Se ne parlava da tempo ma fino ad ora non c’era alcuna prova certa che…
Si registra un’insolita morìa di nonni in questo periodo, in particolare tra i “turisti pentiti” che hanno prenotato l’albergo con un certo anticipo di tempo per trascorrere le vacanze natalizie sulla neve naturale.
Le piste da sci ci sono quasi tutte, molto belle e con neve artificiale, certo. Di naturale invece c’è solo la voglia di recuperare la caparra già versata, nel tentativo di convincere l’albergatore alla restituzione del denaro.
Molti turisti infatti tentano il colpo comunicando la triste (e falsa) notizia della morte improvvisa del nonno..
Certamente questa non è la sola scusa che viene utilizzata, ma sembra la strategia più gettonata del momento.
Alla naturale “compassione e resistenza” dell’albergatore nei confronti del “turista furbetto” colpito dal lutto improvviso, si scopre che lo stesso ospite sarebbe comunque intenzionato a fare un paio di giorni di vacanza, (giusto il tempo di recuperare quanto già versato..).
Solitamente l’albergatore abbuona la caparra per un prossimo periodo di vacanza, nella speranza di salvare “capra e cavoli”;
..di certo è che basterebbe una modesta nevicata per salvare tanti nonni da morte fulminante!
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Franz
29 dicembre 2015 at 16:19
Difficle comprendere la condizione del turista che si svena per passare una settimana bianca nelle vostre valli, poi magari legge di piste perfette (che poi perfette certo non sono) e paga lo skipass al 100% del prezzo nonostante siano aperte il 70% delle piste…
Difficile anche per il turista capire che una settimana persa per gli albergatori in queto periodo, con disdetta all’ultimo minuto è davvero un problema = un danno economico.
Per me invece – che frequento le vostre valli da 30 anni – non è difficile capire che chi lavora nel settore turismo guadanga un sacco di soldi, nonostante stiano sempre a lamentarsi, altrimenti come si spiegherebbero strutture ricettive di livello così alto?
Pertanto credo che sia un rischio che gli operatori sanno di dover correre.