Il Consiglio della Comunità Territoriale della Valle di Fiemme ha approvato nelle scorse settimane l’istituzione…
In occasione delle 2 partite della NAZIONALI MASCHILI DI VOLLEY ITALIA E SLOVENIA, verranno devoluti a “Parto per Fiemme” parte degli introiti per finanziare la promozione dei bandi di concorsi necessari per accogliere gli ultimi professionisti mancanti per la riapertura del Punto Nascita e dei reparti annessi.
È con sincera gratitudine e un notevole emozione che, come direttivo di “Parto per Fiemme”, abbiamo accolto la proposta dell’APT della Valle di Fiemme che sottolinea, ancora una volta, come il tempo che passa dalla sospensione del Punto Nascita e di parte dei servizi annessi non faccia che aumentare la determinazione delle associazioni e della gente delle Valli di Fiemme, Fassa e Cembra a trovare delle soluzioni.
Dopo due anni passati a coadiuvare la ricerca degli anestesisti e dei pediatri mancanti abbiamo scoperto che, nonostante le rassicurazioni, sono ora i ginecologi a mancare e ciò nonostante una prima ricerca svolta nel 2015, che aveva portato a 19 candidati iscritti.
La polemica non ha mai fatto parte dell’approccio di “Parto per Fiemme” e, anche questa volta, proponiamo soluzioni concrete mettendo a disposizione 10.000 € per la pubblicità necessaria alla ricerca dei professionisti mancanti nonchè la logistica e il tempo necessari per l’accoglienza dei candidati in Valle.
A settembre saremo a 22 mesi dalla riduzione dei servizi decretata il 25 novembre 2015 e, essendo in contatto quotidianamente con la realtà dei valligiani non possiamo nè accettare nè abituarci al prolungarsi di queste criticità.
Non siamo noi a dire che l’eccessivo stato ansioso di una donna in gravidanza può comportare la nascita di un figlio con problemi di insonnia, di intolleranze alimentari, allergie o altri tipi di manifestazioni collegate al fenomeno dello stress. Numerosissime sono le certificazioni mediche che vanno in questo senso eppure… da 20 mesi l’incertezza fa parte della quotidianità di una famiglia che sta per accogliere la vita nelle nostre valli. Dopo aver fatto un favoloso percorso, anche in Trentino, per ridurre il più possibile i dolori del parto, le future mamme sono state catapultate in una realtà fatta di elicotteri, di corse in ambulanza o in macchina, di incertezza sul luogo, sulle persone, sui professionisti, sulle condizioni che ci saranno al momento del parto. Siamo tornati a sperare nel bel tempo, come se fossimo costretti a tornare vivere nell’incapacità di proteggerci anche solo dalla nebbia o dalla coincidenza di un’altra urgenza nel resto del Trentino che toglierebbe l’elicottero necessario per un trasporto d’urgenza (salvo poi utilizzarlo, in mancanza dei medici necessari all’ospedale di Cavalese, per dei semplici controlli di qualche minuto che ingolfano il Santa Chiara di Trento e occupano equipe specializzate, preziosissime e necessarie per ben altri interventi).
Anche la riduzione dei reparti di pediatria e ginecologia, conseguente alla sospensione del Punto Nascita, ha portato a costi sociali talvolta semplicemente intollerabili per famiglie meno abbienti. I trasferimenti sistematici su Trento e Rovereto per patologie leggere tolgono energie, impongono spese e possono minare l’equilibrio, anche economico, di famiglie che non possono permettersi di pagare sistemeticamente un hotel in città o sobbarcarsi il costo e la fatica dei continui viaggi.
Potremmo accettare tutto questo se fosse ineluttabile, ma due anni di attenzione su questo dossier dimostrano che c’è una crescente volontà politica e aziendale per risolvere il problema e a questa ci appelliamo offrendo il nostro contributo come valligiani pronti a sottolineare, come abbiamo sempre dimostrato, i progressi concreti non appena avranno luogo. In primis la riapertura dei bandi di concorso che però, facciamo nuovamente notare, avranno successo solo se nel frattempo si riaprirà il punto nascita perchè i professionisti possono decidere di fare il necessario per trasferirsi in Valle solo con la certezza del funzionamento dei reparti. Quando, nei mesi scorsi, abbiamo accolto gli anestesisti e i pediatri candidati al concorso per far capire loro la realtà della Valle li abbiamo portati, fra l’altro, a visitare gli impianti di Pampeago, del Cermis, del Latemar, non di Passo Rolle…
E se qualcuno, per semplificare, dirà che Roma ha fissato regole precise per la riapertura, completiamo la considerazione sottolineando che il ministero di Roma, che ci ha esortato a riaprire il più rapidamente possibile in considerazione della nostra distanza da Trento, sta tollerando nel resto d’italia situazioni con un organico meno adeguato di quello che già abbiamo a disposizione per Cavalese. In altre parole, anche per rispondere coi fatti alle reazioni di questi giorni, siamo certo che la capacità del governatore e dei nostri amministratori provinciali ad essere Autonomi e determinati nel trovare soluzioni va ben oltre i temi dei vitalizi.
Invitiamo quindi tutti agli APPASSIONATI DELLO SPORT E DEL DIRITTO AL SERVIZIO MEDICO-SOCIALE anche per le vallate lontane da Trento, ad assistere alle due eccezionali sfide ITALIA – SLOVENIA perchè ci sono delle opportunità di aiutarci reciprocamente che vanno prese al volo.
Info Prenotazioni e acquisto biglietti APT Val di Fiemme, via F.lli Bronzetti 60 a Cavalese. Telefono 0462 241111.
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