stessa zona è stato aperto da qualche anno “Il Giardino dei Giusti del Mondo”, dove ogni anno vengono messe a dimora delle piante in onore di coloro che si sono prodigati e anche sacrificati fino alla morte a favore di perseguitati a causa di genocidi, e tra questi anche il finanziere Tullo Centurioni (come già è stato scritto su Predazzo Blog).
Concludo esprimendo la speranza e ribadendo l’auspicio che, leggendo questo scritto, molti miei compaesani provino il desiderio di veder commemorare in maniera ufficiale, naturalmente in stretta collaborazione con il Col. S. Alciati (comandante della Scuola Alpina della GdF), la figura eroica del finanziere Tullo Centurioni: è pur vero che quasi sicuramente nessun Predazzano lo ha conosciuto di persona, ma il fatto che egli abbia trascorso un periodo di tempo a Predazzo come allievo finanziere può essere, secondo me, un motivo più che valido per ricordarlo quasi fosse un nostro concittadino ad honorem.
Ringrazio sentitamente per l’ospitalità e saluto cordialmente i lettori (oltremodo pazienti) di questa email.
Michelangelo Boninsegna (da Padova)
P.S. – Chiedo cortesemente di pubblicare anche gli allegati.
P.S. – Invito tutti a leggere anche gli allegati che descrivono il Tempio dell’Internato Ignoto, il Museo dell’Internamento e il Giardino dei Giusti del Mondo.
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