Una vettura è uscita di strada ieri sera verso le 23.00 sulla Strada Statale 50…
L’incidente sulle piste del Cermis, in zona proseguono le ricerche del soccorso alpino.
Questo il primo tragico bilancio di un incidente avvenuto lungo le piste del Cermis, in Trentino. Altre due persone risultano ferite in modo grave e sarebbero in pericolo di vita. I soccorritori però stanno ancora operando in zona alla ricerca di almeno altre due persone, ma potrebbero essere anche di più. Tutti facevano parte di una comitiva di turisti russi che viaggiavano a bordo di due motoslitte che per cause ancora da accertare si sono ribaltate.
A quanto pare stavano transitando su una cosiddetta «pista nera», di quelle più pericolose, e ad un certo punto hanno perso il controllo delle motoslitte e sono finiti fuori pista ribaltandosi.
SOCCORSI - Al momento si hanno ancora notizie frammentarie. Sul posto stanno ancora operando i sanitari e gli uomini del soccorso alpino. L’allarme è stato dato a Trentino emergenza alle 22.33. È stato anche l’ufficio stampa dell’azienda sanitaria di Trento a confermare che vi sarebbero delle vittime
L’incidente è avvenuto lungo la pista Olimpia. Allo stato le forze dell’ordine confermano che ci sono sei vittime, mentre una settima persona ferita in modo molto grave è stata trasportata all’ospedale Santa Chiara di Trento a bordo di un elicottero militare.
Sul posto sono accorsi il 118 Trentino Emergenza di Cavalese, la Croce Bianca di Tesero, la Croce Rossa di Moena, il Soccorso Alpino di Fiemme e i Vigili del Fuoco dei paesi della valle.
La montagna è la stessa che il 2 febbraio 1998 aveva visto 19 vittime per un aereo dei marines finito contro una cabina della funivia. E sempre la funivia aveva causato 42 morti nel 1976, per il distacco di una cabina. Proprio le piste del Cermis dovrebbero essere protagoniste domenica della tappa finale di una nota gara di sci, il Tour de Ski. L’incidente è avvenuto intorno ai duemila metri di quota dopo le 22, tra la località Alberghi e il Doss dei Laresi. Il gruppo di turisti, provenienti dall’Europa dell’Est – russi o polacchi, secondo le prime informazioni ancora da confermare – viaggiava su di una motoslitta con rimorchio. Sembra abbiano percorso nel buio una pista ‘nera’, chiamata Olimpia 2, finendo ribaltati lungo il bordo della pista, sfondando le reti di protezione e cadendo in una scarpata per cento metri.
Alcuni di loro sono stati sbalzati sulla neve, altri tra le rocce nel bosco. Le vittime sono quattro uomini e due donne. I feriti, di cui uno molto grave, sono stati trasportati con un elicottero dell’esercito giunto da Bolzano, uno all’ospedale di Cavalese, l’altro al S.Chiara di Trento.
Le ricerche e i soccorsi sono stati effettuati dal Soccorso alpino della Val di Fiemme, inizialmente con 14 uomini e cani da ricerca, cui si sono aggiunti via via rinforzi assieme a vigili del fuoco di Cavalese, operatori degli impianti di risalita e del 118. Gli elicotteri di emergenza non hanno invece potuto alzarsi in volo a causa dell’oscurità. L’ipotesi è che i turisti, di cui le località sciistiche del Cermis sono affollate in queste vacanze tra Natale e anno nuovo, avessero trascorso la serata in uno dei rifugi o ristoranti in quota, per fare poi ritorno in albergo a tarda sera. Sono stati probabilmente traditi dal buio della pista, mentre poco più in basso si trovava una pista ‘rossa’ illuminata, autorizzata quindi ad essere percorsa anche in notturna. Le ricerche di alcuni di loro sono state rese ancora più complesse, oltre che dal buio, anche dal fatto di essere finiti oltre il limite della pista, dove non c’é neve ma solo rocce e bosco fitto.
ore 00.22 arrivati sul posto in questo momento altri 2 elicotteri di soccorso..
altri aggiornamenti a breve
Quando i soccorritori li hanno trovati, i loro corpi erano a decine di metri l’uno dall’altro. Erano volati nel vuoto, giù da un dirupo. Cento metri di dislivello, dopo aver sfondato le recinzioni che proteggono il tracciato ripido della «Olimpia II», pista nera sull’Alpe Cermis, località sciistica in provincia di Trento.
