Di Pino Dellasega - I cinquanta centimetri di neve fresca hanno rallentato la salita alla…
Pochi anni sono trascorsi da quando Silvana Valente solcava a grande velocità il velodromo di Sidney per le gare ciclistiche delle Paraolompiadi, dove vinse ben tre medaglie, ma la sua forza fisica non ha perso lo smalto. Ma la sua vera forza è quella interiore, il reagire a una penalizzazione che la vita le ha dato, e fare cose che nemmeno gran parte dei vedenti riesce a fare.
E cosi Silvana diventa un esempio per tanti, un riferimento per chi pensa di essere sfortunato e per chi perde le motivazioni per andare avanti.
Guidati dal presidente Claudio Dal Santo, il Gruppo Sportivo Non Vedenti di Vicenza, arriva al Cristo pensante.
Quando l’ho incontrata per la prima volta in occasione della presentazione del Cristo pensante a Zanè, un mese fa, ci siamo scambiati i nostri libri ma subito ho capito che davanti avevo una forza della natura. Silvana ha realizzato anche il suo sogno di scrivere un libro ed infatti è appena uscita con “Il volto del Silenzio” una raccolta di pensieri e poesie.
E cosi è stato anche sulle rampe del Castellazzo, quando si sono presentati accompagnati da Armando Bonaguro, mio grande amico e da Valentina Garbo con alcuni loro amici.
Il passo di Silvana, Loris e Claudio non ha ceduto di un attimo e nel guardarli mi sembrava impossibile che fossero ciechi. Niente soste e da come parlavano sembrava che davvero vedessero la natura che li circondava. Il passo sicuro faceva ben capire di che stampo erano e quanti chilometri avevano già nelle gambe per poter affrontare il Castellazzo, che in alcuni punti non si lascia proprio camminare bene.
Commovente l’arrivo al Cristo pensante per come Silvana e Loris usassero le mani per “leggere” la forma del Pensante e bellissimo vedere come si emozionavano toccando la corona di spine.
Per me e Armando una gran bella soddisfazione nel vedere che con il Cristo pensante la gente è felice e si emoziona sempre.
Ma come se non bastasse il ritorno chiedono di farlo per la via più impegnativa, la diretta che passa sui ghiaioni e anche i due passaggi tra le roccette diventano uno scherzo per loro.
Il giro si conclude alla Capanna Cervino e dopo uno scambio di abbracci e saluti si riparte per casa, con la consapevolezza di aver aggiunto un altro pezzo di storia al Cristo pensante.
Ecco dalle parole degli interessati il racconto della loro esperienza al Cristo pensante delle Dolomiti:
SILVANA VALENTE – Suggestiva l’escursione che dal Passo Rolle ci ha portati, lungo un sentiero alla portata di tutti , a toccare con mano la statua del Cristo pensante sul monte Castellazzo. Il trekking è stato organizzato per far incontrare con i soci del GSNV il nuovo amico Armando Bonaguro, istruttore di Nordic Walking, Skiroll, nonché sportivo a 360°.
Abbiamo avuto l’onore di essere accompagnati da Pino Dellasega che ha preso spunto da una statuetta raffigurante il Cristo pensante a lui molto cara, per farne riprodurre una nuova di 2 metri. L’ha fatta poi collocare lassù sul Castellazzo, a quota 2333 metri.
Pino ama esplorare la montagna e la guarda con gli occhi del camminatore rispettoso , dell’osservatore acuto. Il suo silenzio gli dà il là per scrivere, infatti ha già all’attivo 4 libri.
In particolare quello sul Cristo pensante è scaturito dalla forza che gli ha dato il veder realizzato il sogno di questa nuova attrazione, che veste di luce la montagna, portando una moltitudine di persone alla cima per ammirare il Cristo pensante. Possiamo interpretare questo fenomeno di massa come un cammino di fede e di pace, che combatte la paura della solitudine e del nulla, o come un invito discreto ma profondo a pensare, per vivere più in armonia con l’universo fuori e dentro noi, con quel Dio che sta nella nostra coscienza, nell’amore per la vita che sta in ogni pensiero e in ogni gesto. La mia sensazione, sentendo il suo racconto, è che egli abbia avuto un’intuizione che possiamo interpretare come strumento di Dio o comunque di ciò che ci guida attraverso i segnali che giungono a ognuno di noi, quando ci si lascia attraversare e si impara ad ascoltare ciò che abbiamo nel profondo.
(Silvana Valente)
CLAUDIO DEL SANTO – Una bella esperienza di trekking, diversa dal solito per la mèta da raggiungere e per la presenza di Pino Dellasega ,ideatore dell’iniziativa. E’ stato emozionante arrivare fino alla cima e vedere questa scultura, raffigurante il Cristo pensante con accanto alla croce, liscia dal lato che guarda la statua e spigolosa dall’altro. Tutto scorre liscio se si è al suo fianco, mentre in sua assenza le difficoltà quotidiane si sentono maggiormente. La scultura stessa raffigurante il Cristo Pensante seduto con una mano sulle ginocchia e l’altra sul capo e con una corona di filo spinato che gli cinge il capo . Ho sentito un messaggio arrivare al cuore, come dire fermatevi e pensate, ogni tanto .
Un grazie agli organizzatori per la bella giornata trascorsa in amicizia.
(Claudio Dal Santo – Presidente Gruppo non vedenti)
LORIS BORDIN - In questo periodo con tutto quello che succede è sceso dalla croce anche il Cristo ed è pensieroso anche lui.
Grazie ad Armando Bonaguro e a Pino Dellasega che ci hanno accompagnati, ne valeva la pena.
Loris Bordin
VALENTINA GARBO - Ogni camminata in montagna è speciale, ma quelle fatte con gli atleti del GSNV hanno qualcosa in più. La minorazione visiva non permette la mobilitazione autonoma sui sentieri di montagna e si è “costretti” a camminare in coppia fidandosi e adeguandosi alle esigenze l’uno all’altra, creando un feeling del tutto particolare fra guida e atleta.
Quella mattina abbiamo intrapreso un sentiero veramente suggestivo, che permetteva di ammirare a 360° le bellezze del parco naturale del Paneveggio come: le Pale di San Martino e il monte Castellazzo su cui siamo saliti. Non avrei mai pensato di trovare così tanto movimento sul sentiero del Cristo pensante. Da un lato è stato positivo vedere così tante persone riavvicinarsi alla montagna, ma dall’altro il rumore creato da queste mi è proprio dispiaciuto, perché un lato caratteristico che amo della montagna è il suo silenzio, che permette di ritrovare il giusto equilibrio fra l’uomo e la natura, che non è altro un dono splendido donatoci da Dio.
Un grazie speciale ad Armando, Pino e Silvana e a quanti ci vorranno far apprezzare ancora la bellezza della montagna, vista con gli occhi di chi vuole veramente vedere.
(Valentina Garbo – segretaria del Gruppo non vedenti.)
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