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Un’installazione al piano terra del municipio di Predazzo e all’ex segheria di Ziano ricrea suoni ed emozioni della sera del 29 ottobre
Il boato del vento. Lo scrocchiare delle piante che si spezzano. Il fragore degli alberi che cadono a terra. Il buio rischiarato solo dalla flebile luce delle candele. La paura, prima. Lo stupore di fronte al paesaggio mutato, poi. L’artista Irene Trotter ricrea suoni, atmosfera ed emozioni della notte del 29 ottobre, quando la tempesta Vaia ha devastato i boschi, in particolare quelli di Predazzo e Ziano di Fiemme. L’ideatrice dell’installazione – che abita in un maso circondato dal bosco ed ha quindi vissuto in prima persona la paura di quelle ore – ha ricreato in una stanza un angolo di bosco e ha registrato un audio in cui i suoni della natura e la sua voce raccontano quanto accaduto, facendolo rivivere a chi c’era e facendone capire la portata – anche emotiva – a coloro che non l’hanno vissuto.
L’installazione prende il nome dal grido di avvertimento usato tra i boscaioli prima della caduta di una pianta: “Eráus”, termine che deriva dal tedesco heraus, cioè “fuori”. Si tratta di una stanza buia in cui entrare per ascoltare la voce del vento, che sembra invitare il visitatore a mettersi al riparo: un messaggio anche simbolico per esortare a darsi da fare, ad agire per il territorio.
L’installazione di Irene Trotter è stata allestita a Predazzo, al piano terra del municipio: verrà inaugurata mercoledì 14 agosto alle 17, dopodiché rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni con orario 17.30-20.30. “Eráus” sarà replicata anche a Ziano di Fiemme, presso l’ex segheria di Via Bosin (apertura ancora da definire).
L’installazione rientra nel progetto #PIANTALA, ideato dalle amministrazioni comunali di Predazzo e Ziano di Fiemme per costruire, soprattutto attraverso l’arte, un dialogo positivo con il turista in relazione a quanto successo lo scorso 29 ottobre. Rientra in questo progetto anche “Abauf” (grido che comanda l’interruzione dell’avvallamento dei tronchi per permettere ai boscaioli a valle di lavorare in sicurezza), che vede alcuni artisti locali raccontare la tempesta Vaia attraverso le loro opere, esposte sulla terrazza davanti al Museo Geologico di Predazzo.
Inoltre, fino al 20 agosto la Sala Rosa del municipio di Predazzo ospita “Endiadi 2.0 – Elementi – Colori sulle ferite del bosco”, con opere delle artiste Mariapia Desilvestro e Daniela Bernardi.
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