Erano in otto, viaggiavano nella notte su una motoslitta con carrello, probabilmente sulla pista sbagliata. Sei, quattro uomini e due donne, sono morti sul colpo. Due di loro secondo i primi riscontri sono minorenni. Gli ultimi due sono feriti; uno è gravissimo. Sono tutti russi, erano in Trentino da qualche giorno per una vacanza sulle nevi.
Avevano cenato in quota, a duemila metri, allo Sporting Hotel Alpe Cermis, un rifugio tre stelle gestito dallo scorso anno da una signora russa, Raissa.
Anche lei era sulla motoslitta ed è una delle vittime. Suo marito, anche lui russo, guidava il mezzo: insieme con la moglie stava riportando i turisti a Cavalese, poi avrebbe fatto ritorno all’hotel. E’ stato trasportato a bordo di un elicottero militare all’ospedale Santa Chiara di Trento. È in condizioni molto gravi. Meno serio il quadro dell’altro ferito, un uomo, ricoverato all’ospedale di Cavalese.
Il gruppo, dopo aver cenato, intorno alle dieci di sera, stava facendo rientro in paese, a Cavalese, 4 mila abitanti a 60 chilometri da Trento, sulla motoslitta noleggiata. È ancora inspiegabile il motivo per cui chi guidava la motoslitta, anche lui russo, abbia imboccato la «Olimpia II», tracciato ripido e completamente buio a quell’ora, e non una pista rossa aperta da poco, la «Olimpia III»che scorre poco in più basso ed è illuminata fino alle 22,30.
L’incidente è avvenuto poco sotto i duemila metri, e perciò – secondo le prime ricostruzioni del soccorso alpino – poco dopo la partenza della motoslitta dall’hotel Sporting, tra la località Alberghi e il Doss dei Laresi. Durante il tragitto il mezzo si sarebbe ribaltato lungo il fianco della pista, sfondando le reti di protezione e cadendo in una scarpata per cento metri. Alcuni corpi sono stati sbalzati sulla neve, altri tra le rocce della pineta. Sul posto sono intervenute inizialmente quattro squadre del soccorso alpino Val di Fiemme e dei vigili del fuoco insieme con i cani da ricerca. Con il passare dei minuti, poi, ai 14 uomini arrivati per primi sul luogo della tragedia, si sono aggiunti altri rinforzi: un gruppo di addetti degli impianti di risalita, il 118 Trentino Emergenza di Cavalese, la Croce Bianca di Tesero, la Croce Rossa di Moena. Gli elicotteri di emergenza, invece, non hanno potuto alzarsi in volo a causa dell’oscurità.
Le guide alpine hanno dovuto a un certo punto abbandonare i mezzi e calarsi nella scarpata a piedi, dove hanno recuperato i sei cadaveri e intubato sulle barelle i feriti per portarli in un luogo piano dove potessero essere caricati sull’elicottero. Ci sono volute ore, poi, per perlustrare la zona: «Stiamo verificando che non ci sia qualche disperso, che la comitiva non fosse composta da più di otto persone», raccontava a mezzanotte Stefano Sandri, ispettore del soccorso alpino della Val di Fassa.
A notte inoltrata, in quota, vicino al luogo dove sono stati trovati i corpi dei turisti russi, sono atterrati due elicotteri militari, fatto che ha rafforzato l’ipotesi – che però al momento non trova nessuna conferma – che le squadre di soccorso abbiano trovato altre persone nel dirupo.
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