Dopo il Family Day e nonostante il monopolio mediatico Lgbt sul tema, crolla il consenso…
Malala Yousafzai, la ragazzina pakistana ferita alla testa dai talebani con un colpo d’arma da fuoco nella valle di Swat per il suo impegno per l’istruzione femminile, ha parlato all’Onu nel giorno del suo 16esimo compleanno.
Il 9 ottobre 2012 i talebani mi hanno sparato sul lato sinistro della testa e hanno sparato i miei amici. Pensavano che i protiettili ci avessero dato il silenzio ma si sono sbagliati. Si sono alzate migliaia di voci, loro pensavano di poter fermare le mie ambizioni ma nulla è cambiato nella mia vita. La debolezza e la paura se ne sono andate, e invece è nato il coraggio e la forza. Sono la stessa Malala, le mie ambizioni sono le stesse, cosi come le mie speranze e i miei sogni, non sono contro nessuno e non parlo contro i talebani o contro gruppi terroristici. Sono qui per parlare per il diritto all’educazione di ogni vambino. Voglio istruzione anche per i figli dei terroristi e dei talebani. Anche se ci fosse un’arma nelle mie mani e ci fosse un talebano di fronte a me non gli sparerei. Questa è pietà, che ho imparato da Maometto, da Gesù Cristo e da Budda. Questa è l’eredeità del cambiamento che ho imparato da Martin Luther King, da Nelson Mandela e da Mohammed Alì. Questa è la filosofia della non violenza che ho imparato da Gandio e da Madre Teresa, e questa è la pietà che ho imparato da mio padre e da mia madre. E’ ciò che la mia anima mi dice, siate pacifici e amate tutto. Cerchiamo di capire l’importanza della luce quando vediamo l’oscurità, capiamo l’importanza della voce quando veniamo zittiti, e nel nord del Pakistan capiamo l’importanza delle penne e dei libri quando vediamo le armi. La penna è più forte della spada ed è vero. Gli estremisti hanno paura delle penne e dei libri, il potere dell’istruzione li spaventa, hanno paura delle donne e la voce delle donne li spaventa, ecco perchè hanno ucciso 14 studentesse e perchè hanno ucciso delle maestre nel nord del Pakistan e perchè colpiscono le scuole ogni giorno. Hanno paura del cambiamento, dell’uguaglianza e di questi cambiamenti nella società . Mi ricordo che c’era un ragazzo nella nostra scuola a cui era stato chiesto perchè i talebani sono contro l’istruzione. Lui rispose molto semplicemente indicando nel libro che “un talebano non sa cosa c’è scritto in questo libro”. I terroristi usano erroneamente il nome di Dio per i loro propri scopi. Il Pakistan è un paese democratico e in pace, si vuole l’istruzione per i propri figli e l’Islam è una religione di pace e di fratellanza. L’Islam non è solo diritto all’istruzione, ma anche responsabilità e doveri. Onorevole segretario generale, la pace è necessaria per l’istruzione. In molte parti del mondo le guerre inmpediscono ai bambini di andare a scuola, siamo stanchi di queste guerre. In India i bambini poveri sono vittime del lavoro minorile, molte scuole sono state distrutte in Nigeria, anche in Afghanistan, e le ragazze sono obbligate a sposarsi da molto giovani.
”I terroristi abusano del nome dell’Islam a loro beneficio”. “L’Islam è una religione di pace e la pace è necessaria per l’istruzione”.
“Sono qui per parlare del diritto all’istruzione per tutti. Voglio istruzione anche per i figli e le figlie dei talebani”, ha detto la sedicenne pakistana. “Prendete i vostri libri e le vostre penne, sono la vostra arma più potente. Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo”. “I talebani hanno paura del potere dell’istruzione – ha aggiunto Malala – hanno paura del potere delle donne. Per questo uccidono, perchè hanno paura”.
“Oggi non è il mio giorno, è il giorno di tutti coloro che combattono per i propri diritti”, ha detto la giovane attivista pakistana dal Palazzo di Vetro dell’Onu. “Sono qui e oggi parlo per tutti coloro che non possono far sentire la propria voce”, ha proseguito la giovane.
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