In vista della mobilitazione in massa al Palafiemme di Cavalese domenica 19 marzo 2017 ad ore 17.00…
A seguito di quanto accaduto ieri a Trento (vedi articolo: Bocciature assurde al Concorso Pediatri per Cavalese), l’Associazione Parto per Fiemme interpella l’Assessore Provinciale alla Salute Luca Zeni.
ALL’ATTENZIONE DELL’ASSESSORE LUCA ZENI
E DELLE FIGURE AZIENDALI PREPOSTE.
Alla luce (macchiata da assurde, incredibili ombre) di quanto accaduto ieri al concorso per pediatri saltiamo a piè pari ogni polemica e, dopo aver verificato per l’ennesima volta la fattibilità di quanto proponiamo, indichiamo le CONDIZIONI NECESSARIE per tornare a credere ai propositi di normalizzazione della situazione socio-sanitaria per le valli di Fiemme, Fassa e Cembra.
È URGENTE :
- dare un segnale pubblico di riapertura del Punto Nascita di Fiemme e dei servizi annessi essenziali prima dell’estate 2017 utilizzando anche i gettonisti ammessi da Roma e i pediatri di Trento e Rovereto che, giustamente, per lavorare con sicurezza a Cavalese necessitano dell’anestesista di notte riassegnato il 3 aprile all’ospedale dopo 16 mesi…
- l’apertura immediata del concorso per ginecologi e per primario ginecologo (i precedenti bandi, del 2014, pur avendo visto un numero sufficiente di partecipanti, non sono mai stati espletati…)
- la soddisfazione delle richieste degli amministratori delle Valli, sottoposte il 20 Mar 2017, per aggiustare il dispositivo sanitario temporaneo attualmente insufficiente.
Ci aspettiamo fatti concreti e lo stesso rispetto ed elasticità accordate all’ospedale di Cles che gode, sin dal 25 novembre 2015, della turnistica dei gettonisti e dei professionisti in forza all’APSS di Trento e Rovereto.
La stessa considerazione che ha giustamente evitato alle popolazioni della Valle di Non e Sole di evitare ogni sorta di restrizione sanitaria o di sacrificio sull’altare dell’esacerbata (e in parte ingiustificata) obbedienza normativa.
Siamo consci del notevole lavoro svolto al Ministero per proporre un adeguamento degli standard, ma il possibile approdo del dispositivo non avverrà prima di 12 mesi.
In mancanza di questi presupposti non si può, 17 mesi dopo la sospensione prima parziale e poi totale dei servizi, proporre nuovamente alle popolazioni pazienza e comprensione e si dovranno cercare nuovamente altre vie per ricevere risposte chiare in tempi accettabili.
Il direttivo di “Parto per Fiemme”
portavoce di numerose associazioni di Fiemme, Fassa e Cembra.
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Elisa123
20 agosto 2018 at 02:16
Dopo un’esperienza di parto terribile a Cavalese (cesareo d’urgenza in anestesia totale dopo 24 ore di travaglio), determinato dall’assoluta poca professionalità ed esperienza degli operatori – errori gravissimi di valutazione come per esempio somministrazione di ossitocina in travaglio senza ecografia, senza visita e con feto traverso – ed un secondo parto di prova a BZ (a Cavalese sarebbe stato in ogni caso possibile solo un cesareo programmato poiché dopo un primo cesareo il parto di prova non è previsto), finito in un sereno parto naturale, ritengo che mantenere chiuso il reparto di Cavalese possa solo essere positivo per tutte coloro che non hanno un parto più che fisiologico, in quanto in un piccolo centro qualunque inconveniente viene gestito con un cesareo. Spesso non necessario.