In valle di Fiemme non si pensa solo al 2013 , anno che vedrà realizzati…
Sono trascorsi 90 anni dalla fine della Prima guerra mondiale ed ora, per la prima volta, viene determinato con buona precisione il numero complessivo dei caduti, attraverso un’anagrafe dei soldati trentini morti in quel conflitto realizzata dal Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto con un progetto sostenuto dal Servizio Attività Culturali della Provincia autonoma di Trento. Sono 11.404 i nominativi inseriti (11.270 coloro che morirono indossando la divisa dell’esercito austro – ungarico). L’aggiornamento del sito è possibile in ogni momento ed anzi è auspicabile proprio il coinvolgimento di singoli, famiglie, Comuni ed associazioni per rendere sempre più preciso un elenco che non è ovviamente definitivo. Oggi, nella sala stampa della Provincia, la presentazione dell’importante progetto con l’assessore alla cultura Franco Panizza, il dirigente dell’Assessorato alla cultura, Claudio Martinelli; il presidente e il provveditore del Museo della Guerra, Alberto Miorandi e Camillo Zadra (che ha citato il poeta Ungaretti e il suo “Nel cuore nessuna croce manca”) e il ricercatore e curatore del censimento, Lodovico Tavernini. “Questo – ha detto Panizza – è un progetto di comunità per il recupero della memoria. Un passaggio importante, fortemente voluto, che ci permette di ricostruire una pagina decisiva della nostra storia, drammatica e dolorosa. Si tratta di un recupero doveroso e che ci indica, a partire dalle collaborazioni messe in campo anche per questa catalogazione on line senza precedenti, a disposizione di tutti, come non abbiano più senso le divisioni del passato e come ci si debba invece muovere lungo il sentiero della pace e della convivenza”.
Degli oltre 55.000 soldati trentini che tra il 1914 e il 1918 combatterono in Galizia, in Serbia e sul fronte italiano, più di 11.000 morirono nelle trincee, negli ospedali e nei campi di prigionia. I loro corpi furono sepolti in cimiteri dove ben poche famiglie poterono recarsi.
Il crollo dell’Impero austro-ungarico, nel cui esercito aveva combattuto gran parte di loro, e l’unificazione del Trentino al Regno d’Italia ostacolarono l’accurato e doveroso censimento delle perdite. Nel dopoguerra furono le comunità a conservarne la memoria sui monumenti ai caduti e sulle lapidi poste nei cimiteri, nelle chiese e sulle piazze.
Questa anagrafe, che raccoglie i nomi dei soldati trentini vittime della Grande Guerra, assolve ad un dovere civile di memoria e colma una lacuna troppo a lungo protratta.
Caduti trentini della I guerra mondiale.
A cura del Museo Storico Italiano della Guerra
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